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Chi possiede la Ford? Tutto sul marchio automobilistico di Detroit

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Giovanni Messi

La Ford è una delle aziende automobilistiche più famose del mondo, che farà il ritorno in F1 nel 2026. Ecco le persone chiave del marchio.

Il 3 di febbraio del 2023 è un giorno destinato ad entrare nella storia della F1 e del motorsport in generale, perché la Red Bull e la Ford hanno ufficializzato una partnership che era nell’aria da tempo: i due marchi si uniranno, fondando un nuovo reparto powertrain, andando a collaborare nella realizzazione delle power unit.

Ford ecco gli uomini chiave (ANSA)

La Red Bull continuerà a montare i motori Honda sino alla fine del 2025, ma dal 2026 sarà il turno della casa dell’ovale blu, che apprifitterà del nuovo regolamento per entrare dalla porta principale. Questo nuovo gruppo sarà considerato, a tutti gli effetti, un costruttore extra, che quindi avrà a sua disposizione dei vantaggi non di poco conto.

Prima di tutto, ci saranno più ore al banco rispetto a Ferrari, Mercedes, Renault ed Honda, che già hanno esperienza nel settore, e ci sarà la possibilità di eguagliare Audi, altro marchio che esordirà nel 2026. Per la Red Bull, da una parte, questa mossa può considerarsi un azzardo, ma dall’altro ci sarà anche un gran vantaggio economico, visti i 25 milioni di dollari che saranno incassati per lo sviluppo della power unit da parte della FIA.

I tecnici che sono a lavoro con quelli della Honda nel reparto powertrain attuale avranno un bagaglio di esperienza notevole quando si tratterà di iniziare a collaborare con la Ford, che comunque nell’ambito dei motori ibridi ed elettrici sta facendo un gran lavoro sul settore automotive. Per la casa di Detroit si tratterà di un ritorno nel mondo delle corse dopo qualche anno di pausa, visto che l’ultimo programma ufficiale era stato quello disputato con la mitica GT alla 24 ore di Le Mans, nel FIA WEC e nell’IMSA statunitense, dove hanno partecipato dal 2016 al 2019.

Proprio nel 2016, dopo una meravigliosa riproposizione della lotta contro la Ferrari a mezzo secolo esatto dalla Le Mans del 1966, la GT americana, gestita dal team di Chip Ganassi, ha vinto la classe GTE PRO con Sebastien Bourdais, Dirk Muller e Joey Hand, battendo la 488 GTE di Risi Competizione con Giancarlo Fisichella, Toni Vilander e Matteo Malucelli. Questa sfida rinascerà ora in F1, e lo spettacolo è assicurato.

Ford, ecco chi sono i grandi capi della casa statunitense

William Clay Ford jr. è il presidente esecutivo della casa che ha sede a Dearbon, nei pressi di Detroit e nello stato del Michigan. Si tratta del pronipote del grande Henry, fondatore dell’ovale blu e pioniere della catena di montaggio. William, nato a Detroit il 3 maggio del 1957, è entrato nel consiglio di amministrazione nel 1988, e nella sua vita occupa anche la posizione di vice-presidente dei Detroit Lions, franchigia di football americano.

Si è laureato alla Princeton University con una tesi sul lavoro del grande Henry, ed è sposato con Lisa Vanderzee da cui ha avuto quattro figli. Tra le curiosità che lo caratterizzano c’è il fatto di essere vegetariano dal lontano 1990, e dal 2010 adotta anche una dieta vegana.

Un altro uomo chiave è il CEO Jim Farley, ovvero il grande protagonista dello show della Red Bull avvenuto in quel di New York in occasione della presentazione della RB19. Dopo che si sono alzati i veli sulla monoposto, che di sicuro non è quella che vedremo in pista, con qualche piccolissima novità soltanto sulla livrea.

Jim è nato il 10 giugno del 1962, ed è anche membro del consiglio di amministrazione della mitica Harley-Davidson. Anche lui ha un collegamento con Henry Ford, visto che suo nonno iniziò a lavorare nel suo stabilimento a River Rouge nel 1918. Nato a Buenos Aires, in Argentina, da un padre banchiere, si è poi trasferito nello stato del Connecticut.

Si è laureato alla Georgetown University di Washington D.C., ed entrò nel 2007 nella casa dell’ovale blu, ma prima era stato vice-presidente della Lexus, oltre che responsabile di tutte le attività di vendita e marketing del marchio giapponese, che si occupa della parte luxury di Toyota.

Dal 2015 al 2017 è stato anche CEO della divisione europea del marchio di Detroit, e dal 4 agosto 2020 è divenuto amministratore delegato dell’azienda sostituendo Jim Hackett. La sua è stata una scalata degna dei migliori manager di sempre, ed ora avrà il compito di seguire da vicino l’ingresso della casa statunitense in F1.

Il legame con la Red Bull non può che essere una gran bella notizia, ma è chiaro che la realizzazione delle power unit sarà un processo molto lungo ed occorrerà mettersi a lavoro a stretto contatto con il reparto powertrains del team di Milton Keynes sin da subito. Una nuova sfida vincente partita da Detroit è iniziata, e siamo sicuri che ci divertiremo.

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Giovanni Messi

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