La casa di Borgo Panigale potrebbe avere vita difficile nel 2023. La Yamaha, seconda nella graduatoria costruttori 2022, ha fatto un enorme step in avanti.
In MotoGP, da 3 anni, c’è un solo dominatore. La Ducati ha vinto gli ultimi 3 titoli costruttori, demolendo la concorrenza. Dopo la lunga egemonia Honda, targata Marc Marquez, la Desmosedici è diventata la moto di riferimento. Nelle stagioni precedenti è mancato un centauro in grado di sfruttare appieno il potenziale, tuttavia nel 2022 Pecco Bagnaia ha piegato la resistenza del Diablo Quartararo.
Il torinese è stato in grado di rimontare ben 91 punti al rivale della Yamaha, dopo una partenza stentata. Fabio sembrava in totale controllo, dopo aver già vinto il titolo nel 2021. Senza particolari pressioni l’erede in Yamaha di Valentino Rossi ha commesso un errore decisivo ad Assen. Nel tentativo di sopravanzare l’Aprilia di Aleix Espargaró, il centauro di Nizza ha sbagliato la manovra, quasi gettando nella ghiaia l’avversario. Il ritiro in Olanda e il successo long lap penalty in Inghilterra hanno, di fatto, rivitalizzato il ducatista.
Ad Assen e a Silverstone Fabio avrebbe potuto, ulteriormente, allungare in classifica, ma gli errori si pagano e Bagnaia ha vinto le successive 4 tappe. Nessuno era mai stato in grado di conquistare quattro Gran Premi consecutivi in sella alla moto emiliana. Fabio, complici sfortune e cadute inaspettate, non ha potuto tenere testa al ducatista. La potenza dei motori della Desmosedici è risultata inarrivabile per la M1 del centauro francese. Per tutto l’anno si era lamentato dei mancati progressi e, nelle fasi decisive, gli è mancata la top speed sul dritto.
Yamaha, buone notizie per Quartararo
Nei momenti decisivi della scorsa annata il #20 ha fatto di tutto per acciuffare i piloti della Ducati. In alcuni appuntamenti ci è anche riuscito, nei tratti misti, ma sui rettilinei l’erogazione del motore del bolide italiano era ineguagliabile. Nonostante un mezzo non all’altezza del suo talento, Quartararo è stato capace di tenere viva la lotta sino all’ultimo atto. Nella sfida finale valenciana, El Diablo ha vinto il duello nelle prime battute con Pecco, ma a quest’ultimo è bastato un nono posto per laurearsi campioni del mondo.
L’ultimo e unico a vincere un mondiale in MotoGP sulla Desmosedici era stato Casey Stoner. Pecco è succeduto nell’albo d’oro nostrano al suo maestro Valentino Rossi. Nel 2023 vorrà confermarsi campione del mondo, cosa riuscita solo al Dottore e a Marc Marquez nell’era MotoGP. Per farlo avrà a disposizione una nuova Ducati, rivista in ogni aspetto. Fabio, invece, dovrà sperare che i progressi della moto della casa di Iwata siano effettivi. MotoGP, Quartararo “frega” il 63 a Bagnaia: reazione imperdibile.
Dal primo shakedown stagionale è emerso un dato importante. La M1 del 2023 sarebbe tra i 5 e gli 8 km/h più veloce del modello dello scorso anno. A Sepang Michele Pirro su Ducati ha fatto segnare il miglior tempo nell’ultima giornata di test, ma il collaudatore Cal Crutchlow sulla M1 aveva fatto la differenza nelle giornate precedenti. L’inglese è stato affiancato da Katsuyuki Nakasuga nell’ultimo giorno di test in Malesia. Sia Crutchlow che il rider giapponese hanno provato il nuovo cupolino sulla Yamaha, già visto nei test di Valencia.
Sotto lo sguardo vigile di Fabio Quartararo, i piloti della casa di Iwata hanno ottenuto buoni crono. Più che i tempi in sé, a far la differenza in positivo sono i dati della velocità massima che ha fatto registrato la nuova Yamaha M1. Cal Crutchlow ha toccato i 335 km/h, fino a 5 km/h in più rispetto a Quartararo nel Gran Premio dello scorso anno. Segnali che hanno fatto sorridere il campione del mondo 2021. Il francese ha firmato il nuovo contratto, credendo nel lavoro dei tecnici motoristi. Il passo in avanti, in termini di top speed, potrebbe rappresentare una svolta assoluta in chiave mondiale 2023.