La Fiat è uno dei grandi colossi delle auto in Italia e così quando decise di comprare la Ferrari si trattò di un momento unico nella storia.
Alcune aziende hanno saputo legare per sempre il proprio nome all’Italia, con la FIAT e la Ferrari che sono indubbiamente i fiori all’occhiello dell’automobilismo del Belpaese, con queste due straordinarie potenze che da oltre 50 anni hanno unito le forze.
I motori sono sempre stati uno dei grandi pallini degli italiani, per questo motivo era assolutamente normale rendersi conto come all’interno dei nostri confini sarebbero nati dei veri e propri mostri sacri delle quattro ruote.
Alla fine dell’800 nacque la FIAT, con la casa piemontese che diede così l’opportunità a tantissimi operai di lavorare e soprattutto a un’infinità di cittadini di tutta Italia di poter avere a disposizione un’auto soprattutto dopo il boom economico.
La FIAT dunque era considerata a tutti gli effetti come una solida realtà, una possibilità che permetteva di viaggiare con delle piccole utilitarie che però erano diventate parte della nostra vita, mentre la Ferrari era l’opposto.
A Maranello si produceva un sogno, quella macchina impossibile da poter comprare e che si poteva solamente ammirare dalla televisione durante il Gran Premio oppure quando si aveva la fortuna di vedere passare qualche imprenditore che si era tolto lo sfizio.
Era logico però che prima o poi ci sarebbe stato il tanto atteso sodalizio tra le parti, con Enzo Ferrari e Gianni Agnelli che sono stati indubbiamente tra i più importanti rappresentanti dell’Italia nel mondo, con i loro nomi che sono sempre stati leggendari.
Gli anni sessanta furono un periodo abbastanza turbolento per il Cavallino Rampante, con le grandi rivoluzioni in F1 che stavano portando ha dei risultati negativi, infatti dopo il successo di John Surtees nel 1964 i risultati furono deludenti.
Diverse aziende dunque cercarono di entrare in contatto con la casa di Maranello, partendo dalla Ford che offrì 18 milioni di dollari nel 1967, ma Ferrari disse no per poter trattare direttamente con l’avvocato Agnelli.
Siamo giunti nel periodo di Natale del 1968, un mese davvero fondamentale per la storia sia della FIAT che della Ferrari, perché Gianni Agnelli stava per affondare definitivamente il colpo decisivo.
Inizialmente vennero offerti 4 miliardi di lire per poter acquistare i due terzi della Ferrari, ma per il 66% delle quote il grande Enzo voleva un sensibile aumento portando il tutto a 6 miliardi complessivi.
Alla fine i due riuscirono però a trovare un accordo, con i 4 miliardi che bastarono per poter acquistare il 50% delle quote, ma con una ripartizione talmente chiara e netta che faceva felice entrambe le parti.
A Enzo Ferrari infatti non interessava la produzione delle automobili in serie, per lui l’unica cosa che contava era creare una Scuderia che potesse essere quanto più veloce possibile in gara e concentrarsi così solo sul reparto corse.
Allo stesso tempo Gianni Agnelli invece era molto più interessato alle automobili da strada, per questo motivo l’accordo fu che alla FIAT, e dunque la famiglia Agnelli, andò la completa gestione del reparto auto di serie, mentre Enzo Ferrari rimase l’unico a decidere per quanto riguardava le corse.
Era il 18 giugno 1969 quando si arrivò definitivamente alla firma del contratto che permetteva così a Enzo Ferrari e Gianni Agnelli di scrivere una pagina memorabile nella storia dell’automobilismo mondiale.
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