Bottas racconta il suo dramma: le sue parole sono agghiaccianti

In una intervista, Bottas è tornato sui suoi primi anni in F1 e ha fatto un’ammissione su alcuni problemi che ha avuto. Così come altri piloti.

La stagione 2023 della F1 deve ancora cominciare ma c’è già chi sa che quest’anno si giocherà tantissimo. Parliamo di Valtteri Bottas, il pilota finlandese dell’Alfa Romeo, che sta pensando alle sue possibilità di rinnovo. Non male la sua prima stagione nel team dopo gli anni in Mercedes, con il finlandese che ha raccolto complessivamente 49 punti finendo al decimo posto nel Mondiale piloti, anche se di sicuro sperava in qualcosa di più. Infatti la seconda parte dell’anno della scuderia non è stato all’altezza delle aspettative, ma proprio in questa nuova stagione spera di fare qualcosa di diverso.

Valtteri Bottas (ANSA)
Il campione finlandese Valtteri Bottas (ANSA)

Il pilota, classe 1989 e uno dei più esperti in griglia, in un’intervista ad Autosport ha detto sulla sia situazione contrattuale: “Sono stato in questa situazione così tante volte, spesso è diventata una distrazione. Di sicuro, sarà un punto di discussione, si spera piuttosto presto. È importante per me avere quella stabilità“. Anche perché dovesse riuscire in questo obiettivo, Bottas ne avrebbe subito un altro, che sarebbe quello di guadagnarsi in chiave 2026 il posto nel team, visto che dopo Alfa Romeo ci sarà Audi.

Il finlandese però nelle ultime settimane ha fatto parlare di sè anche per un’altra intervista, dove ha deciso di aprirsi su un tema delicato che riguarda la sua esperienza in F1. Lui che ha debuttato nel Mondiale con la Williams, nel popolare programma finnico Yökylässä Maria Veitola, ha raccontato di come la sua ricerca del successo nel Mondiale sia diventata una vera e propria ossessione.

Bottas e i suoi problemi in F1

Per il finlandese il passaggio in F1 è stato molto forte. Nel 2011 ha vinto il titolo GP3 e ha saltato la Formula 2 per passare direttamente nel Mondiale, segno che il talento c’era. Ma ha dovuto pagare anche un prezzo importante perché ha spinto troppo, ammettendo che oggi l’esercizio e il mangiare sono diventati una “dipendenza”: “Mi sono allenato al dolore, fisicamente e mentalmente – ha ammesso -. È sfuggita di mano ed è diventata una dipendenza. Nessun disturbo alimentare mi è stato ufficialmente diagnosticato, ma ce lo avevo sicuramente“.

Determinato a perdere peso, anche al di sotto di quello che era considerato salutare, per essere il migliore, Bottas si sarebbe nutrito di broccoli al vapore: “Non era molto salutare – ha confessato -. Volevo essere il migliore e pensavo di doverlo fare. Se la squadra dice che devo pesare 68 chili e io peso naturalmente 73 chili, allora faranno di tutto per questo. Avevo bisogno di uno psicologo che mi aiutasse a riprendermi, la cui prima valutazione di me è stata che sono quasi come un robot che vuole solo raggiungere il suo obiettivo e non ha alcun sentimento. Mi ha sorpreso. È vero che a quel tempo non avevo altra vita che la F1“.

Quella, tuttavia, non è stata l’unica volta in cui Bottas ha chiesto aiuto a uno psicologo. Infatti il passaggio da Mercedes ad Alfa Romeo non è stato facile per lui, che è passato dal lottare per la vittoria di un Mondiale a quello di ottenere una top ten. “Quella stagione è stata più difficile, quando il futuro era in gioco e non sapevo per quale squadra avrei corso. Dovevo chiedere un aiuto esterno. Un professionista sa come porre le domande giuste e aprire molte serrature“.

Tanti piloti chiedono “aiuto”

Bottas che poi ha ammesso: “Non sono l’unico ad aver chiesto aiuto“. Infatti sono diversi i piloti che negli ultimi tempi hanno confessato di aver avuto bisogno di una mano. Tra gli ultimi è stato Lando Norris, che a GQ ha detto: “È stata una scelta parlare di salute mentale, perché ho lottato parecchio nel 2019 e nel 2020. Semplicemente non sapevo come affrontarlo questo problema. L’ho tenuto tutto dentro e ha davvero ferito la mia autostima e fiducia in me stesso, che è arrivata al minimo storico. Dubitavo di me stesso: ‘Sono abbastanza bravo per essere in F1?’ Non accontenterai mai tutti. Ci sono persone che ti supportano e persone che non lo fanno. So che sto facendo del mio meglio“.

La scorsa stagione anche Lewis Hamilton ha rivelato che anche lui aveva lottato con il suo male interiore: “Ho lottato mentalmente ed emotivamente per molto tempo, andare avanti è uno sforzo costante ma dobbiamo continuare a lottare, abbiamo così tanto da fare e realizzare“. Lo stesso Daniel Ricciardo ha ammesso di aver sofferto di esaurimento durante i suoi due anni con la McLaren, dicendo al Daily Mail: “Ho iniziato a parlare con uno psicologo l’anno scorso. Stavo trascurando le amicizie e ho pensato che sarebbe stato bello parlare con qualcuno per assicurarmi che i due lati della mia vita non si incrociassero. È stato difficile allontanarsi da ciò che stava accadendo nelle corse“.

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