In top class per decenni hanno dominato i marchi giapponesi. Nelle ultime tre annate si è imposta in classifica costruttori la Ducati.
Ci sono squadre destinate ad aprire nuovi scenari e fare la storia. Ducati Corse è il reparto che gestisce le competizioni delle squadre ufficiali della casa di Borgo Panigale. L’organizzazione ha scritto pagine indelebili del motociclismo, in Superbike, Supersport e Superstock. Il reparto più strutturato si occupa da 20 anni dei prototipi della MotoGP.
Nel 2022 la Rossa ha fatto la storia, sia nel Motomondiale che in Superbike. Pecco Bagnaia ha vinto il suo primo mondiale in MotoGP, dopo una rimonta sensazionale, mentre Alvaro Bautista è salito sul tetto del mondo in SBK. Nel reparto dedicato al Motorsport vengono elaborati anche i nuovi programmi per la gestione elettronica delle moto. Dal 2014 l’incarico di direttore generale è ricoperto da Luigi Dall’Igna. Quest’ultimo ha rivoluzionato la classe regina, grazie ad innovazioni geniali.
Le prime presenze Ducati nel Motomondiale si registrano, in classe 125, nella stagione 1956. La casa di Borgo Panigale marcò i primi punti nel Gran Premio delle Nazioni a Monza. Il primo trionfo giunse, due anni dopo, in occasione del Gran Premio del Belgio a Spa Francorchamps, conquistato da Alberto Gandossi. Nel 1960, ai nastri di partenza del mondiale 1960 della classe 250, si presentò anche la Rossa con in sella il mitico Mike Hailwood. Quest’ultimo riuscì subito a fare la differenza, ottenendo i primi punti nella classe di mezzo.
Nel 1971, nella classe regina 500, Phil Read celebrò i primi punti, mentre nel GP delle Nazioni, svoltosi a Imola, Bruno Spaggiari riuscì nell’impresa di portare la Ducati 500 bicilindrica a “L” per la prima volta nella categoria sul terzo gradino del podio. Per la casa emiliana fu il primo ed unico podio nella mezzo litro. La Rossa è tornata nell’era moderna della MotoGP, dopo aver presentato il prototipo della Ducati Desmosedici al Mugello, il 30 maggio 2002.
Nel 2003 la casa di Borgo Panigale è tornata a lottare nella classe regina. Il Desmosedici rappresentò una grandissima novità e, sotto la guida sapiente di Livio Suppo, furono scelti Loris Capirossi e Troy Bayliss. L’italiano aveva già una grandissima esperienza nel Motomondiale, mentre l’australiano proveniva dal box rosso della SBK. I due centauri, sin dalla prima stagione, dimostrarono una buona competitività. Al debutto, nel Gran Premio del Giappone, Capirex fece esplodere la festa, celebrando un terzo posto inimmaginabile alla vigilia.
Per la Ducati si trattò del primo podio in MotoGP. Loris e Troy divennero due simboli, ma fu Casey Stoner a fare la storia, vincendo il primo mondiale nel 2007. Non solo l’australiano conquistò con largo anticipo il titolo, ma spezzò il dominio giapponese. Nell’era MotoGP nel 2002, 2003, 2004 la Honda fece la differenza. Il post Doohan, mattatore della classe 500, fu impreziosito dalle perle di Valentino Rossi. Nonostante il passaggio in Yamaha la casa di Tokyo rimase competitiva. Nel 2005, però, il costruttori andò alla casa di Iwata.
Nel 2006 tornò sul tetto del mondo la Honda. Dopo l’anno dominato dalla Rossa. Nel 2008, 2009 e 2020 la Yamaha tornò a fare la voce grossa con il Dottore e Jorge Lorenzo. Dal 2011 al 2014 la Honda dominò con Stoner e Marc Marquez, oltre al valido apporto di Dani Pedrosa. Nel 2015 ci fu la battaglia tra Lorenzo e Rossi e per la casa di Iwata un altro titolo fu messo in cassaforte. Dal 2016 al 2019 la Honda riconquistò lo scettro, grazie alle super performance di Marquez. Dopo l’infortunio del centauro catalano la Ducati ha conquistato, agevolmente, il riconoscimento costruttori per tre anni di fila. MotoGP, Quartararo “frega” il 63 a Bagnaia: reazione imperdibile.
Dopo il titolo portato a casa nel 2020 con la premiata ditta nostrana Dovizioso – Petrucci, negli ultimi 2 anni sono saliti in cattedra Bagnaia e Miller, grazie a Desmosedici da sogno. Allargando la statistica, Honda ha vinto un totale 815 gare di cui 312 in classe regina, altre 517 circa le ha vinte la Yamaha quindi perché lamentarsi oggi di una dominazione che, sin qui, ha visto la Rossa trionfare in top class solo 70 volte?
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