La Ducati ha vinto tutto nella scorsa annata. Nel 2023 potrebbero riconfermarsi, sopravanzando uno storico marchio giapponese.
Dopo 3 titoli costruttori consecutivi, i tecnici del box di Borgo Panigale hanno celebrato il primo trionfo iridato in MotoGP di Pecco Bagnaia. Dopo il percorso formativo in Pramac, il piemontese era arrivato nella squadra corse ufficiale nel 2021 con l’obiettivo di crescere, senza pretese mondiali. Sarebbe dovuto essere Jack Miller l’alfiere di punta della squadra, ma l’australiano non ha convinto del tutto.
Si è dimostrato un ottimo uomo squadra, ma non ha trovato il feeling giusto sulla Desmosedici GP21 e GP22. Già a metà 2021 è salito in cattedra l’alfiere con il numero #63, oggi con il numero 1 sul cupolino, riuscendo ad impensierire Fabio Quartararo. Il rider della Yamaha ha fatto la differenza due anni fa, grazie ad una grande regolarità, ma le cose sono cambiate nel 2022.
Il campionato sembrava essere iniziato nel medesimo modo, con il diavolo francese in fuga e il ducatista incline all’errore facile, tuttavia dalla tappa di Assen non c’è più stata storia. Il Gran Premio d’Olanda ha rappresentato il vero point break dello scorso campionato. Il centauro piemontese era arrivato con un distacco di 91 punti dal leader della classifica. Nessuno si sarebbe aspettato un clamoroso regalo da parte del centauro della Yamaha.
Fabio, nelle prime fase del Gran Premio d’Olanda, commise un errore pesantissimo, franando in un maldestro tentativo di sorpasso sull’Aprilia di Aleix Espargaró. Lo spagnolo non cadde per miracolo, ma per il campione della Yamaha fu un duro colpo. Oltre al DNF arrivò un pesante long lap penalty per la tappa successiva in Inghilterra. Bagnaia fu rivitalizzato dagli errori del centauro della Yamaha e vinse anche a Silverstone. Bagnaia sfatò un altro tabù, conquistando 4 tappe di fila. Nessuno c’era mai riuscito, nemmeno il re Stoner nel trionfale mondiale 2007.
Pecco, infatti, vinse anche al RB Ring e a Misano, accorciando il gap in classifica. A quel punto la pressione su Quartararo si era già fatta enorme. Le performance della GP22 erano di un altro livello rispetto alla Yamaha M1. Le soluzioni tecniche ideate dall’ing. Dall’Igna hanno rivoluzionato l’intera MotoGP. Nel 2023 l’abbassatore anteriore sarà bandito, ma il dominio della casa di Borgo Panigale sembra essere appena iniziato.
L’obiettivo della Ducati nel 2023
Dopo aver ripreso in classifica il rivale della Yamaha, Pecco ha messo a segno l’affondo decisivo nella tappa di Sepang. Il settimo sigillo gli è valsa la possibilità di conquistare senza patemi il primo titolo in top class a Valencia. Un successo attesissimo nel box Ducati, dopo l’unico trionfo targato Casey Stoner nel 2007. Cinquanta anni dopo un centauro nostrano su una moto italiana è tornato sul tetto del mondo. L’ultimo era stato Giacomo Agostini nel 1972 in sella alla MV Agusta.
L’allievo della Academy di Valentino Rossi ha eguagliato il maestro, riuscendo in una impresa che era sfuggita anche al campione di Tavullia. Il Dottore avrebbe voluto vincere su 3 moto diverse il titolo, coronando un sogno, tuttavia il destino ha voluto che fosse il torinese a fare la storia. Nella prossima annata l’obiettivo sarà confermarsi al top. Per farlo i vertici della casa emiliana hanno scelto di affiancare a Pecco un altro talento nostrano in grado di vincere 4 GP sulla Desmosedici GP21 del team Gresini. MotoGP, Bagnaia e la rivelazione su Valentino Rossi: ecco cosa pensa. Date una occhiata anche al seguente articolo: occasione d’oro per il fenomeno di Tavullia: spunta un test fondamentale.
Dopo aver festeggiato il riconoscimento costruttori, quello a squadre e piloti, in virtù di 12 vittorie, nel 2023 la Rossa ha un altro obiettivo. In caso 12 vittorie sorpasserebbe un altro mitico costruttore. Ducati, infatti, ha ottenuto sinora un totale di 74 vittorie in tutto il Motomondiale, nella prossima stagione potrebbe agguantare e superare la Kawasaki a quota 85. Non sarà facile, ma Pecco ed Enea sono riusciti, nella scorsa annata, a salire sul primo gradino del podio 11 volte. Gli altri ducatisti, sicuramente, vorranno partecipare alla festa e sfruttare al massimo le enormi potenzialità della GP23.