Leclerc rende omaggio al padre scomparso: ricordo da brividi

A poche settimane dal via del Mondiale 2023 di F1, Leclerc parla del padre Hervé, scomparso dopo una malattia nel 2017.

Sono passati quasi sei anni da quel giorno, eppure nella mente di Charles Leclerc il ricordo è più vivo che mai. E come potrebbe essere altrimenti. Chiunque abbia vissuto da giovane la morte di un genitore, sa bene che da quel momento nulla è più lo stesso. Esiste soltanto un prima e un dopo. Il dolore non scompare. Col passare del tempo, semplicemente, si trasforma.

Charles Leclerc Ferrari F1 (Ansa Foto)
Il pilota Ferrari Charles Leclerc Ferrari F1 (Ansa Foto)

Era il 20 giugno 2017 quando l’allora pilota di F2 con la Prema doveva dire addio al padre Hervé, andato via per un male che lo tormentava da molto. Non era comunque la prima volta che il monegasco si confrontava con uno strappo brutale e infame. Gli era già capitato nel 2014 quando vide il suo amico e mentore Jules Bianchi infilarsi con la sua Marussia sotto un trattore entrato in pista nel corso di un bagnato GP del Giappone di F1. Il francese era riuscito a sopravvivere, seppure in coma, e il 17 luglio 2015 arriverà il tragico epilogo.

Quasi fosse inseguito dalla sfortuna il 25enne si è trovato in una situazione analoga il 31 agosto 2019. Anthoine Hubert, promessa dell’automobilismo transalpino, aveva appena preso il via al round del Belgio della categoria cadetta. Appena lo spazio di pochi metri e il terribile schianto, senza possibilità di appello.

Sebbene bello, ricco e famoso, non si può certo dire che il #16 non abbia sofferto. Non abbia dovuto patire quelle pugnalate che in un mondo perfetto dovrebbero arrivarti soltanto in età avanzata.

E’ chiaro quindi, che questi colpi bassi lo abbiano influenzato. Come ha confermato Rémi Boudoul, l’autore che ne ha scritto la biografia, intitolata Le Prodige, prendendo in prestito le sue parole. I suoi racconti.

Leclerc e la lezione del padre scomparso

A proposito del rapporto che aveva con il suo papà, il vice-iridato del Circus in carica, ha affermato: “Era il mio fan numero uno. Voleva che fossi bravo in ogni gara”.

Tornando al giorno in cui ricevette la notizia, il portacolori Ferrari ha rivelato di averci pensato e ripensato se prendere parte al round di Baku. Alla fine deciderà per il sì e darà vita ad un ottimo weekend con concluso con un successo e un secondo posto.

Sono stato nel dubbio, ma ero sicuro che avrebbe voluto che fossi lì e che vincessi per lui”, ha confidato. “In ogni caso è stato il modo peggiore per prepararsi ad una corsa. La partenza di Jules era già stata difficile da capire ed accettare. E quella di mio padre, che tanto mi aveva aiutato in carriera, fu un altro shock“.

Come si sa, però, dagli inciampi e dai problemi ci si rialza sempre più forti. E anche se l’addio ad una persona cara è qualcosa di terribile, a cui raramente si arriva preparati, per il driver del Principato è stata un occasione per maturare. “In un attimo ho dovuto assumermi più responsabilità e sono cresciuto come uomo. Mentalmente sono diventato più forte. Quello che è successo, mi ha cambiato in maniera totale e irreversibile”, ha condiviso il suo sentimento.

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