Sergio Perez sta vivendo un periodo di alti e bassi in casa Red Bull e ora rischia davvero di lasciare la casa austriaca nel prossimo futuro.
Non sarà per nulla semplice il 2023 per Sergio Perez, con il messicano che ha dimostrato già al termine dello scorso Mondiale di avere seri problemi di gestione con Max Verstappen, con la sceneggiata dell’olandese in Brasile che ha evidenziato diversi attriti tra i due e questo rischia di portare a gravi conseguenze.
Il centroamericano è sicuramente un pilota più che valido per essere una seconda guida in una grande Scuderia, risultando il perfetto soldatino che tutti quanti vorrebbero, tanto che nel 2021 il rapporto tra Max e Checo erano ottimi.
Il tutto però si è inasprito l’anno scorso, con la qualifica di Perez che è sembrata essere stata portata al termine solo per danneggiare Verstappen e rimanere davanti a lui alla griglia di partenza, ma sono solo ipotesi.
Ciò che invece è sicuro è legato al fatto che Verstappen non ha voluto aiutare Perez nella lotta al secondo posto nel Mondiale, con la piazza d’onore che alla fine è finita nelle mani di Charles Leclerc.
Alla fine i due hanno dichiarato di aver chiarito i loro attriti e di essere pronti per poter tornare quanto più affiatati e uniti per la prossima stagione, ma siamo abbastanza certi che qualcosa sta per accadere.
Partiamo prima di tutto dalla scelta della Red Bull di chiamare come collaudatore e terza guida un nome di grande prestigio come quello di Daniel Ricciardo, con l’australiano che sarò sicuramente pronto a tornare in pista.
Inoltre i social network sono sempre grandi fonte d’ispirazione per possibili cambiamenti e allora ecco che il messicano di recente ha postato sulla pagina una foto di lui mentre indossava un cappotto…dell’Alpha Tauri.
Perez pronta alla “retrocessione”: in Red Bull è già successo
Nella storia della F1 è una pratica davvero molto rara quella dell’esonero a stagione in corso, si preferisce di solito aspettare la fine dell’anno per poi dirsi addio e intraprendere percorsi diversi.
La Red Bull però è sempre stata una Scuderia particolare e che non ha mai apprezzato i compromessi e le mezze misure, motivo per il quale se non si viene ritenuti adatti per le più svariate ragioni è giusto salutarsi in anticipo.
Questo è quello che era successo nel 2016 con il russo Kvijat, con la sua retrocessione dopo sole quattro gare in Toro Rosso per lasciare spazio proprio a Max Verstappen e la stessa sorte toccò anche a Pierre Gasly nel 2019.
Il francese venne pesantemente accusato da Chris Horner, affermando in diretta mondiale come la Red Bull avrebbe potuto lottare per il titolo costruttori solo con due piloti e dalla gara seguente venne così chiamato Alexander Albon.
Dunque sono già ben due i casi nella pur breve storia della Red Bull dove il secondo pilota ha pagato già durante la stagione e non sarebbe di che sorprendersi se lo stesso capitasse a Perez.
In Alpha Tauri inoltre non tutti vedono bene Yuki Tsunoda e Nyck De Vries è un debuttante, dunque stiamo molto attenti a quello che potrà accadere nel prossimo futuro.
Perez dovrà mantenere i nervi saldi per non scoppiare come stava per fare lo scorso anno, perché l’ombra di Ricciardo è sempre dietro l’angolo e ora toccherà a lui togliersi il cappotto Alpha Tauri per mettersi quello della Red Bull.