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Auto, che fine farà il motore a combustione? Ecco tutti gli scenari

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Giovanni Messi

Il mondo dell’auto subirà una rivoluzione epocale, visto che è stato confermato lo stop ai motori termici dal 2035. Ecco cosa succederà.

Il futuro delle auto con motore a combustione potrebbe essere stato definitivamente segnato, e lo stesso vale per i furgoni. A Strasburgo, presso il Parlamento Europeo, l’ultima votazione ha dato esito positivo allo stop completo per i mezzi spinti da propulsione termica, cedendo definitivamente il passo alle elettriche.

Auto motore a combustione verso la fine dei suoi giorni (Adobe Stock)

Qualche mese fa si era parlato di una deroga per le plug-in ibride ed i bio-carburanti, ma la cosa sembra definitivamente tramontata. Occorre precisare che, dal 2035, ci sarà lo stop alla produzione ed alla vendita delle auto a motore termico, ma quelle acquistate entro il 31 dicembre del 2034 potranno comunque continuare a circolare, portandole alla fine del loro ciclo vita.

L’obiettivo dell’Europa è quello di arrivare a zero emissioni da parte del settore automotive entro il 2050, e la manovra che prenderà il via ben 15 anni prima sarà sicuramente quella della svolta storica in termini di mobilità sostenibile. La votazione è terminata con 340 voti favorevoli, 279 contrari e 21 astenuti.

Tuttavia, si parla anche di un possibile riesame del caso entro i prossimi anni, probabilmente nel 2026, quando l’Unione Europea potrebbe pronunciarsi di nuovo sulla vicenda. In programma dovrebbe esserci anche lo stop agli autobus che fanno servizio dentro le città, e che potrebbero diventare elettrificati addirittura entro il 2030, dunque, in anticipo sulle macchine ed i furgoni.

Per quello che riguarda gli autocarri, i pullman ed i rimorchi c’è una soluzione differente, ovvero quella di tagliare del 90% le emissioni di CO2 entro il 2040, per cui, ci sono quasi 17 anni di tempo per arrivare ad una soluzione. Ovviamente, questa manovra non ha destato felicità in tutti, soprattutto gli automobilisti.

Interessanti le parole di Matteo Salvini, vicepresidente del consiglio, nonché ministro delle infrastrutture e dei trasporti, dunque, molto interessato alla vicenda: “Decisione folle e sconcertante, contro le industrie ed i lavoratori del nostro paese, ed anche di quelli europei. Tutto andrà a vantaggio delle imprese e degli interessi cinesi. Ideologia, ignoranza o malafede?

Questo il commento di Salvini sulle sue pagine social, ma è chiaro che una decisione così importante farà scattare un vero e proprio effetto domino. In molti, adesso, si stanno chiedendo che fine faranno i motori a combustione, ed oggi proveremo a rispondere dicendovi la nostra. Siamo certi che le discussioni e le polemiche non mancheranno.

Auto, ecco cosa succederà ai motori a combustione

Le auto a combustione sono, dunque, agli sgoccioli, ma come detto potrete comprarne sino al 31 dicembre del 2034. Tuttavia, i costruttori sono tutti improntati verso una completa rivoluzione sulle proprie gamme, portandole all’elettrificazione in tempi molto più brevi del previsto.

Tanto per farvi un esempio, il gruppo Stellantis, che è proprietaria, tra le altre, di FIAT, Alfa Romeo, Lancia, Peugeot, Opel e tante altre, vuole elettrificare il tutto entro il 2030, ed i marchi italiani sono molto attivi sotto questo punto di vista. Stando a quelle che sono le prime previsioni, dunque, le auto con motore a combustione potrebbero andare verso una sorta di svendita, che permetterà di acquistarle a prezzi molto più bassi rispetto al passato e, soprattutto, ai giorni nostri.

Nell’ultimo anno e mezzo, il mercato dell’usato ha conosciuto dei rincari incredibili, anche per via del fatto che per ricevere una vettura nuova ed appena immatricolata occorre attendere tempi biblici. La crisi dei microchip ed i rincari sui carburanti hanno fatto il resto, ma è chiaro che anche il mercato dell’elettrico dovrà cambiare. Ad oggi, infatti, è impossibile acquistare una EV spendendo meno di 20 mila euro.

La vettura “alla spina” meno costosa è la Dacia Spring, impossibile da acquistare spendendo meno di questa cifra. Nel nostro paese, la vendita delle elettriche rappresenta solo il 2,6% del mercato, veramente una parte piccolissima e che non giustifica una transizione così veloce ed immediata. La speranza di molti è che qualcosa cambi in maniera seria nel 2026, quando, come detto, la cosa potrebbe essere discussa nuovamente.

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Giovanni Messi

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