Auto dei carabinieri: quali sono i modelli utilizzati dall’Arma

I mezzi con cui si spostano i carabinieri rappresentano i marchi più prestigiosi al mondo. Ma quali sono le auto più diffuse in assoluto?

Le vetture e le moto con cui si spostano le forze dell’ordine da sempre suscitano l’interesse soprattutto dei più piccoli. Dalla FIAT Bravo, alla Seat Leon, per arrivare all’Alfa Romeo Giulia. Sono queste alcune delle quattro ruote più utilizzate nei tempi recenti. Mentre per per le due abbiamo la BMW R1200 RT e la R850 RT, la Ducati Multistrada 1260 e la Yamaha Tracer 900.

Auto Carabinieri (AdobeStock)
Auto Carabinieri (AdobeStock)

Ma quando i grandi brand hanno cominciato a fornire ai Carabinieri i veicoli per il pattugliamento? Dobbiamo tornare agli anni ’20 e ’30 del Novecento. Nel 1951 invece, faranno il loro debutto le radio. Primo esemplare ad essene dotato, sarà l’Alfa 1900 M. Sulla Giulia, da 1.570 cc cinque marce e 96 cv, del 1962 farà il suo esordio il Servizio Radiomobile. Nel 1970, invece, farà la sua apparizione la bella livrea blu scuro lucido in uso tutt’oggi.

Auto dei carabinieri, i modelli di ieri e di oggi

Negli ultimi anni gli esemplari più utilizzati sono stati un mix di Italia e estero. Cominciamo dall’Alfa Romeo 159. Dotata di motore a benzina 2.2 JTS, vanta un cambio manuale a sei marce. In linea con l’offerta della versione civile, è fornita di ABS con EBD (ripartitore di frenata), climatizzatore a due zone, cinque airbag e controllo di stabilità VDC. Parzialmente blindata, presenta vetri antisfondamento e sedili posteriori sono completamente isolati dalla zona anteriore tramite una paratia in policarbonato ed acciaio. Sul tetto sono inserite le luci di emergenza, un faro orientabile, nonché un pannello luminoso a scomparsa integrato con la carrozzeria. Internamente vi sono scompartimenti adatti per riporre le dotazioni individuali di difesa e le predisposizioni per gli strumenti di comunicazione.

La Giulia è spinta da un 2.0 turbo benzina da 200 cv, con cambio automatico a otto rapporti, capace di toccare i 230 km/h e passare da fermi a 100 km/h in 6,6 secondi.

Con la Quadrifoglio si sale di un gradino in termini di prestazioni arrivando addirittura ai 307 km/h, grazie al suo V6 2.9 biturbo da 510 cv. Qui l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in meno di quattro secondi. Di solito è utilizzata per il trasporto di organi, o in frangenti di particolare urgenza.

La Giulietta ha un motore 1.9 JTDm, 150 cv con cambio manuale a sei marce. Sul tetto ha due lampeggianti a LED e un faro orientabile, attivabile dalla plafoniera all’interno dell’abitacolo. Sulle portiere si trovano supporti per il manganello e la paletta, mentre sui sedili quelli in acciaio per l’alloggiamento delle pistole.

La FIAT Tipo si caratterizza per un motore turbodiesel 1.3 MultiJet da 95 cv. Tra le peculiarità il piano scrittoio estraibile posteriore con plafoniera LED, il porta bastone da difesa e paletta, la presenza al centro del microfono della radio, così da poter essere adoperato da entrambi i componenti dell’equipaggio.

La Jeep Grand Cherokee ha sotto il cofano un 3.0 V6 CRD da 190 cv, con cambio automatico otto rapporti e trazione integrale. Completamente blindata, è dotata di pneumatici, carrozzeria, parabrezza e cristalli laterali specifici. La meccanica è stata adattata, in particolare sono state rafforzate le sospensioni, così da mitigare le continue sollecitazioni. All’interno è presente Odino, il sistema informatico che si collega in tempo reale con le banche dati delle Forze di Polizia, Motorizzazione e l’ANIA (Associazione Nazionale Fra Le Imprese Assicuratrici).

La Jeep Renegade ha un propulsore 1.6 turbodiesel da 120 cv, cambio manuale a sei marce e trazione integrale.

La Jeep Wrangler si distingue per il Mopar One Pack, che rialza l’assetto di 2″ tramite ammortizzatori speciali, per la barra stabilizzatrice e i cerchi in lega neri da 17″ x 8,5″ con gomme adatte a tutti i terreni maggiorate da 32″, paraspruzzi anteriori e posteriori e parafanghi con codolini laterali. Il motore è un 2.8 CRD da 200 cv con cambio automatico.

Il Land Rover Defender AR 90, destinato ad attività di Comando e Controllo, supporto ravvicinato e ricognizione, nonché all’addestramento. L’unità motrice è un turbodiesel a cinque cilindri in linea da 2.5 litri, capace di erogare 122 cv e 300 Nm di coppia. La trazione è integrale. Il cambio manuale a cinque rapporti con ridotte.

Nel 2011 l’Arma ha potuto godere dell’affascinante Lotus Evora S, oggi adoperata perlopiù per il trasporto di sangue e organi. Dotata di V6 da 3.5 litri da 350 cv e 400 Nm di coppia, consente lo scatto da zero a 100 km/h in 4,8 secondi, per una velocità massima di 277 km/h. Tra le dotazioni, un sistema di segnalazione d’emergenza e di controllo del territorio denominato EVA (Enhanced Vehicle Automation). Una radio due bande (gamma 400 e tetra). Un defibrillatore e delle unità di raffreddamento per il trasporto, appunto di materiali piuttosto delicati.

Per lo stesso scopo è utilizzata la Mitsubishi Eclipse Cross, così come per le attività di tutela del territorio. A trazione integrale, ha un motore a benzina 1.5 turbo da 163 cv.

Sempre per il trasporto di sangue e organi è usata la Peugeot 308 GTi con motore 1.6 turbo benzina da 272 cv. Tra gli equipaggiamenti i segnalatori luminosi a LED, i supporti per le armi lunghe a bloccaggio meccanico, un piano scrittoio illuminato ricavato nella cappelliera posteriore con doppia presa USB e il sistema operativo ODINO.

La Renault Clio è andata a sostituire la FIAT Punto è stata affidata ai carabinieri in due versioni. Con motore 1.2 a benzina da 73 cv e 1.5 a gasolio da 75 cv, entrambe con cambio manuale a cinque rapporti. All’interno presenta la cappelliera rinforzata, due porta-arma integrati con blocco meccanico a chiave, i comandi per i dispositivi luminosi e acustici, nonché un piano scrittoio con luce a LED nel vano bagagli. L’abitacolo è invece sprovvisto di trasparente in policarbonato. Le sellerie sono in tessuto.

Le Seat Leon è spinta da un 2.0 turbodiesel da 150 cv. Sul tetto, al posto dei lampeggianti singoli, vi è una barra multifunzione con pannello luminoso a messaggio variabile. L’abitacolo è separato da un pannello. E il cruscotto arricchito da tutti i sistemi funzionali per collegarsi in tempo reale con le Banche dati delle Forze di Polizia, la Motorizzazione e l’ANIA. Parzialmente blindata, presenta vetri antisfondamento. Le portiere e i vetri posteriori possono essere sbloccati soltanto dall’equipaggio, in modo da consentire il trasporto in massima sicurezza chi è in stato di arresto.

La Subaru Forester vanta un motopropulsore 2.0 a benzina da 150 cv con trazione integrale.

Di recente acquisizione due modelli Suzuki. La Jimny e la Ignis. Sul tetto di entrambe abbiamo il lampeggiante blu a LED, utilizzabile anche come faro orientabile. La sirena d’ordinanza situata sotto il cofano anteriore, sfrutta ulteriori lampeggianti a LED inseriti sulla griglia frontale, il tutto comandabile attraverso un pannello retroilluminato posto in centro alla plancia. Non mancano due supporti per le armi e un estintore da 2 kg.

Per finire la Toyota Yaris Hybrid. Sono in uso a Bologna, Cagliari, Catanzaro, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Perugia e Roma, perlopiù nelle aree pedonali o sottoposte a vincoli ambientali, motivo per cui per il 50% del tempo dovranno circolare in versione elettrica. La livrea è la medesima con il blu preponderante, spezzato dalle strisce rosse. Sul tetto i lampeggianti e i segnalatori a LED. All’interno dell’abitacolo il sistema di comunicazione Odino e i supporti a bloccaggio meccanico per le armi.

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