La Ferrari è sempre stata ad appannaggio di facoltosi collezionisti. Nel corso della sua storia i prezzi sono diventati sempre più proibitivi.
Enzo Ferrari è il padre del brand automobilistico più iconico della storia. Nato a Modena, sviluppò sin da subito una gran passione per i motori. Nel 1908, insieme alla sua famiglia, assistette alla prima gara automobilistica sul circuito di Bologna. La scomparsa del padre e del fratello fu un duro colpo per il giovane Enzo.
La Grande Guerra fece stragi, così come l’epidemia di spagnola. Dopo essere stato congedato dal fronte, la madre chiese ad Enzo di lasciare Modena per recarsi a Torino per cercare un posto di lavoro in FIAT. La casa del Lingotto aveva accolto numerosi giovani con basi di meccanica, ma Enzo fu clamorosamente rifiutato.
Il no della FIAT rappresentò per il giovane pilota e tecnico una spinta ulteriore a perseguire i suoi sogni. La carriera di Enzo proseguì come collaudatore e pilota, debuttando nel 1919 nella gara in salita Parma – Poggio di Berceto. L’anno successivo entrò a far parte della famiglia Alfa Romeo, prima come driver ufficiale, poi come dirigente del comparto corse.
Nel 1923, Enzo conquistò un brillante trionfo sul tracciato del Savio, dove conobbe i conti Baracca. I genitori dell’aviatore Francesco Baracca gli diedero l’idea dello stemma del Cavallino Rampante. Lo scudo giallo, invece, rappresentava il colore della città di Modena. Nel 1929, dopo essere stato nominato Cavaliere per meriti sportivi e Commendatore, Enzo Ferrari fondò a Modena la Scuderia Ferrari, società sportiva che, nel tempo, rivoluzionò il mondo delle competizioni motoristiche.
Dopo aver appeso il casco al chiodo, il Drake interruppe il sodalizio con il Biscione, per lanciare l’Auto Avio Costruzioni, la progenitrice della Ferrari, istituita a Modena nel 1939 e, in seguito, trasferita a Maranello. La Seconda Guerra Mondiale fu un altro duro colpo, ma una volta finita, Enzo visse un periodo di grande splendore. All’inizio degli anni ’60 la scuderia conquistò i primi due campionati mondiali costruttori di Formula 1. Le Rosse facevano faville anche sul mercato. Chi ha ereditato la Ferrari? Ecco cosa è accaduto dopo la morte del Drake.
Le vittorie in pista rappresentarono un viatico ideale per far esplodere un prodotto di lusso. Nel 1963 Enzo Ferrari creò a Maranello l’Istituto di Istruzione Superiore “Dino Ferrari”, ancora oggi attivo, in omaggio a suo figlio. La scomparsa di Dino sconvolse il Grande Vecchio. Da una relazione extraconiugale, invece, nacque Piero Landi Ferrari. Quest’ultimo fu riconosciuto solo nel 1975 e oggi è il Vice Presidente della Ferrari.
Il costo della Ferrari più cara degli anni ‘70
Enzo, da sempre riservato e schivo, divenne ancora più enigmatico. La sua vita era piena di sofferenza, al di là dei successi imprenditoriali. Ricevette la laurea in Fisica presso l’Università di Modena, il titolo di Cavaliere di Gran Croce, il Premio Columbus e il Premio Hammarskjöld per le Scienze Sociali. Negli anni ’70 il Cavallino era al top in Formula 1, grazie ai trionfi di Niki Lauda. Un ruolo di primo piano lo ebbe anche Luca Cordero di Montezemolo che, grazie alle sue capacità manageriali, divenne una spalla forte per il Drake. Quanto dura la visita al Museo Ferrari di Maranello? Ecco la risposta.
Sul mercato in quegli anni la casa modenese proponeva delle vetture splendide. Essendo supercar, pur non disponendo della moderna tecnologia, erano per pochi eletti, proprio come ora. La Ferrari 365 GTB Spider, la più costosa all’epoca con un prezzo di 11.250.000 lire, circa 103 mila euro, presentava un 12 cilindri. Il costo delle attuali Ferrari è cresciuto, quindi, in modo esponenziale. Per fare un paragone con il top di gamma attuale, il listino offre la SF90 Spider a quasi mezzo milione di euro, ampiamente superabile con alcuni optional. La prima vettura ibrida della storia del Cavallino Rampante ha scritto una importante pagina di storia, ma il suo prezzo è per magnati.