Il costo del carburante ormai sta arrivando a cifre davvero incredibili, con la Guardia di Finanza che sta cercando di fare dei controlli.
Che ci sia stato un sensibile aumento dei prezzi dei carburanti in tutta Europa è assolutamente innegabile, peccato che sempre più personaggi poco raccomandabili decidano di truffare il cittadino con degli aumenti spropositati dei prezzi.
La guerra tra Russia e Ucraina è stata la principale motivazione dell’aumento incredibile del costo della benzina, e in particolar modo del diesel, ma questa non è ovviamente l’unica motivazione.
Sono state comunque fatte delle manovre dai vari Governi per poter limitare quantomeno i danni legati a queste spese, infatti al giorno d’oggi il prezzo medio in Italia si stanzia sul 1,849 euro al litro, decisamente di meno rispetto all’assurdo 2,25 di qualche tempo fa.
Ovviamente sono i vari benzinai sparsi nel Belpaese che sanno essere informati per primi sulle oscillazioni di questo mercato e per questo motivo il comune cittadino molto spesso può essere facilmente truffato.
Questo è esattamente quello che sta cercando di capire la Guardia di Finanza di Bari, con il capoluogo pugliese che è costretto a una fitta e attenta revisione dei conti nei confronti di un paio di pompe di benzina che non sembrano rispettare in alcun modo i prezzi imposti dallo Stato.
Il sospetto è derivato dal momento in cui queste aziende avevano deciso di lanciare dei prezzi davvero molto alti, con la Guardia di Finanza che non ci ha messo molto ad accorgersi del fatto che non ci fosse nessun’altro distributore in tutta la Provincia ad avere costi così esosi.
Si tratta di speculazione sulla commercializzazione dei carburanti, una manovra che non può essere consentita soprattutto perché vi è un regolamento sancito dalla Legge italiana che impone a tutti i distributori un prezzo medio e dal quale non ci si può scostare eccessivamente.
Per poter risalire a questi costi direttamente dal sito del Ministero vi basterà semplicemente entrare in dgsaie.mise.gov e al suo interno vedrete i vari aggiornamenti non soltanto nel presente, ma anche la variazione sul passato e quella futura.
La Guarda di Finanza di Bari contro il caro carburante: multe in arrivo
Il regolamento dello Stato è stato reso ufficiale nella Legge nel 2009 con l’Articolo 51 che dava così modo al Governo di poter imporre un costo medio della benzina.
Da quel momento il tutto si è perfezionato nel corso del tempo, prima con il DM del 15 ottobre 2010 e poi con l’aggiornamento che arrivò pochi anni dopo al 17 gennaio 2013.
In questo modo non ci possono essere dei rischi di speculazioni, soprattutto perché i vari distributori sono obbligati a dover comunicare allo Stato il valore del costo dei loro carburanti ed è proprio questo che ha insospettito la Guardia di Finanza.
Ora sono in corso i vari aggiornamenti per poter capire se effettivamente ci sono state delle irregolarità e soprattutto capire come mai questi due distributori avessero dei prezzi così tanto superiori rispetto alla media provinciale.
In linea di massima la provincia di Bari non si stanzia più di tanto dalle medie nazionali, con queste ultime che vendono la classica benzina 95 sul 1,849 euro al litro, con le principali distribuzioni vicino al centro storico che non si fanno concorrenza.
Vedremo come terminerà questa inchiesta, ma speculare sul costo della benzina in un periodo con prezzi così esosi fa capire come certa gente sia davvero senza ritegno.