La Ferrari ha svelato nella splendida cornice di Fiorano la nuova SF23. Andiamo a scoprire dove sono le maggiori modifiche sulla Rossa.
Il 14 febbraio del 2023 verrà ricordato nella storia della F1 come teatro di una delle più belle presentazioni che abbiamo mai vissuto. La Ferrari ha lanciato la meravigliosa SF23 in grande stile, organizzando un evento unico presso il tracciato di Fiorano Modenese, davanti a centinaia di tifosi in delirio.
Per i club del Cavallino è stata montata una tribuna apposita, da dove si sono potuti godere uno spettacolo irripetibile. La Rossa di Charles Leclerc e Carlos Sainz è stata mandata subito in pista per i primi chilometri, e c’è da dire che il monegasco l’ha subito spinta molto forte come si può vedere dalle immagini.
Per quello che si è visto, è chiaro che la nuova Ferrari è una forte evoluzione di quella del 2022, che per molte gare si era dimostrata l’auto da battere, prima di crollare nella fase finale di campionato. La SF23 è bellissima e molto studiata, ed ora ve ne andremo a parlare nel dettaglio con la nostra consueta analisi tecnica.
La Ferrari ha svelato la SF23 in grande stile sul tracciato di Fiorano, mostrando una monoposto che è una chiara evoluzione di quella della passata stagione. Il concetto di base era positivo, e non c’era motivo di andare a stravolgerlo per cercare maggiori prestazioni, ma lo staff tecnico diretto da Enrico Cardile si è concentrato sull’estremizzazione di alcuni concetti.
Come vedrete da alcune foto comparative utili per capire le differenze dallo scorso anno, appare subito chiaro che si sia cercato di alleggerire il più possibile la vettura, andando ad inserire alcune parti in carbonio, distinguibili, ovviamente, dal colore nero. La zona più interessante è ovviamente quella delle pance è del retrotreno, che la Scuderia modenese ha cercato di tenere il più nascosto possibile nelle immagini rilasciate.
Il muso anteriore è più corto e schiacciato, mentre la Red Bull, stando a quello che si è visto nelle pochissime immagini del filming day di Silverstone, sembra essere andata nella direzione opposta. La sospensione anteriore è bassa e resta con lo schema push-rod, non andandosi ad adeguare a quanto proposto dal team di Milton Keynes, ovvero il pull-rod.
Questo schema sulla SF23 è invece presente al posteriore, ed anche qui parliamo della cosa opposta rispetto a Red Bull ed anche AlphaTauri. Come dicevamo in precedenza, la zona delle pance è sempre quella che incuriosisce maggiormente, ed è lì che troviamo alcune differenze con lo scorso anno.
La Ferrari ha scelto di insistere sul proprio concept, smentendo le indiscrezioni che parlavano di un probabile mix con le soluzioni di Adrian Newey. Le pance restano scavate al loro interno, apparendo anche molto larghe, ma la loro zona terminale, rispetto allo scorso anno, è molto più rastremata.
L’obiettivo è quello di aumentare il flusso d’aria da portare sul fondo della vettura, in modo da riuscire a ridurre il drag quanto più possibile per aumentare l’efficienza aerodinamica. Questo, ovviamente, si traduce in un bel vantaggio per quello che riguarda la velocità di punta, vero cruccio della Rossa andata in pensione qualche mese fa, che non riusciva a competere con i missili della Red Bull.
Vi abbiamo parlato più volte del discorso relativo al risparmio di peso, ed oltre all’utilizzo marcato di carbonio, in questo senso, ha fatto la differenza un telaio del tutto rivisto ed i nuovi radiatori, resi molto più leggeri e disposti in posizione differente, in modo da permettere la miglior rastremazione della parte terminale delle pance.
Appare leggermente differente anche l’airbox, posizionato sopra alla testa del pilota, in cima al cofano motore, ridotto nelle dimensioni e di forma sempre più triangolare. Dal punto di vista stilistico, invece, ci piace far notare la presenza della scritta della casa di Maranello sull’ala posteriore, uguale a quella di Monza dello scorso anno, ma di color bianco e non più giallo. In questa occasione, è prorpio il caso di dirlo: “Se son Rosse, fioriranno“.
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