A pochi giorni dal via dei test MotoGP Agostini non nasconde la propria ammirazione per Marquez e sull’avviso i tifosi della Ducati.
Impegnato anima e corpo nella preparazione fisica e mentale in vista del ritorno in pista dopo l’ennesimo anno tribolato, Marc Marquez incassa un importante endorsement. Un attestato di stima. Quello di Giacomo Agostini. Come molti amanti delle due ruote, a prescindere dalla fede per l’uno o per l’altro pilota, anche il quindici volte iridato ha espresso il desiderio di rivedere lo spagnolo battersi con i migliori.
Mattatore della MotoGP sin dal suo debutto di categoria avvenuto nel 2013, il centauro di Cervera, sembrava fatto di gomma. Cadeva in continuazione senza farsi nulla. Rimontava in sella e vinceva. Poi a Jerez 2020 il patatrac. Sbalzato dalla sua RC213V si procurerà un danno importante all’omero. E da lì sarà un calvario, aggravato dal ritorno della diplopia che lo aveva colpito già in passato. In un attimo, colui che sembrava addirittura disumano, è tornato sulla terra, aumentando, proprio per queste peripezie, la propria popolarità e l’affetto nei suoi confronti.
“Spero che possa avere una moto in grado di competere con gli altri“, ha affermato Ago al Sky, convinto tuttavia che lo squadrone Ducati avrà ancora la meglio.
Lo scorso campionato, i due marchi sono stati ai piloti opposti. Se a Borgo Panigale hanno fatto bottino pieno aggiudicandosi la coppa conduttori e quella marche. In Honda hanno versato lacrime amare per un ultimissimo posto anomalo e disperato.
Ne consegue che se potranno esserci dei progressi, anche rilevanti, da parte dei nipponici, per l’asso bergamasco non si verificheranno miracoli.
Agostini legge le carte a Ducati
Al contrario, tutte le attenzioni saranno rivolte alla squadra regina, con un inedito testa a testa tra italiani. Per l’80enne il duello tra l’iridato in carica Pecco Bagnaia ed Enea Bastiani, appena arrivato dopo la partenza di Jack Miller, sarà emozionante e da coltello tra i denti. “Molto dipenderà da chi avrà lavorato meglio nel pre-stagione, preparandosi al top la moto“, ha analizzato.
Il fatto che poi i due team-mate sono connazionali, renderà la sfida ancora più avvincente. Perché nessuno dei due vorrà mollare e sarà motivato ad imporsi quale profeta in patria.
“E’ bello che un’equipe disponga di due rider forti, in quanto se uno non vince, può farcela l’altro. Oppure si possono ottenere delle doppiette. Si tratta di una soluzione ideale per chiunque“, ha asserito, non considerando l’effetto contrario, ovvero come un eccesso di rivalità interna possa anche portare ad incidenti e punti sprecati.
“Nelle gare non c’è amicizia, anche per via del fatto che possono verificarsi episodi fastidiosi. Ma parliamo di ragazzi svegli e di esperienza. Tutti vogliono arrivare davanti. Mi auguro solo che ci sia rispetto reciproco e non vadano troppo oltre“, ha aggiunto.