Cosa ci fa una Moto Guzzi in America? L’incredibile storia di una preziosa Mgs-01 rivenduta praticamente da nuova a un prezzo incredibile.
Il made in Italy, si sa, fa successo ovunque. Di conseguenza non sorprende che un nostro prodotto sia stato acquistato negli Stati Uniti come qualcosa di vero pregio. Ma vediamo di cosa si tratta. Stiamo parlando di un rarissimo modello di Moto Guzzi Mgs-01 Corsa, la cui particolarità sta anche nei pochi chilometri percorsi. Appena 105.
Questo bolide su due ruote era stato costruito dall’azienda di Mandello del Lario, scatenando le attese e le speranze dei tifosi, convinti che finalmente il marchio sarebbe tornato a produrre delle sportive nude e crude. Un’illusione durata il tempo di un amen, per volontà stessa del brand, che dopo averci pensato a lungo decise di lasciar perdere. La moto in questione sarebbe stata fabbricata solo in assetto Corsa per la pista, e non omologata all’uso di tutti i giorni.
La peculiarità di questo gioiello, sta pure dietro all’alone di mistero che la circonda. Infatti non è chiaro neppure il numero di unità rese disponibili. Si oscilla infatti tra le 150 e le 180.
Moto Guzzi Mgs-01 Corsa, le caratteristiche tecniche
Dai tratti esotici non essendo fatta negli States e forse per quello particolarmente apprezzata dai locali, questo raro modello di Mgs-01 Corsa ha convinto un cittadino californiano a buttarci dentro 45.000 dollari, ossia circa 44.500 euro, pur di assicurarsela. Dotata di propulsore bicilindrico a V da più di 1,2 litri di cilindrata e quattro valvole, vanta 130 cv per 192 kg di peso.
Nelle sue imprese in circuito si distinse nella Battle of the Twins di Daytona e nel Campionato Italiano Supertwins. Raffinata ed elegante, la moto appena venduta, finora sotto tutela della Iconic Motorbike Auctions, ha sulle spalle solamente qualche giro sul tracciato di Willow Springs.
Qualche pillola di storia
Era il 2002 quando venne presentato il progetto della Moto Guzzi MGS-01 Corsa, poi concretizzatosi nel 2004. Pistaiola nel look, si distingueva per una grossa presa d’aria inserita sul frontale. Bella e dal grosso potenziale entrò immediatamente nel cuore degli amanti del brand lombardo.
Spinta da un motore raffreddato ad aria, da 1.225 cm3 derivato dalla V10 Centauro nella versione da 992 cc, con trasmissione a sei marce V 11, testata da otto valvole e doppio albero a camme in testa, sulla carta doveva sprigionare 122 cv a 8.000 giri/min, per 11,5 kgm di coppia massima a 6.400 giri/min.
Per renderla più aggressiva e adatta alle corse, in quanto la compagine lariana aveva deciso di mandarla a battersi a Daytona nella BOT, vennero aggiunti dei cavalli fino a raggiungere quota 165. Iscritta alla Bike Week nella categoria riservata alle bicilindriche fece sfracelli, aggiudicandosi due eveti nel 2006 e nel 2007, in questo caso con motore 1400. Mentre nella Sound of Thunder, categoria riservata alle Superbike, giunse in piazza d’onore guidata da Gianfranco Guareschi.
In quelle fasi il costo della moto era stato fissato a 20.000 euro. Se inizialmente si era pensato ad una produzione ampia, alla fine si preferì renderla disponibile solo su ordinazione. Questo fece sì che il successo di mercato non fu di particolare rilievo, o almeno non quanto avrebbe meritato.