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Le auto elettriche sono un “mistero”? Ecco svelati tutti i segreti

Published by
Chiara Rainis

Quando ci si trova a dover acquistare un’auto elettrica sorgono dei dubbi dati dalla scarsa conoscenza. Ecco un’analisi per chiarire ogni punto.

A causa delle nuove regole che da qui al 2035 imporranno una progressiva eliminazione dei veicoli alimentati a diesel e benzina per migliorare la qualità dell’area dei nostri centri abitati e salvaguardare il pianeta, sta crescendo in maniera esponenziale il numero di mezzi al 100% elettrici prodotti. Anzi, addirittura alcune Case automobilistiche, si sono già del tutto convertite. Ma quali sono i pro e i contro di una full electric? E soprattutto, è davvero più costosa di un’auto classica?

Auto elettrica (AdobeStock)

Questa domanda è sicuramente la più gettonata. Se prendiamo ad esempio la VW Tiguan tra le due versioni ballano diecimila euro. La Opel Corsa resta ugualmente più a buon mercato quella termica. Mentre la Volvo XC, dà un plus in termini di scelta a chi opta per il “verde”. Se le comuni e le ibride sono soltanto a trazione anteriore, nel caso dell’elettrico di può godere anche della trazione integrale e di maggior potenza. Tuttavia, per chi vuole investire su un veicolo eco-friendly, può contare su un maggiore aiuto statale. Solo nel 2023 chi compra un’elettrica ha diritto a 3000 euro di bonus se non rottama il vecchio e a 5000 se dà indietro l’usato. Dunque, prima di escludere a priori, è meglio informarsi sul listino.

Auto elettriche, la risposta ai grandi dubbi

Altro tema caldo riguarda le possibilità offerte dall’elettrico. Ovvero si possono compiere viaggi lunghi? Chi è abituato a sciropparsi un percorso di tanti chilometri in un sorso solo, incontrerà parecchie difficoltà. Questo per via delle soste necessarie per la ricarica. Non va infatti dimenticato per anche le colonnine, anche le più rapide impiegano dai 30 ai 40 minuti per fare il pieno di energia. Insomma, se si deve andare in autostrada, superare i 350 km è alquanto complesso. Diversamente, per un taxista che in media compie 150 km al dì in città, può essere una buona soluzione. Lo stesso vale per chi la macchina la usa solo per spostarsi da casa a lavoro e viceversa. Se al contrario la si utilizza nel tempo libero con la famiglia, è sempre bene pianificare in anticipo le tappe, perché come detto la ricarica porta via tempo.

Il quesito cruciale per il momento che stiamo vivendo è quello che riguarda i costi specifici dell’energia. Se le bollette di case sono schizzate verso l’alto, figuriamoci per il recharge. Quindi, alla luce di tale impennata, vale davvero la pena investire sul full electric e non rimanere alla vecchia alimentazione? Ebbene, non è facile rispondere. A volte può capitare di ricaricare gratis se il posto in cui ci troviamo è dotato di pannelli fotovoltaici. Che sia l’ufficio o un centro commerciale, piuttosto che le colonnine pubbliche, in questo frangente, ovviamente il risparmio c’è. Normalmente però si è legati al prezzo dei kWh. Per evitare il salasso, è bene affidarsi alle tariffe flat come Enel X Way, che fornisce 70 kWh al mese per 25 euro, piuttosto che 145 kWh per 45 euro. Se si considera una percorrenza di 5 km/kWh, con 25 euro si riescono a coprire 350 km. Con la seconda tariffa si arriva a 725 km.

Una perplessità che scoraggia molti dal passare al materiale meno inquinante, è la durata della batteria stessa nella sua essenza. A quanto pare, da questo punto di vista non bisogna temere. Stando a delle stime diffuse, alcune Tesla sarebbero arrivate a toccare i 480.000 km. In generale nel corso del forum Urban Mobility è stato definito un valore di 400.000 km. Normalmente la garanzia fornita è di otto anni per 160.000 km, con la conservazione di una capacità che si aggira al 70% delle nominale. Se si fa una media  del numero di km percorsi dai possessori di veicoli in Italia, si andrà a raggiungere la cifra di cui sopra dopo sedici anni. Come per qualsiasi altro pezzo meccanico le batterie delle BEV devono essere trattate con attenzione, evitando strappi e una guida troppo aggressiva, specialmente se non è arrivata ancora in temperatura.

Il tema del futuro delle batterie in litio è tutto in divenire, trattandosi di una tecnologia ancora fresca. E’ chiaro, comunque, che si andrà verso un’innalzamento dell’affidabilità e una riduzione dei costi. Per questo concerne invece, le batterie riparate o di rotazione, che vengono ottenute tramite la rigenerazione di pack guasti o appunto esauriti, il fatto che si stia sviluppando una filiera di riparatori indipendenti dalle Case madri, permetterà di affrontare con maggiore tranquillità l’eventualità, ad oggi remota, della batteria fuori uso al termine della garanzia.

Da non sottovalutare un timore che colpisce molti, specialmente i più scettici, che riguarda la pericolosità del propulsore elettrico. Effettivamente le batterie al litio dispongono di un elettrolita piuttosto infiammabile. Tuttavia l’involucro resistente che le contiene rende quasi impossibile l’innesco di un incendio. Se però dovesse capitare potrebbe rivelarsi un bel guaio. Per tranquillizzare gli animi diciamo che se le batteria allo stato solido, attualmente in fase di studio dovrebbero rendere meno rilevante questa problematica. Inoltre a seguito di una maggior leggerezza del contenitore, dovrebbero esserci dei benefici sia in termini di costi, sia di performance.

Consultando i dati forniti dalla compagnia assicurativa Axa, questi ci dicono che i danni alla batteria dell’auto provengono da sinistri e urti di vario genere. Inesistente il rischio di scariche elettriche. Anche perché dei meccanismi di protezione fanno da isolante e la spengono se avvertono dei malfunzionamenti.

Infine l’ultimo punto di domanda ha a che fare con i costi gestione. Al contrario di ciò che si pensa, questi sono decisamente ridotti. A partire dall’assicurazione, in quanto le stesse reputano più consapevoli e accorti gli automobilisti che scelgono il 100% verde, e dunque meno soggetti ad incidenti. Ovviamente, come già detto, a fronte di parti delicate, chi guida dovrebbe evitare il piglio rallistico o da F1. Tornando ai benefici, ulteriori scontri provengono dall’accesso gratis in ZTL e dal bollo auto agevolato. Per la manutenzione, di tanto in tanto vanno controllati batteria e powertrain. Fare il tagliando costa all’incirca 100 euro.

Per finire un’osservazione sui freni. Grazie alla frenata rigenerativa prodotta dal motore elettrico quando si stacca dal pedale dell’acceleratore, il sistema frenante in sé, e specialmente le pastiglie, possono godere di una maggior durata proprio perché meno sollecitate. Per converso necessità di essere cambiato più di frequente il liquido dei freni, in quanto per il minor utilizzo il liquido idraulico resta umido influenzando negativamente l’efficienza dell’impianto dell’auto.

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