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Assicurazione auto: tutti i consigli utili per risparmiare

Published by
Chiara Rainis

Ogni anno puntuale arriva l’appuntamento con il rinnovo dell’assicurazione per tutti i possessori di un’auto. Cosa fare per risparmiare.

Chi possiede un veicolo non può esimersi dallo stipulare un contratto assicurativo al momento dell’acquisto per tutelare sé stessi e i terzi che possono rimanere coinvolti in eventuali incidenti. Da quel momento ogni dodici mesi, dunque, il possessore del mezzo dovrà pagare il rinnovo della copertura. Una spesa fissa che a volte può rivelarsi particolarmente esosa.

Assicurazione auto (AdobeStock)

La domanda a questo punto è, è possibile risparmiare qualche euro? La risposta è affermativa e ora vi spiegheremo come. Attenzione però. Molto spesso spendere di meno, significa rimanere scoperti per quanto concerne alcune aree fondamentali. Ecco come evitarlo.

Assicurazione auto, cos’è il profilo di rischio

Ad influire in maniera importante sulla somma da pagare per la RC è il livello di rischio definito dalle compagnie assicuratrici. Le informazioni che lo determinano sono l’età, il sesso, il luogo di residenza, l’esperienza di guida e il tipo di mezzo da assicurare.

I soggetti più a rischio sono gli under 25 avendo conseguito la patente da poco e chi vive in zone deve si verificano più sinistri. Allo stesso modo se la vettura in questione è di lusso o sportiva è chiaro che garantirà un fattore di rischio più elevato di un’utilitario a buon mercato. Altro aspetto da considerare è chi effettivamente guiderà il veicolo. Sarà soltanto il proprietario a mettersi al volante, oppure potrà essere utilizzata da altri? Più sono gli automobilisti più alto sarà il premio della polizza.

Capitolo classe di merito

Altro elemento da tener presente è la “storia” del conducente. Chi è virtuoso e non si è mai trovato implicato in un crash sarà inserito nella classe 1. Ai peggiori invece, spetterà la 18. Più scende nella speciale graduatoria, più l’assicurazione sarà costosa e viceversa.

Questo meccanismo è regolato dal sistema bonus-malus, per cui chi è stato responsabile di incidenti, fa un passo indietro in termini di classe di appartenenza. Al contrario chi si è rivelato integerrimo nel corso dell’anno viene premiato.

Da ricordare, poi, che dal 2007, grazie alla Legge Bersani, è possibile assicurare una nuova vettura nella stessa classe dell’intestatario se ne possiede un’altra, piuttosto che di un famigliare. A partire dal febbraio 2020, è altresì fattibile sfruttare la classe di merito che si presenta più favorevole tra i componenti del proprio nucleo per quanto concerne qualsiasi tipo di mezzo, pure in fase di rinnovo, a patto che non si siano commessi sinistri negli ultimi cinque anni.

Ma come si fa a conoscere la propria classe di merito? Basta consultare l’attestato di rischio reperibile sul sito della propria agenzia assicurativa. Sul documento sono inserite le generalità del proprietario, i dati del veicolo, appunto la classe di merito e le informazioni sugli eventuali crash.

Come risparmiare, senza perderci troppo

A questo punto è importante capire a cosa presentare attenzione quando si stipula un contratto assicurativo. Un consiglio è fare sempre un giro sull’elenco dell’IVASS, così da avere sottomano la lista delle compagnie più affidabili.  Le truffe sono sempre in agguato, quindi prima di cadere nel tranello di qualche proposta fin troppo allettante, è meglio controllare in maniera scrupolosa. Come detto, infatti, il pericolo è di spendere poco ed avere indietro poco.

Genericamente l’offerta parte da una copertura minima obbligatoria, per arrivare a quella più completa con garanzie opzionali, come furto e incendio, danni causati da eventi atmosferici, i cristalli, danni da atti vandalici e assistenza stradale.

Due, comunque, sono le tipologie principali: la responsabilità civile, che garantisce una copertura esclusiva dei danni provocati a soggetti terzi. E la copertura completa, che salvaguarda l’altro e il proprio veicolo.

Se si dispone di un’auto vecchia e da cambiare è consigliabile la prima alternativa, che è poi quella più economica. In generale, più opzioni si aggiungono, più la cifra sale. Per questo è bene valutare cosa è necessario e cosa no, tenendo presente che tutto ciò che non è coperto da assicurazione e viene danneggiato sarà a vostre spese.

Un fattore che consente di salvare qualche soldo è la franchigia. Che cos’è? Ebbene, si tratta di quella parte del rimborso di eventuali danni a carico dell’assicurato. Più è alta, maggiore è il risparmio. Tra l’altro non pesa sul bonus malus, qualora i danni dovessero risultare inferiori alla somma stabilita.

Anche per la franchigia, ne esistono di due tipologie. Relativa: se il danno è superiore alla cifra stabilita, il rimborso è a carico della compagnia. Ne consegue che se i guasti provocati valgono 1000 euro e la franchigia è di 500,  il risarcimento spetterà alla sola assicurazione. Assoluta, se il danno soprassa il valore della franchigia, l’agenzia dovrà rimborsare solo parte della quota. Ciò significa che, avendo meno tutele, si spenderà di meno.

Quali garanzie accessorie aggiungere

Come detto oltre all’offerta base, ogni compagnia concede delle integrazioni.

La più comune è Furto e Incendio. Il costo iniziale dipende perlopiù dal valore di mercato della macchina. Ogni anno cala. Eventualmente dotarsi di antifurto per far scendere ulteriormente di prezzo.

Kasko, offre una copertura totale, al di là dalla responsabilità o meno del conducente nel sinistro. La Mini Kasko, invece, copre solamente i danni provocati dalla collisione con un veicolo identificato.

Atti vandalici. In questo caso la copertura può essere integrale o parziale sulla base della franchigia. Il risarcimento avviene soltanto previa denuncia del fatto all’autorità.

Cristalli. Qui il risarcimento riguarda i vetri degli specchietti, del parabrezza e del lunotto posteriore, sia per cause accidentali, sia se provocato da terzi.

Eventi atmosferici. La polizza protegge in caso di grandine, tempeste, trombe d’aria, alluvioni, inondazioni, e così via. Prima di aggiungerla informarsi bene sulla copertura perché varia da assicurazione a assicurazione.

Infortuni del conducente. Contemplate sia l’invalidità permanente, sia la morte del conducente, a meno che il fatto non sia scaturito da guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di droghe.

Assistenza stradale. Non è necessario pagare il carroattrezzi in caso di guasto o sinistro. Il veicolo verrà portato in un’officina convenzionata con l’agenzia.

Assistenza legale. Garantisce la tutela legale in caso si venga chiamati in giudizio per conseguenze gravi provocate da un incidente.

L’importanza dei preventivi online

Per trovare l’offerta a noi più congeniale in termini di garanzie e costo, è consigliabile visitare i siti web che permettano di ottenere dei preventivi gratuiti. Piuttosto che comparino e simulino vari contratti. In questa maniera  si potrà farsi un’idea delle proposta delle varie compagnie. Solitamente per iniziare è necessario fornire le proprie generalità e le specifiche del veicolo da assicurare. Quindi bisogna definire il genere di copertura che si vorrebbe e inserire le eventuali garanzie opzionali.

Se possibile, ripetere l’operazione su più portali, in quanto le cifre proposte variano da sito a sito. Prima di dare l’ok, contattare l’agenzia a cui corrisponde il profilo che più aggrada e richiedere un preventivo definitivo, poiché il web potrebbe occultare sconti o tariffe speciali.

In caso di dubbi consultare il Preventivatore pubblico dell’IVASS, ovvero l’Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni.

Occhio alle frodi!

Internet è una bellissima invenzione, ma spesso dietro all’anonimato possono nascondersi furbetti del quartierino pronti ad arricchirsi. Le compagnie assicuratrici inesistenti sono all’ordine del giorno, così come improbabili polizze a prezzi troppo bassi per essere veri. Per questo  l’IVASS consiglia di verificare che la polizza sia proposta da una società o un intermediario regolarmente autorizzati.

Andando sul sito dell’Istituto (contattabile anche al numero verde 800 486 661 o 06 40 41 46 79 per chi chiama dall’estero, dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 14:30) si potranno consultare sia le aziende autorizzate, sia l’elenco degli avvisi relativi a casi di contraffazione o mancata autorizzazione, piuttosto che dei portali non regolari secondo la disciplina sull’intermediazione del Registro Unico degli Intermediari assicurativi (RUI).

Assicurazione a consumo, cos’è?

Per pagare di meno la polizza, ci si può affidare all’assicurazione a chilometraggio limitato. E’ la formula ideale per tutti coloro che sanno di coprire solo un tot di km all’anno. La platea più adatta a questa soluzione, sono i pendolari o gli automobilisti che usano l’auto soltanto per viaggi brevi, piuttosto che per chi dispone di due veicolo.

Alcune compagnie propongono questa strada, affianco alla tariffa fissa, senza comunque superare il costo applicato per questa. In soldoni, per fare un esempio, la polizza a consumo prevede un prezzo fisso di 500 euro fino a 3.500 km annui, a cui si aggiunge un tot €/km fino al raggiungimento della cifra che si dovrebbe sborsare per la copertura a tariffa fissa. Rateizzando la polizza sulla base dell’uso, permette di risparmiare molto di più rispetto alla formula a consumo secco con un tariffario prestabilito.

Ma quando ne vale la pena? L’assicurazione a consumo è valida se si percorrono meno 5.000 km all’anno. In questo frangente si ha un risparmio che va dal 30 al 60%. Meno incisiva è nella fascia tra i 5.000 e i 10.000 km ogni dodici mesi. Totalmente inutile se si superano i 10.000.

L’assicurazione auto temporanea è utile?

Un’altra alternativa è rappresentata dalla RC Auto temporanea della durata inferiore ad un anno. Può essere infatti, semestrale, trimestrale, mensile o perfino giornaliera. Vanta tutti i vantaggi di una comune polizza ed è integrabile con garanzie accessorie e opzionali. Questa tipologia è consigliabile a chi deve compiere un solo viaggio o si deve spostare per pochi mesi l’anno.

Non va tuttavia tralasciato dalle considerazioni, che in proporzione un’assicurazione annuale è meno cara. Più breve è il tempo di copertura, più il costo aumenta. Normalmente, il costo della polizza temporanea, è uguale a quello dell’assicurazione ripartita per dodici mesi, a cui va sommata una quota supplementare, genericamente il 15% del premio annuale.

Se l’assicurazione non è privata, ma aziendale, è necessario informarsi su quali agenzie propongono delle polizze ad hoc per le flotte. Anche in questo caso, la scelta della tipologia, quindi classica annuale, temporanea o a consumo, dipende dalle esigenze dell’azienda stessa.

Qualora si stesse assicurando un veicolo elettrico, oltre ad essere esentati dal pagamento del bollo, i possessori di questo genere di mezzi dovrebbero sapere che andranno a risparmiare tra i 100 e i 350 euro di polizza. Per una riduzione del costo che va dal 30 al 50% rispetto ad una RC per una vettura ad alimentazione tradizionale.

Per le auto storiche, ovvero quelle immatricolate da oltre venti anni e iscritte al Registro Storico, si spende genericamente di meno. Per poter ottenere i benefici, il mezzo deve comunque essere in grado di marciare in strada e avere un guidatore over 23. Di solito queste hanno una classe di merito e un premio fissi, anche se guidate da diversi conducenti.

Infine, le vetture d’epoca, ossia quelle che hanno superato le trenta  primavere e sono state cancellate dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico) possono stipulare una polizza ristretta al solo giorno della manifestazione, in quanto non possono circolare. Il prezzo, in proporzione, è più elevato rispetto alla RC adottata per le storiche, proprio perché a differenza di queste ultime, quelle d’epoca sono abilitate soltanto a recarsi al raduno o all’evento a cui devono partecipare e tornare indietro.

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Chiara Rainis

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