Siamo stati presenti alla presentazione del team Ducati Aruba di Superbike. Ecco ciò che ci ha detto Michael Ruben Rinaldi in esclusiva.
La Ducati è il riferimento assoluto per il mondo delle due ruote al giorno d’oggi, e così come Pecco Bagnaia ha vinto il titolo della MotoGP lo scorso anno, lo stesso ha fatto Alvaro Bautista in Superbike. Al fianco dell’iridato spagnolo ci sarà nuovamente Michael Ruben Rinaldi, che ha tanta voglia di fare progressi.
Il livello della Superbike, come da lui stesso ha affermato nel corso della nostra intervista esclusiva, è davvero elevatissimo, ma il rider riminese non è risultato troppo contento del quarto posto ottenuto lo scorso anno, mentre il suo compagno di squadra si portava a casa l’iride. Rinaldi ha dalla sua tutto il talento necessario per dar battaglia ai migliori, puntando al ritorno alla vittoria che gli manca dalla tappa di Misano del 2021, quasi due anni fa ormai.
La stagione della Superbike è alle porte e la Ducati ha tutte le intenzioni per confermare quanto di buono fatto vedere lo scorso anno. Il direttore di “Tuttomotoriweb.it“, Antonio Russo, è stato presente all’evento di presentazione del team Aruba, intervistando il rider titolare Michael Ruben Rinaldi.
Fino allo scorso anno la Panigale andava in altalena, a volte era competitiva, altre meno, ma poi è riuscita a vincere il mondiale. Credi che abbia raggiunto il suo apice a livello di sviluppo oppure c’è ancora qualcosa che può dare?
“In realtà, credo che la V4 sia nata molto bene come moto, vinse subito la prima gara nel 2019. I primi anni c’era solo Alvaro che riusciva ad andarci forte, poi lui ha preso un’altra strada e quindi rimanemmo con piloti diversi su questa moto, vincendo comunque alcune gare, ma senza dominare come ha poi fatto lui lo scorso anno e da quando è ritornato. Alvaro ha coperto molti aspetti che per altri piloti erano migliorabili, lui ha fatto tutto benissimo con il suo talento“.
“La moto, di base, è sempre la stessa, ma durante gli anni abbiamo fatto degli sviluppi per permettere anche agli altri rider e non solo ad Alvaro di andare forte. Io dal primo anno ad oggi sento un netto miglioramento, a Borgo Panigale non si sono mai fermati. Quando hai una moto campione del mondo è più facile farla andare peggio che meglio, ma i tecnici stanno facendo un lavoro incredibile. C’è una versione nuova che non ha nulla da invidiare alla 2022, ma che potrebbe anche avere qualcosa di meglio, quindi chapeau ai nostri ingegneri. Da qui in poi è sempre più difficile migliorarla, ma nel DNA nel team di Ducati Aruba c’è sempre voglia di migliorare“.
Ti vediamo davvero raggiante e convinto rispetto allo scorso anno. Nei test sei andato fortissimo, è cambiato qualcosa sulla moto o sei cambiato tu?
“Diciamo che mi sento diverso, probabilmente perché quando non raggiungi certi risultati o obiettivi, ti chiudi in te stesso o cerchi di capire cosa non ha funzionato cercando di migliorare. Ovviamente, ho scelto questa seconda strada, ho un preparato diverso ed un amico come Dovizioso per cercare cosa fare meglio, anche con il team Aruba. Tutti sappiamo che se uno può vincere la gara la velocità c’è, forse mancava solo di aggiustare il tutto“.
“Questo è quello che abbiamo provato a fare, anche se non è facile. Il campionato del mondo di Superbike contiene un livello altissimo, quindi puoi anche far fatica a capire dove devi andare a lavorare. Tuttavia, grazie ad uno stravolgimento nella mia preparazione atletica e nella routine quotidiana sono arrivato ai test in una maniera che non mi aspettavo neanche. Ora dobbiamo aspettare, perché le gare sono tutta un’altra storia, ma non c’è dubbio sul fatto che mi senta diverso e molto meglio rispetto allo scorso anno“.
L’ultimo italiano a vincere su moto italiana il mondiale in Superbike è stato Biaggi sull’Aprilia. Senti il peso di essere un italiano su una moto italiana in questo momento?
“Sicuramente stiamo parlando di un risultato che sarebbe grandioso, ma onestamente, ad oggi non ci ho neanche pensato. Magari se arrivo alle ultime gare e sono lì in lotta ci penserò e la cosa potrebbe spingermi ancor di più nella direzione giusta, sarebbe una motivazione in più per me“.
La MotoGP adotterà il modello delle due gare durante il week-end con la Sprint Race. Secondo te è il modo giusto per migliorare lo spettacolo?
“Una gara in più aggiunge sicuramente dello spettacolo, credo che sia bello da vedere con più battaglie in gare più brevi, con un numero maggiore di piloti che lottano tra di loro. Credo possa essere una cosa positiva“.
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