Nell’iconico teatro di Mount Panorama Valentino Rossi ha partecipato alla 12 Ore di Bathurst. E’ venuto fuori un risultato inaspettato.
Nella sfida endurance australiana il Dottore ha corso la seconda gara del 2023 al volante della BMW M4 GT3. Non è stato il solo protagonista, dato che a dettare il passo sono state le Mercedes dell’equipaggio #75 del Sun Energy 1 con Luca Stolz, Kenny Habul e Jules Gounon. Il terzetto ha conquistato il successo, a sorpresa, dopo una lotta accesa con le Porsche di Matthieu Jaminet, Matt Campbell e Thomas Preining.
C’era grande attesa per la casa bavarese, a seguito del trionfo nella 24 Ore di Dubai, ma in Australia è stata sfida totale tra le altre sorelle tedesche. La Porsche si è infilata a panino tra le due AMG-GT3. Al terzo posto, infatti, si è classificata la #999 di Maro Engel, Raffaele Marciello e Mikael Grenier. Per l’equipaggio la vittoria sembrava essere possibile, dopo le prestazioni in qualifica, ma nell’ultima ora di gara, Engel è stato costretto a cambiare il trasponder, obbligatorio da regolamento. La sosta extra ha causato la perdita della testa della corsa a poco meno di un’ora dalla conclusione della tappa.
L’equipaggio della casa della Stella a tre punte avrebbe potuto portare a casa almeno il secondo posto, ma la rivalità ha giocato un brutto scherzo alla #999. In classe PRO-AM è stata protagonista, invece, l’Audi #65 del Melbourne Performance Center, affidata a Chaz Moster, Fraser Ross e Liam Talbot. La categoria silver è stata dominata da un’altra R8 LMS, ossia la #10 dell’International Motorsports con al volante Andrew Fawcet, Dylan O’Keeffe e Daniel Gaunt. E Rossi? Il weekend era iniziato bene per il #46 che, alla 12 Ore di Bathrust, era in squadra con Maxime Martin ed Augusto Farfus.
L’ex centauro della Yamaha, dopo aver ben figurato nell’abitacolo della BMW M4 GT3 #46 a Dubai, è arrivato al sesto posto. L’equipaggio BMW, la #32 di Charles Weerts, Sheldon Van Der Linde e Dries Vanthoor, ha portato a casa la cosiddetta medaglia di legno, ovvero il quarto posto. La gara del pesarese è stata positiva per lunghi tratti, occupando anche la terza piazza nelle prime battute. Le Mercedes e le Porsche sono salite in cattedra, dimostrando un altro ritmo rispetto alla vettura bavarese. Alla fine tra le due M4 GTE, si è classifica l’altra AMG-GT3 di classe PRO, la #888 di Shane Van Gisbergen, Broc Feeney e Maximilian Gotz.
12 Ore di Bathurst, i tempi di Valentino Rossi
Il nove volte iridato, al debutto assoluto a Bathurst, aveva stupito in prova, essendo subito a suo agio sui sali scendi australiani. Il risultato domenicale, però, è stato un pò deludente. Alla vigilia del secondo impegno stagionale, il #46 aveva dichiarato di puntare al podio, considerato il feeling con la BMW. Valentino Rossi si è cimentato con grande abnegazione nella tappa di Mount Panorama dove erano impegnati i più grandi driver della categoria GT.
Anno dopo anno le performance del Dottore stanno migliorando. Le sue prime esperienze su vetture GT sono avvenute nell’abitacolo di una Ferrari. In seguito, dopo l’addio ufficiale alla MotoGP, il centauro di Tavullia si è cimentato al volante di un’Audi nel campionato Fanatec GT. Non è mai andato oltre la quinta piazza, ma non è stato un risultato negativo, al suo primo anno. Tra i migliori specialisti della serie, Rossi è stato in linea con i tempi dei teammate. A volte ha commesso degli errori evitabili, ma le procedure sono tutt’altro che banali. Valentino Rossi cresce anche sulle 4 ruote: sentite cosa ha detto.
Nel corso dei 92 giri percorsi nella sua BMW, il quarantatreenne ha avuto un buon ritmo. Nel suo equipaggio il driver brasiliano Augusto Farfus ha percorso più giri di tutti, 136 dei 322 totali, mentre Maxime Martin e Valentino Rossi ne hanno completati, rispettivamente, 94 e 92. Il miglior tempo in gara della vettura numero 46, come è emerso da una analisi pubblicata sulla Gazzetta dello Sport, è giunto alla tornata numero 55, ad opera del belga, in 2:03.019. Il fastest lap in gara di Farfus è stato 2:03.324 al 27esimo giro, mentre l’italiano ha siglato il suo miglior crono in 2:03.870, alla tornata 155.
In sostanza tra i due vi sono stati 8 decimi di differenza. È stato un secondo, invece, il distacco dal giro più veloce dell’auto #32, siglato da Charles Weerts in 2:02.847. Considerata l’esperienza dei due veterani, il pesarese è riuscito ad essere già molto competitivo sulla M4 GT3. La corsa si è complicata quando una perdita d’olio ha costretto l’auto con il #46 ad effettuare una sosta extra imprevista. Marini, elogio da brividi per Valentino Rossi: sentite cosa ha confessato.
Il sesto posto finale e i tempi possono rappresentare una iniezione di fiducia per il Dottore. In pochi si sarebbero aspettati una tale costanza di rendimento. Dopo il ritiro dalla classe regina, in molti pensavano che Valentino Rossi avrebbe solo corso in auto per divertimento. Invece, appuntamento dopo appuntamento, sta dimostrando di essere un fast learner anche nelle sfide automobilistiche.