In una intervista, Pedrosa è tornato sul suo lavoro come tester in KTM e ha fatto una confessione sul suo futuro professionale.
In attesa dei piloti della MotoGP, i team sono già scesi in pista con i propri collaudatori per testare le tante novità create dagli ingegneri in fabbrica questo inverno per migliorare le moto della classe regina. E per dare una mano in KTM c’era, come sempre Dani Pedrosa. Lo spagnolo infatti ha lavorato duramente per la scuderia austriaca, addirittura risultando tra i più veloci in pista, nonostante non avesse ufficialmente un trasponder che mandasse un segnale dei suoi tempi reali. Ma gli addetti ai lavori dicono che fosse sempre lì davanti. Segno che per lui il tempo non passa mai, che la classe è intatta. Ma anche che la stessa KTM è una buona moto, anche grazie ai consigli dello spagnolo.
Il 31 volte vincitore della MotoGP e tre volte vicecampione del mondo della classe regina è riuscito a sorprendere, ma prestazioni così brillanti da parte sua in test non sono insolite: nel febbraio 2019, Pedrosa ha persino ottenuto il terzo miglior tempo nella seconda giornata dei test di Sepang, quando c’erano tutti i big in pista. Quello visto in questi giorni è stato anche un test per la wild card che sfrutterà a fine aprile a Jerez.
Mentre Mika Kallio viene utilizzato solo sporadicamente come collaudatore alla KTM, Pedrosa non ha perso nulla della sua velocità e del suo impegno. E con il suo contributo tecnico, ha contribuito alla grande allo sviluppo della KTM RC16, che ha vinto sette gare in MotoGP dal 2020, cinque con Miguel Oliveira, due con Brad Binder. Ed è proprio allo spagnolo che il team si affida per fare il definitivo salto di qualità, oltre alla Red Bull F1, che ha dato una mano per lo sviluppo dell’aerodinamica.
Pedrosa e la sua voglia di correre
A Speedweek, l’iberico è tornato su questa sua esperienza che ormai dura da 5 anni come collaudatore e ha detto: “Continuo ad amare la guida in moto. Per me è la cosa più bella del mondo. Quando faccio le prove ho le idee chiare e le informazioni di ciò che è necessario e ciò che non lo è. Perché quando sto provando, per esempio, uso un treno di pneumatici e li uso finché non si esauriscono. Quindi la maggior parte delle volte sono in pista con le gomme consumate durante i test“.
Tra le novità che testerà anche lui in questo 2023 c’è quella della Sprint Race, che cambierà il modo di vivere i weekend della MotoGP: “La Sprint Race cambierà l’intero weekend del GP – ha ammesso Pedrosa -. Una gara come questa è interessante in modo da poter capire meglio quali esperienze sono richieste in un Gran Premio nel 2023 a causa del nuovo formato e quali cambiamenti per i piloti ci saranno“.
Dani poi è tornato anche sul suo futuro che, come detto, prevede una wild card a Jerez. Ma ha anche confermato: “Finché sarò in grado di andare forte e fintanto che potrò dare il giusto feedback agli ingegneri KTM, continuerò“. Poi però ci ha tenuto a precisare: “Tutto però dipende dal fatto se i responsabili della KTM vogliono tenermi, ma anche che siano convinti e che abbiano la sensazione che io possa essere ancora utile. Voglio continuare ad andare in moto il più a lungo possibile. Ma la priorità deve essere che io continui a fare bene, a essere in forma e a mettere tutto a posto“.