L’ex pilota della Scuderia Ferrari, Felipe Massa, ha parlato dell’ipotetico dualismo tra prima e seconda guida. Leclerc o Sainz? Ecco il suo pensiero.
In Ferrari si vive da qualche anno una libertà gerarchica che ha creato più di un problema a Charles Leclerc. Dopo l’addio di Kimi Raikkonen, il giovane prodotto dell’Academy della Ferrari ha perso diverse occasioni e numerose vittorie in 4 stagioni. Nel 2019, nell’anno di debutto sulla Rossa, CL16 avrebbe potuto, tranquillamente, arrivare al terzo posto della graduatoria.
Il monegasco, infatti, dopo le vittorie a Spa Francorchamps e Monza era in pieno controllo, ma dovette ingoiare un boccone molto amaro. Il crash con il compagno tedesco in Brasile gli costò la terza piazza nella stagione d’esordio a Maranello. Una piccola soddisfazione che avrebbe potuto lanciare un messaggio chiaro anche ai competitor. Il #16 lottò, al volante della SF90, in molti Gran Premi con il connazionale olandese, ma fu beffato alla fine della stagione. Precedette Vettel in classifica piloti, ma avrebbe potuto ottenere di più, se avesse avuto un team a sostenerlo. Ferrari, doccia fredda per Mattia Binotto: arriva un pesante divieto in F1.
Il giovane è stato condizionato, nel 2020 e nel 2021, dalle pessime vetture di Maranello. Il driver avrebbe, certamente, meritato un’auto diversa nel suo percorso di crescita ma l’accordo segreto siglato con la FIA in merito alle Power Unit segnò uno dei periodi più bui della storia del Cavallino. Per due anni e mezzo hanno vinto tanti team e piloti, ma mai un ferrarista. Nel frattempo Sainz prese il posto di Vettel, ma ancora una volta non ci furono gerarchie. Nel 2021, considerate anche le performance della SF21, il ragionamento ha avuto anche una sua logica, ma quanto accaduto nella scorsa stagione ha avuto dell’incredibile.
Ferrari, la sicurezza di Felipe Massa
Dopo 3 tappe si è capito che Sainz non avrebbe mai potuto lottare per il Mondiale, mentre il feeling di Leclerc sull’auto ad effetto suolo era straordinario. Non si ottiene un hat-trick all’esordio su una nuova monoposto se non vi è un’intesa perfetta. Leclerc si confermò anche nei successivi round, mettendo in chiaro tutte le difficoltà del teammate. Una volta avuta in dote un’auto da titolo, Sainz ha sofferto il confronto con il venticinquenne, commettendo errori pesanti. Nel tentativo di alzare l’asticella, lo spagnolo ha fatto segnare degli zero, finendo diverse gare anzitempo.
Tutto ciò ha avuto delle ricadute pesanti nella classifica costruttori, anche perché agli errori di guida del figlio d’arte del Matador si sono aggiunti anche problemi tecnici ai motori Superfast. L’insieme di tutto ha portato Sainz al quinto posto finale, alle spalle anche di George Russell su una W13 pessima. Lo spagnolo ha cercato di rendere meno pesante la situazione, confessando i problemi di feeling e gli sforzi fatti per alzare il livello delle sue performance. In ogni caso la regolarità che aveva caratterizzato la sua carriera e la sua prima annata nell’abitacolo della Rossa ha lasciato spazio a sbavature ed errori imperdonabili ad altissimi livelli.
Nonostante l’inizio altalenante e non in linea con quello del compagno di squadra, il contrato dello spagnolo è stato prolungato quasi alle stesse condizioni economiche di quello del monegasco. Gli accordi per entrambi i ferraristi scadranno al termine del 2024. Ferrari, Leclerc rinnova? Vasseur lascia qualche ombra.
La libertà gerarchica voluta da Binotto ha generato più di un misunderstanding nel corso della passata stagione. Sainz avrebbe potuto svolgere un ruolo chiave in alcuni frangenti, ma si è perso di vista il reale obiettivo. Charles, infatti, avrebbe potuto vincere almeno il doppio della gare, scattando 9 volte dalla pole, ma per i pasticci del muretto e per ragioni di carattere gestionale, si è ritrovato spesso davanti il suo teammate.
Quanto accaduto a Monaco e Silverstone è stato clamoroso. Da una meritata prima posizione, il prodotto più vincente della FDA ha conquistato due quarti posti. Dopo l’exploit iniziale, Charles ha conquistato solo un’altra vittoria, nella sfida tra le mura nemiche del Red Bull Ring. Sainz, invece, dopo aver festeggiato in Inghilterra il primo storico trionfo in F1, non si è più ripetuto. Charles, principalmente grazie al suo estro, è riuscito quantomeno a conservare la seconda piazza in classifica. In attesa dell’erede della F1-75, si è fatto un gran parlare di gerarchie alla vigilia del campionato 2023. Vasseur ha spiegato che non c’è un primo pilota, perché è la Ferrari stessa la vera punta.
Felipe Massa ha una idea al riguardo: “La macchina deve essere vincente e la squadra funzionante, il resto lo devono fare i piloti. Dopo cinque o sei gare capisci chi è in testa. L’anno scorso, dopo 3 GP, era già tutto chiaro. Sainz è stato il migliore nel suo primo anno, ma la macchina non era competitiva. Quando la macchina andava forte, nel 2022, Charles era nettamente al top”, ha dichiarato il brasiliano al Corriere dello Sport.