Alonso torna a parlare di Mondiale: la previsione è clamorosa

Il portacolori Aston Martin Alonso rimanda al futuro la possibilità di vincere il titolo con la verdona. Qualcosa lo lascia perplesso.

Era rientrato in F1 nel 2021 con il chiaro obiettivo di portarsi a casa il terzo sigillo in carriera, ma almeno per adesso Fernando Alonso dovrà pazientare. I tempi non sono ancora maturi e lui lo sa. Scartata dopo solo una stagione l’Alpine e abbracciata l’Aston Martin, è evidente che i dati emersi dalle simulazioni non l’hanno soddisfatto. O almeno non abbastanza da fargli credere di poter fare centro già da subito.

E dopotutto come sarebbe possibile? La verdona ha terminato il campionato scorso in settima piazza a pari merito con l’Alfa Romeo. Ne consegue che per farcela dovrebbe aver recuperato un bel po’ durante l’inverno.

Fernando Alonso F1 (LaPresse)
Il pilota Aston Martin Fernando Alonso (LaPresse)

A dar fiducia all’iberico che comunque qualcosa di buono potrà arrivare nel medio periodo è l’aggiornamento del quartier generale di Silverstone. “A giorni ci trasferiremo“, ha affermato a Motorsport.com. “Il gruppo è molto motivato. E il lavoro fatto sulla monoposto è stato importante. Non vedo l’ora di essere in Bahrain per i test“, ha proseguito mordendo il freno.

Il personale raddoppiato e l’aria di gran fermento che si respira in fabbrica, avrebbero dunque dato morale al Samurai guardando in prospettiva.

Nel nostro sport non ci sono scorciatoie“, ha avvisato. “Servono investimenti e talenti. Questo è un progetto ambizioso e spero di poter dare il mio contributo”.

Alonso ha le idee chiare

Conscio di non poter puntare subito alla vetta, il 41enne ha riconosciuto che il gap su Red Bull, Ferrari e Mercedes è piuttosto ampio. Non essendo qualcosa di non facilmente colmabile sul breve periodo, l’unico target possibile nell’immediato, resta la top 5 nella classifica marche.

E’ chiaro che nel Mondiale passato il pacchetto di questo team ha avuto delle difficoltà, ma le hanno affrontate e via via sono migliorati“, ha considerato elogiando i ragazzi con cui si troverà a dividere il box nei prossimi mesi.

Per il #14 la AMR23 ha talmente una base solida, da poter rappresentare una piattaforma per il domani. Per questo motivo lo sviluppo in corso di annata sarà quanto mai cruciale.

Spostandosi dal lato tecnico a quello umano, Alo si è professato felice ed entusiasta, del lavoro fatto in fabbrica e del rapporto con il compagno Lance Stroll e con i collaudatori Stoffel Vandoorne e Felipe Drugovich, con cui si confronta regolarmente per individuare le aree da implementare.

Insomma, il Nando padre padrone, quello severo, rovina scuderie ed egoista pare essere sparito. Adesso è tutta un’altra cosa. E’ diventato più malleabile e altruista. Ha smussato gli angoli e a parole si dice pronto a dare una mano al figlio del patron a vincere la coppa se non riuscirà a farcela lui stesso.

Frasi di circostanza o realtà lo vedremo a partire dal 5 marzo da Sakhir. A fronte di età e palmares è chiaro che il driver di Oviedo abbia poco da dimostrare, ciò malgrado la fame c’è e difficilmente non emergerà.

A questo proposito, andando dritto al punto dell’iride, l’asturiano ha confermato di crederci, anche se appunto non al termine dell’annata che scatterà da Manama.

Ho i piedi per terra e mentirei se dicessi che potremo lottare per le vittorie da subito. Magari con le evoluzioni in corso d’opera potremo avvicinarci Se si presenterà l’occasione, non la perderemo“, ha rilanciato con concretezza.

Le aspettative sono di faticare, specialmente nei primi round. Colpa della macchina in sé? Nient’affatto. La causa principale è la mancanza di prove. “Penso che questo sia l’unico sport al mondo in cui si fa un giorno e mezzo di allenamento e poi si gioca un campionato del mondo“, si è lamentato.

Per concludere, nessuna paura di condividere il garage con il cocco di casa, con cui, al contrario, ci sarebbe una relazione di stima e amicizia, tanto da augurarsi di poterlo aiutare a sbocciare.

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