Un motore 100% ecologico? Esiste per davvero ed è fatto di Lego

Su Youtube è apparso un video molto particolare in cui una persona è riuscita a creare un motore 100% green con i pezzi Lego. E il risultato è incredibile.

La strada verso un futuro sostenibile è una strada a più corsie. L’obiettivo di tutti i progetti in campo adesso è quello di ridurre drasticamente le emissioni di CO2. Lo scorso 9 giugno il Parlamento Europeo ha preso una decisione storica, mettendo al bando le auto endotermiche a partire dal 2035. Da quel momento in pratica nessun costruttore potrà vendere auto con questa tecnologia e per questo tutte le case automobilistiche ora stanno puntando sul motore elettrico. Ma c’è chi anche sta sviluppando tecnologie legate al il biogas, all’idrogeno e ai carburanti sintetici, che di sicuro svolgeranno un ruolo importante nel percorso verso una mobilità più “green”.

Lego (AdobeStock)
Lego (AdobeStock)

Un numero crescente di costruttori di veicoli si affida oggi al motore ibrido, che combina un motore a combustione (di solito a benzina) con un motore elettrico. Il motore tradizionale viene fatto funzionare nel punto di carico ottimale, il motore elettrico viene utilizzato per accelerare e recuperare l’energia generata in frenata. Molto diffuso è anche il motore ibrido plug-in (PHEV), che a differenza dell’ibrido puro può essere caricato alla stazione di ricarica. E grazie a questo e a una batteria più potente, ha una maggiore autonomia elettrica.

Le altre tecnologie al momento sono sviluppate ma sembrano essere marginali. Come quella del motore con celle a combustibile (FCEV), dove l’idrogeno reagisce con l’ossigeno per formare acqua, liberando così energia elettrica per la propulsione del veicolo. E poi c’è quello a CNG, costituito per oltre il 90% da metano. Grazie al rapporto favorevole di carbonio e idrogeno, il motore a CNG emette circa il 25% in meno di CO2 rispetto al motore a benzina, ma ha anche il vantaggio di non emettere polveri sottili.

C’è però anche un altro tipo di motore. Nel febbraio 2015 la Tata annunciò che nel corso dell’anno avrebbe messo in commercio la sua auto ad aria compressa. Ma oggi questa tecnologia pulita sembra in deciso calo. C’è però chi ha sviluppato un motore simile con un materiale particolare, i Lego.

Un motore con i Lego è possibile

Più di ogni altro giocattolo, i mattoncini della nota azienda danese hanno un potenziale virtualmente illimitato per costruire dei mezzi, anche meccanici. Su Youtube è possibile vedere migliaia di progetti legati ai Lego, ma ce n’è uno in particolare, pubblicato dal canale Brick Technology, che sta facendo scalpore. Infatti una persona ha deciso di sfruttare le sue infinite scorte di Lego Technic per mostrare al pubblico che è possibile creare un motore in scala in grado di alimentare un veicolo. E per di più, con un “carburante” sostenibile come l’aria compressa.

La prima parte del video è dedicata all’architettura del motore, che non è il classico a V usato con i combustibili normali. Alla fine lo youtuber ha optato per un set molto più compatto sviluppato verticalmente.

Poi, dopo ile varie trasmissioni, è stato creato un meccanismo che funge da “cambio” consentendo di passare dalla marcia superiore a quella inferiore. Poi è stato creato un meccanismo che immetterà l’aria compressa nel motore e nella trasmissione per ottenere il movimento del veicolo. Ma per realizzare questo processo, Brick Technology è stato costretto a introdurre alcune parti che non sono realizzate da Lego, come i pistoni pneumatici o gli interruttori che regolano il passaggio dell’aria. Un passaggio essenziale, perché solo elementi metallici in certi casi possono consentire la resistenza e la pressione necessarie per garantire che il circuito dell’aria non perda la sua efficienza. Tutti i meccanismi sono stati assemblati in un camion con semirimorchio, che riesce a muoversi da solo grazie all’aria contenuta nelle due bottiglie di plastica montate sul retro. Un’idea geniale che magari potrebbe fungere da apripista per motori più grandi che potrebbero alimentare auto vere.

Un esperimento già fallito?

Come detto, Tata ha abbandonato da tempo il progetto. Il motivo? Perché l’auto ad aria compressa non ha caratteristiche tali da soddisfare le esigenze automobilistiche quotidiane. Innanzitutto l’aria compressa non è abbastanza densa da assicurare una lunga riserva di energia. In più, questa tecnologia appare del tutto superata dalle più comuni auto elettriche.

C’è però chi sostiene ancora che le auto ad aria compressa siano state ostracizzate dalle grandi industrie produttrici di veicoli a petrolio, ma in realtà i costi dei macchinari per produrle e della tecnologia sono le vere cause finora del fallimento.

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