Mettersi alla guida in stato di alterazione da alcol e droghe comprometta la sicurezza generale. Ecco quanto ci può costare.
La guida con tasso alcolemico elevato, piuttosto che sotto effetto di droghe è una disattenzione che può provocare parecchi danni. Al portafoglio, alla propria incolumità e a quella degli altri. Per questo motivo la legge italiana è piuttosto severa, sia dal punto di vista amministrativo, che penale. In questo approfondimento andremo ad analizzare tutti i rischi e i pericoli.
Intanto non va dimenticato che essere ubriachi o peggio altera la percezione della realtà e le facoltà intellettive. Di conseguenza mettersi al volante in quelle condizioni significa correre un serio pericolo.
Come riportato nel vademecum dell’Inail, l’assunzione di bevande alcoliche provoca effetti che variano a seconda del sesso, del peso, dell’età e dall’alimentazione, ovvero se si è a stomaco vuoto o meno.
Guida dopo aver bevuto alcol, gli effetti
Complessivamente se l’alcol presente nel nostro sangue va dai 0,2 ai 0,5 g/l ci troveremo in uno stato di euforia ed eccessiva fiducia in noi stessi, parleremo molto, o al contrario saremo di cattivo umore e malinconici. Soffriremo una perdita dell’inibizione, dell’attenzione, nonché della capacità di giudizio. Inoltre vedremo venire meno la nostra coordinazione.
Se il quantitativo sale a 0,5 – 0,8 g/l avremo dei cambi di stato d’animo, una certa eccitazione, sonnolenza e nausea. L’alterazione delle capacità di giudizio, della visibilità laterale e dei soggetti in movimento. Una certa mancanza di reattività agli stimoli sonori e luminosi.
Tra i 0,9 e i 1,5 g/l, avremo scatti d’ira, confusione mentale e smarrimento, tristezza. Non riusciremo a controllarci, a parlare e a stare in equilibrio. Vomito e nausea si aggregano ad una visione compromessa.
Passando dai 1,6 ai 3, allo stordimento, depressione e senso di apatia, si unisce l’aggressività. A causa dell’alterazione dello stato psicofisico, terremo comportamenti violenti, sommati a malesseri già citati di nausea e vomito, mancanza di equilibrio e ipotermia.
Tra i 3,1 e 4 la cosa si complica ulteriormente. Lo stato di incoscienza ci porterà a non avere più controllo di nulla, nemmeno delle funzioni corporali. Al contrario avremo delle allucinazioni con rischio di finire in coma.
Per finire, se l’alcol nel nostro sangue eccede i 4 g/l allora avremo difficoltà a respirare, proveremo un senso di soffocamento con rallentamento del battito cardiaco. Il pericolo di morte è elevato.
Guida sotto effetto di droghe, quali sintomi
Sempre l’Inail ci fornisce delle informazioni sull’uso di sostanze psicotrope o stupefacenti. La cocaina ci fa sentire iperattivi, euforici, sicuri e comunicativi. Nell’arco di 10 – 20 minuti, ovvero quando entra in circolo, avremo un aumento del battito cardiaco, la dilatazione delle pupille, un forte stato agitativo e l’insonnia. Se è tagliata male possiamo finire in overdose e morire.
Gli effetti di hashish e marijuana durano tra le due e le tre ore. Ci portano a superare le inibizioni. ci sentiamo leggeri e poi rilassati, con annessa alterazione delle percezioni visive e spazio-temporali. Avremo occhi rossi e tachicardia, un incremento della salivazione e della fame, saremo più irritabili e depressi.
Gli allucinogeni, come dice il nome stesso provocano per 1 – 8 ore una sensazione di dissociazione dal corpo e visioni. Le pupille dilatate, le vertigini, nausea, vomito, tachicardia, assenza di dolori e panico sono le conseguenze principali.
Le anfetamine si fanno sentire più a lungo. Tra le 6 e le 12 ore. Provocano iperattività, benessere, diminuzione della resistenza psicologica, illusione di sintonia con persone sconosciute. Crampi, nausea, ipertensione, tachicardia, distorsione della percezione e agitazione sono i sintomi.
Infine, l’eroina, per 4-6 ore ci fa rilassare e distaccare dai guai quotidiani, ma le conseguenze sono molte. Le labbra secche, il prurito e le articolazioni pesanti. Il restringimento delle pupille, la confusione e la sonnolenza, il rallentamento del battito cardiaco e della respirazione. Alto il rischio di morte.
Guidare in stato di ebbrezza, quali sanzioni
Per quanto riguarda le multe, al di sotto dei 0,51 g non si viene sanzionati salvo essere neopatentati, ovvero se si ha conseguito la licenza di guida da meno di tre anni.
In generale gli articoli 186 e 186 bis del Codice della Strada sono quelli di riferimento. Se il tasso alcolemico è tra 0,5 e 0,8 g/l, si rischia dai 543 a 2170 euro di pena pecuniaria, più la sospensione patente da 3 a 6 mesi, con possibile arresto fino a sei mesi.
Tra 0,8 e 1,5 g/l, la somma da sborsare oscilla tra gli 800 e i 3200 euro, con sospensione del documento da 6 mesi a 1 anno. In caso si ecceda l’1,5 g/l, la cifra va dai 1500 ai 6000 euro, con sospensione della possibilità di guidare da uno a due anni. Il carcere può durare tra i sei mesi e un anno.
Se si è recidivi nei successivi due anni, la patente viene revocata e il mezzo confiscato, a meno che non appartenga ad un terzo estraneo al fatto.
Nell’eventualità di un incidente, le pene elencate raddoppiano e la vettura viene sottoposta a fermo amministrativo per 180 giorni.
La Polizia Stradale ha inoltre la facoltà di sottoporre i conducenti ad accertamenti qualitativi anche attraverso apparecchi portatili. In caso di positività la persona viene accompagnata presso il comando o ufficio più vicino per ulteriori accertamenti.
In caso di rifiuto, si procede alla sospensione della patente per un periodo da sei mesi a due anni, più la confisca del veicolo e l’obbligo di sottoporsi a visita medica.
Se il fatto non costituisce reato, la pena può essere tramutata nello svolgimento di un’attività non retribuita a favore della collettività. 250 euro vale un giorno lavorativo.
La tolleranza zero è estesa oltre ai neopatentati, agli under 21, ai conducenti di mezzi di trasporto pubblico e autoveicoli con massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate. Per loro la sanzione sarà sempre presente a partita da una cifra che oscilla tra i 168 e i 672 euro. La revoca della patente avviene ogni qualvolta si ecceda l’1,5 g/l.
Se si guida con droghe in corpo
Nel caso degli stupefacenti le risposte le troviamo nell’articolo 187 del Codice della Strada. Qui l’ammenda varia da 1500 a 6000 euro, con possibile arresto da 6 mesi a 1 anno. E la sospensione della patente da 1 a 2 anni. Se il conducente non e il proprietario del veicolo e questi è consapevole del reato la durata della sospensione è raddoppiata.
Anche qui la Polizia può convocare l’automobilista nei propri uffici per accertamenti clinico-tossicologici e strumentali attraverso campioni di mucosa del cavo orale.
Se il fatto commesso non costituisce reato, la detenzione o la pena pecuniaria possono essere tramutate in lavori socialmente utili.
Complessivamente se dall’atto scriteriato scaturisce un incidente, le sanzioni vengono raddoppiate, e il mezzo posto in fermo amministrativo per 180 giorni. Se il tasso alcolemico eccede l’1,5 g/l la licenza di guida viene revocata. Lo stesso vale per chi ha assunto droga.
Come funzionano i controlli
Stando alla normativa per verificare lo stato psicofisico di un conducente viene utilizzato l’etilometro. Si tratta di un dispositivo che misura la quantità di alcol contenuta nell’aria espirata. L’esame è ripetuto per due volte a distanza di cinque minuti l’una dall’altra.
Bisogna ricordare che se ci si rifiuta di effettuare l’accertamento, è come se le forze dell’ordine avessero rilevato il livello più grave dello stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica. Se la prova ha dato esito positivo, si può solo pagare il dovuto, o al massimo rendersi disponibile per i lavoro di pubblica utilità.
In caso la macchina fosse indispensabile per recarsi al lavoro, si può chiedere il permesso di guida giornaliero. Questo, però, solo nel frangente in cui la patente sia stata sospesa e se la nostra condotta non sia stata cagione di un sinistro. Il permesso vale per un massimo di tre ore giornaliere.
In generale chi guida sotto effetto di alcol e droghe vedrà la sua patente decurtata di 10 punti. Per i neo patentati è ancora peggio, visto che la perdita della licenza è immediata.
Guida in stato di ebbrezza, l’assicurazione
Ovviamente se abbiamo causato un crash in stato di alterazione, sarà la nostra compagnia a dover risarcire i danni. In un secondo momento sarà la stessa chiederà a noi di essere rimborsata, fino al massimale previsto dalla polizza stessa.
A tal proposito va fatta una precisazione. A seguito della sentenza della Corte di Cassazione n. 12900 del 13 aprile 2021, l’azione di rivalsa sul cliente può essere operata solamente nel caso in cui il sinistro sia stato causato da un conducente con tasso alcolemico superiore alle soglie previste dalla legge. Ciò significa che se è over 21, con svariati anni di patente alle spalle e con un livello di alcol inferiore allo 0,5 g/l, l’assicurazione non potrà fare nulla.
Un consiglio è accordarsi subito in fase di stipula del contratto con la propria agenzia in merito all’applicazione della clausola opzionale, ovvero la rinuncia alla rivalsa. Questa possibilità comporta un evidente aumento dei costi per il proprietario del veicolo, ma perlomeno la compagnia non potrà più rivalersi su di lui dopo un incidente. Attenzione però. Non tutte le agenzie offrono questa possibilità. E soprattutto non è particolarmente etico spingere per farla valere, visto che, appunto, va a tutelare chi infrange la legge, o in generale chi con atteggiamento egoistico e poco accorto si mette in macchina quando non sarebbe nella condizioni adeguate per farlo in sicurezza. Perché come detto, oltre a rischiare chi guida, rischia anche chi incontra la persona ubriaca o drogata.