La Ducati si conferma il riferimento assoluto della MotoGP attuale, ed in Malesia presenta le prime novità. Ecco su cosa stanno lavorando.
Tanto lavoro da fare per le varie case che prenderanno parte alla stagione di MotoGP targata 2023. In quel di Sepang, in Malesia, stanno andando in scena i test ufficiali della top class, con la prima giornata che si è chiusa nel segno di un vero e proprio dominio italiano, che non ha lasciato scampo alla concorrenza.
Davanti a tutti c’è Marco Bezzecchi, che ha cercato un tempo negli ultimi minuti, chiudendo in 1’58”470 sulla Desmosedici GP22 del Mooney VR46 Racing Team. Il rookie dell’anno della passata stagione ha tenuto dietro l’Aprilia di Maverick Vinales, che è rimasto staccato di soli 130 millesimi.
Lo spagnolo ha tentato l’attacco al tempo proprio nei secondi finali, ma non è riuscito a far meglio del “Bez”. Soddisfazione in casa Ducati, visto che il terzo tempo è stato messo a referto da Enea Bastianini, il quale ha tenuto dietro la Pramac di Jorge Martin ed il campione del mondo in carica della MotoGP, ovvero il nostro Pecco Bagnaia.
Nelle prime fasi della sessione, tutti gli occhi erano per lui e per la sua meravigliosa Desmosedici GP23, griffata dal numero 1. L’ultima volta che questa cifra si era vista in top class era il lontano 2012, quando Casey Stoner decise di celebrare il titolo vinto l’anno prima con la Honda apponendo l’1 sul cupolino.
Per la Ducati le prime indicazioni sono state ottime, ma lo stesso discorso è valido anche per l’Aprilia. Nelle prime nove posizioni ci sono sette prodotti di Borgo Panigale più le due ufficiali della casa di Noale, mentre la prima giapponese è solo decima, e si tratta della Yamaha di Franco Morbidelli, rimasto staccato di circa sette decimi dal primo in classifica.
L’inizio delle italiane è stato davvero folgorante, e questo riguarda sia i tempi sul giro che le novità tecniche viste sulle moto. La Ducati potrebbe aver fatto scuola con un aggiornamento davvero gustoso dal punto di vista tecnico, con l’obiettivo di toccare livelli di carico aerodinamico mai visti sulle due ruote.
La carena sta diventando un punto nevralgico delle MotoGP di questa generazione. In tal senso, lo studio aerodinamico è stato iniziato dall’Aprilia, che lo scorso anno ne portò in pista una versione con uno scalino sulla parte inferiore, con l’obiettivo di trarre il massimo carico aerodinamico e di indirizzare i flussi d’aria il più in basso possibile.
La Honda ha ripreso questa soluzione in questi primi test, portandone una versione molto simile, mentre la Ducati sembra essersi spinta ancor più in avanti. Sulla Desmosedici GP23 ha portato in pista una carena in cui un condotto è stato sagomato nella parte superiore, con la presenza, al suo culmine, di una sorta di ala.
Uno dei punti in cui la casa di Borgo Panigale aveva annunciato di aver lavorato era l’aderenza in curva, per aumentare la velocità di percorrenza e migliorare anche l’uscita. Con questo intervento, si punta proprio a fare un passo in avanti nelle zone più lente delle piste, ma le novità non sono finite qui.
Infatti, “SKY Sport MotoGP” ha fatto notare anche un’ulteriore aggiornamento, che riguarda un comando a farfalla posto sul semi-manubrio. Si tratta di una sorta di manopola d’emergenza, che consentirà di operare sull’abbassatore posteriore senza dover staccare le mani dal manubrio. Se l’abbassatore dovesse dare problemi, come accaduto una volta lo scorso anno, si potrà disattivarlo direttamente durante la guida.
Insomma, in casa Ducati si pensa davvero ad ogni minimo dettaglio, ma conoscendo i tecnici a disposizione dell’ingegner Luigi Dall’Igna, siamo soltanto all’inizio dello sviluppo della Desmosedici GP23. I primi riscontri sono stati molto positivi, e c’è la netta sensazione che quanto visto lo scorso anno possa riproporsi anche nel 2023, almeno nella prima fase di stagione. Solo il tempo chiarirà i nostri dubbi.
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