L’Alfa Romeo ha un valore impressionante, grazie ad una storia unica nell’industria dell’Automotive. Ecco il valore del brand italiano.
Alfa Romeo è un marchio leggendario e, sin dai suoi primi anni, ha rappresentato il massimo in termini di esclusività e sportività. C’era un tempo in cui la casa del Biscione era in concorrenza con la Ferrari per la produzione di auto straordinarie, ma nei decenni successivi, ha perso lo smalto degli anni migliori. Da sempre sinonimo di lusso e potenza la gamma attuale dell’Alfa prevede un solo modello che incarna il DNA autentico del Biscione.
La Giulia Quadrifoglio tiene alto il nome degli storici preparatori del marchio, pur costando una cifra proibitiva. La qualità, del resto, si paga e i tecnici dell’Alfa Romeo hanno elaborato una belva che parte da 99.000 €. Le altre proposte sono, al momento, due SUV. Dopo la Stelvio, è arrivata anche la sorella minore Tonale. In attesa del modello elettrico i puristi non sono rimasti entusiasti dalla piega decisa dai vertici della casa lombarda, tuttavia i SUV rappresentano una moda dilagante.
Ad Arese non sono voluti rimanere indietro e hanno cavalcato il trend. I tecnici, infatti, hanno elaborato due vetture che sposano in pieno le esigenze del mercato attuale. L’Alfa Romeo dovrebbe parlare elettrico tra qualche anno e all-in green potrebbe essere anche il più grosso autogol della casa facente parte del Gruppo Stellantis. Per risollevare i conti in rosso il Biscione finirà per perdere il sound dei motori termici, presentando una gamma full electric. Da quanto emerge dai dati, gli italiani non gradiscono l’elettrico e non sarebbero disposti a sborsare cifre impressionanti per accaparrarsi vetture con batterie agli ioni di litio.
Per coloro che hanno la fortuna di essere cresciuti con auto sensazionali come la 147 o le più moderne MiTo e Giulietta, l’assenza di un modello di tale segmento rappresenta una inspiegabile lacuna per tantissimi appassionati del marchio di Arese. In molti, infatti, sono stati costretti ad acquistare vetture dei competitor, trovandosi spiazzati con un listino sempre più magro. Gli ultimi anni, caratterizzati da una forte crisi economica generale, hanno definitivamente creato un gap con i principali rivali stranieri. Ha fatto molto discutere il confronto con un marchio di ultima gen, come la Cupra facente del Gruppo Volkswagen, ma di fatto i fatturati dell’Alfa Romeo sono crollati.
Alfa Romeo, il valore miliardario
I vertici non stati in grado di sfruttare il know-how italiano per uscire da una fase molto buia della storia del brand lombardo. Oggi il mercato automobilistico propone vetture sempre più simili e, di conseguenza, snaturando i paradigmi che avevano reso grande il Biscione, tra SUV e proclami elettrici, c’è stata una inesorabile disaffezione. In Alfa Romeo avrebbero anche potuto continuare a produrre automobili in linea con le icone del passato, lanciando una nuova spider o una coupé dalle alte prestazioni. Proprio per questo motivo la scelta futura di passare alla tecnologia elettrica potrebbe non risultare azzeccata. Inevitabilmente molte vetture alla spina, come evidenziato da alcuni modelli full electric del Gruppo Stellantis, hanno ancora prezzi proibitivi e che non saranno destinati a calare.
L’obiettivo della casa di Arese è puntare su mercati floridi, dato che in Italia è diventato sempre più arduo l’acquisto di un’auto nuova, figuratevi una di fascia premium. Sono lontani gli anni in cui l’Alfa Romeo era il sogno di qualsiasi neopatentato. La gamma proponeva vetture accattivanti, in linea con le esigenze di una fascia di giovani che, un tempo, avevano un certo potere d’acquisto. Oggi puntando solo su berline e vetture familiari a ruote alte si è deciso di cambiare il target di riferimento, dimenticando una storia di successi e di modelli sportivi che avevano impreziosito l’immagino del marchio italiano anche all’estero. Sognate una nuova MiTo? Ecco un render da sballo (VIDEO). Date una occhiata anche a come potrebbe essere la nuova Tonale GTA.
“Alfa Romeo è un valore assoluto nella storia dell’automobile, l’immagine e il prestigio del marchio sono straordinari in tutto il mondo, potrei dire che il valore del marchio è oggi superiore al prodotto – analizzò il CEO Imparato ai microfoni di Repubblica – Per citare un dato: nelle vendite della serie limitata Giulia GTA il primo mercato è il Giappone che ne ha acquistate 84, precedendo Italia, Germania e Svizzera”. Nei prossimi anni dovrebbe arrivare un nuovo modello all’anno per ovviare agli ultimi anni di crisi.
“Alfa Romeo è un marchio premium e come tale va trattato. Non vogliamo parlare di volumi o di market share come accade per altri brand – ha ricordato il CEO della casa del Biscione – Per noi la scala delle priorità mette al primo posto la qualità, al secondo i margini di vendita e poi i volumi. L’obiettivo è di puntare sulla qualità delle vendite. Per fare questo avremo nuovi standard, nuova organizzazione commerciale, nuove modalità di contatto con il cliente, personale dedicato e preparato”. Del resto Alfa Romeo è stile, gusto e la capacità di trasmettere sensazioni uniche. In una indagine condotta qualche anno fa da Goldman Sachs il marchio del Biscione vale 2,100 miliardi di euro.