La Ducati è uno dei più grandi marchi nell’industria italiana, ma il tutto non sarebbe stato possibile senza il genio del suo fondatore.
I motori sono sempre stati una delle più grandi passioni degli italiani, motivo per cui sono tantissime le aziende che sono nate e cresciute all’interno del Belpaese, con la Ducati che rappresenta sicuramente uno dei grandi fiori all’occhiello della nostra nazione.
Il 2022 inoltre è stato ancora un altro grandissimo anno per la casa di Borgo Panigale, anzi si può dire senza alcun tipo di problema è che probabilmente è stato il migliore di tutti i tempi.
Dopo quindici anni infatti è tornato finalmente il titolo principale del MotoMondiale, con la MotoGP che ha visto trionfare per la prima volta in carriera il piemontese Pecco Bagnaia, ma il trionfo ducatista non si è fermato solamente a questa categoria.
Alvaro Bautista in Superbike ha permesso di realizzare una doppietta che non era mai avvenuta nella storia, con lo spagnolo che anche in questa circostanza è stato in grado di porre fine a un digiuno che durava dal 2011, dal successo del connazionale Carlos Checa.
Tutte queste vittorie hanno permesso così alla Ducati di vivere un anno da incorniciare, ma se tutte queste emozioni sono state vissute è solamente merito di colui che addirittura nel lontano 1926 ebbe la grande intuizione di dare vita al mondo di Nuvola Rossa.
Stiamo parlando infatti dell’ingegnere Antonio Cavalieri Ducati, con la sua straordinaria intuizione che avvenne poco prima della sua morte, infatti stiamo parlando di una persona che allora aveva già 73 anni, un’età decisamente avanzata negli anni ’20 e che sarebbe morto solamente l’anno seguente.
Non tutti sanno però che inizialmente l’idea della Ducati non era quella di portare a termine delle motociclette, bensì era nata come un’azienda che si era specializzata nella produzione e nella ricerca di tecnologie adatte per le comunicazioni radio.
Questo avvenne prevalentemente per il fatto che nella famiglia Ducati vi era un giovane ingegnere che stava rivoluzionando il mondo della comunicazione, ovvero Adriano Cavalieri Ducati che era stato in grado di poter realizzare il primo storico collegamento tra Italia e Stati Uniti.
La Ducati passa dalle radio alle moto: come è avvenuto
Per tutti gli anni ’20 e ’30 l’idea dunque era quella di realizzare solamente delle apparecchiature radiofoniche, con la Seconda Guerra Mondiale che però stravolse completamente i piani.
In questo periodo molto complicato infatti anche la Ducati venne reclutata dal regime fascista per poter servire la Patria e soprattutto l’apparato militare, con tutti i propri sforzi che vennero solamente riversati verso la guerra.
Una volta terminata però ci fu finalmente l’intuizione giusta per poter dare sfogo al proprio sogno motociclistico, infatti nel 1946 per la prima volta la Ducati decise dare vita al suo reparto motoristico.
La primissima motocicletta che venne creata nella storia della Ducati fu la Cucciolo, una vettura davvero molto rudimentale, infatti si trattava solamente di una variante con un motore monocilindrico da 48 cc di cilindrata, con questo che veniva montato solamente all’interno di una bicicletta.
Non fu un grande periodo quello post Seconda Guerra Mondiale da parte della Ducati, con l’azienda che venne ceduta nel 1948 allo Stato, con Adriano Cavalieri Ducati che viaggiò verso gli Stati Uniti per poter realizzare i motori al plasma per la NASA.
Sono stati tanti nel corso degli anni coloro che hanno acquistato la maggioranza delle azioni della società, ma niente e nessuno riuscirà mai a rimanere nel cuore degli appassionati come ha saputo fare l’indimenticabile ingegnere Antonio Cavalieri Ducati, colui che diede inizio al sogno.