Redding non fa sconti: sentite come le canta al team BMW

Scott Redding dopo i primi test stagionali in Superbike non risparmia qualche frecciata al proprio team BMW. Parole pesanti.

Se c’è qualcuno che anima dentro e fuori la pista la Superbike, questo è Scott Redding. L’inglese, alla sua quarta stagione nel Mondiale delle derivate di serie, è uno che non ha peli sulla lingua e, appena può, si espone in prima persona per promuovere delle soluzioni ai problemi di questa categoria. Diverse le polemiche che ha alzato, come quella sul peso minimo dei piloti, che è fondamentale soprattutto in Superbike. E diverse volte si è scontrato col neo campione del Mondo Alvaro Bautista, che ha risposto sempre per le rime. C’è da dire che dopo i due anni con Ducati, dove è arrivato secondo e terzo nel campionato, la sua prima stagione in BMW è stata tutt’altro che facile.

Scott Redding (ANSA)
Il pilota BMW Superbike Scott Redding (ANSA)

Il 2022 del pilota britannico è stato avaro di emozioni, con solo tre podi e poche reali chance di combattere con i migliori. E ovviamente questo ha aumentato il suo senso di frustrazione. M anche i primi test di Portimao hanno aumentato il senso di delusione del pilota. La nuova BMW M 1000 RR dopo due giorni di test non sembra ancora essere troppo competitiva. In pratica ha confessato che rispetto a quella provata tempo fa a Jerez, quando era sceso in pista con i piloti Kawasaki, seppur sul bagnato, non è che sia cambiata molto, anzi.

Redding e le dure critiche alla BMW

Dalle foto sembra davvero spettacolare la moto, ma all’interno è sempre la stessa – ha dichiarato Scott dopo la due giorni di test sulla BMW -. Il problema è che hai grandi aspettative, ma la realtà non le rispecchia“, ha ammesso il 30enne britannico alla stampa presente sul posto. Sotto la lente d’ingrandimento è finita l’accelerazione, la frenata e la manovrabilità della moto tedesca. Ma anche telaio e motore, che in pratica, secondo Redding, sono gli stessi visti nel finale della scorsa stagione, così come per tutto il campionato.

Il pilota inglese poi ha preso come esempio la Ducati, che ha portato come la BMW delle novità, che però hanno funzionato. L’accusa è che si portano in pista troppe cose, ma così si crea troppa confusione. Invece l’obiettivo sarebbe “cercare di mantenere tutto il più semplice possibile e concentrarci su alcuni punti.

Lo scorso anno abbiamo lavorato molto bene con l’elettronica e ora riusciamo a sfruttare tutta la potenza della moto. Resta comunque più aggressiva rispetto alle rivali, ma come detto non è questo il nostro problema più grande“, ha aggiunto. Infatti Redding punta il dito sulla filosofia BMW, tirando in ballo il fatto che le soluzioni che adottano sono molto complicate da far funzionare al meglio. E così è difficile riuscire a colmare il gap con Ducati, Yamaha e Kawasaki. E dopo tutto questo ha tuonato: “Se anche loro vogliono vincere, allora deve cambiare qualcosa, ma non penso che si possano fare miracoli nei prossimi test“. Parole dure le sue, segno di una preoccupazione e soprattutto insoddisfazione crescente che ormai fa fatica a nascondere.

Insomma un vero richiamo all’ordine, anche perché Scott ha tre anni di contratto con la casa tedesca, quindi dopo questo ci sarà ancora un’altra stagione da vivere insieme. Ma con questi chiari di luna, sembra difficile che il rapporto possa ancora andare avanti.

Gestione cookie