La Ducati è una delle più prestigiose aziende italiane e di motociclette al mondo, ma da tempo la sua famiglia è uscita dall’azienda.
C’è sempre stato un rapporto molto stretto tra l’Italia e la Ducati, con l’azienda di Borgo Panigale che ha dimostrato di essere un punto di riferimento non soltanto nel Belpaese, ma più in generale in tutto il mondo, essendo stata in grado di creare uno straordinario esempio di velocità su due ruote, con la famiglia che ora però ne è uscita da tempo.
Bisogna tornare davvero molto indietro con la memoria per poter far sì che nascesse il mondo della Ducati, con la società di Borgo Panigale che dunque ha avuto l’occasione di poter scrivere pagine leggendarie nella storia del motociclismo.
Dal 1926, quando il Antonio Cavalieri Ducati diede il via al progetto di creare dei sistemi di collegamento radiofonici ne è passata davvero tantissima di acqua sotto i ponti, con il primo fondatore che non ebbe la possibilità di poter andare avanti con il progetto data la sua precoce morte nel 1927.
La storia della famiglia all’interno dell’azienda è però sempre stata davvero molto burrascosa, soprattutto perché per tanti anni non sembrava esserci l’intento di fare in modo che questa società potesse dare vita a motociclette.
Inizialmente infatti, quando la società venne registrata ufficialmente nell’elenco delle grandi aziende italiane, si chiamava semplicemente “Società Scientifica Radio Brevetti Ducati“, con questo marchio leggendario che avrebbe potuto collaborare anche con la NASA.
I figli di Antonio Cavalieri Ducati si spartirono i vari compiti all’interno dell’azienda, ma dopo gli ingenti danni derivati dalla Seconda Guerra Mondiale furono costretti a vedere la ditta, con la firma sul contratto che avvenne nel 1948.
Da quel momento in poi i tre fratelli presero strade diverse, con Adriano che se ne andò a collaborare direttamente con la Warner Bros negli Stati Uniti, in California, e fu parte del progetto per l’approdo sulla luna.
Poi toccò a Marcello trasferirsi a Milano per dare vita a un’azienda che si è dedicata fin dall’inizio della sua storia alla creazione di cancelli automatica, attività che va avanti ancora oggi, e infine anche Bruno nella città meneghina aprì una ditta che si occupava di beni immobiliari.
Ovviamente tutti e tre sono scomparsi da tempo, con il più longevo che fu proprio quest’ultimo che morì nel 2001 quando aveva ben 96 anni, ma cosa fanno adesso gli altri membri della famiglia Ducati?
Partiamo dal concetto che ormai la famiglia Ducati è molto lontana dal mondo delle corse da tantissimo tempo, basti pensare che l’1 marzo 1948 fu il Tribunale di Milano a stabilire che vi sarebbe stata un’amministrazione controllata a gestire la ditta.
Il passaggio economico però nel corso degli anni è stato davvero incredibile, pensate infatti come il capitale sociale dell’azienda Ducati nel 1926 ammontasse solamente a 100mila lire, mentre oggi viene quotata con il valore di un miliardo di euro.
Per quanto riguarda i nipoti di Antonio Cavalieri Ducati, la vita prosegue comunque in maniera più che agiata, visti i risultati più che positivi delle loro ditte che hanno ancora un marchio e un nome importante.
Da Marcello è nata la “Ducati Home Automation” che ha trasferito la sua sede legale da Milano a Fidenza, in provincia di Parma, mentre dalla parte di Bruno va avanti la gestione della “Ducati Case S.R.L.“, con la società che è rimasta a Milano.
La volontà di essere quanto più discreti possibile è stato però il principale obbiettivo della famiglia Ducati e per questo motivo possiamo solo conoscere il nome delle aziende, ma non i loro patrimoni.
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