Francesco Guidotti ha parlato ai nostri microfoni in esclusiva durante la consueta live del lunedì su Twitch, sul canale TvPlay.
Francesco Guidotti è tra i team manager più noti del Paddock della MotoGP. Nel nostro abituale appuntamento live su Twitch abbiamo avuto la possibilità di sondare le sensazioni dei protagonisti alla vigilia della stagione 2023. La KTM è sembrata la squadra che si è nascosta di più durante i primi test prestagionali. La casa austriaca si è presentata a Sepang anche con il collaudatore di fiducia, Dani Pedrosa. Dopo il ritiro dalla MotoGP l’ex centauro della Honda ha fatto crescere in modo esponenziale la KTM. Abbiamo chiesto a Guidotti le sue impressioni sulla nuova moto.
“Abbiamo lavorato, facendo tante prove. Avevamo molto materiale da provare circa l’aerodinamica, il telaio, il motore e elettronica. Abbiamo un pacchetto nuovo di piloti e staff, quindi non ci siamo nascosti. Vi assicuro che nessuno si nasconde, è difficile anche nascondersi perché comunque è difficile tenere i piloti con le briglie tirate. Dani ha girato senza transponder per una volontà sua. Lui è un pilota, per certi versi, vecchio stile. Una volta c’era la tendenza a nascondersi e fare strategia, ma si parla di 15 o 20 anni fa. Gli è rimasta questa voglia di non far vedere quando va piano, avendo ancora un’indole da pilota. Si deve adeguare al suo nuovo ruolo e quindi girare con un pacchetto di set-up che non gli piace, gomme usate ma è solo una questione a livello mentale, niente di strategico o particolarmente interessante. Gli piace girare con la mente libera e non far vedere quando va relativamente piano”.
Nel 2023 gli obiettivi per la KTM sono elevati. In molti la vedono come l’anti Ducati. Ma come ci si sente a svolgere un ruolo così importante per un marchio storico? “E’ una bella responsabilità, un grande onore e un grande piacere. Ogni tanto, nelle lunghe soste, viene da pensare ‘speriamo di aver fatto le scelte giuste’, perché le attenzioni su di noi sono molte e l’impegno che ci mette l’azienda è tantissimo. Chi ci sponsorizza e supporta crede tanto in noi e ci dà una montagna di fiducia. Sarebbe un peccato disattendere queste aspettative, quindi qualche notte in bianco ogni tanto ci scappa”. Solo qualche settimana fa, sempre in esclusiva ai nostri microfoni, un altro grande manager come Livio Suppo, invece, ci aveva raccontato delle sue impressioni sulla MotoGP 2023.
MotoGP, le parole Guidotti sul tema Ducati
Nel 2023 in MotoGP si rischia una top 6 tutta Ducati. La casa di Borgo Panigale pare aver portato in pista un progetto tecnico ancora più forte dello scorso anno. Nel 2022 Pecco ha vinto 7 gare sulla Desmosedici GP22 il neo campione Pecco Bagnaia, mentre Enea Bastianini ha conquistato 4 successi e Jack Miller una tappa. I test in Sepang hanno messo in mostra una Rossa subito competitiva. Abbiamo chiesto a Guidotti se temesse in qualche modo un dominio totale della casa italiana.
“Ducati è quella che ha dovuto cambiar meno dall’anno scorso a quest’anno. In più chi è passato dalla 2022 alla 2023 ha trovato dei benefici. Lo squadrone Ducati sarà agguerritissimo. Parlando con Pecco, dopo il primo giorno, mi ha detto che è come se fosse sceso dalla moto due giorni prima. Post Valencia, come se fossero passate due settimane”.
Pecco ha, certamente, dalla sua anche la conoscenza della squadra corse ufficiale, a differenza di Enea. Quindi partono da un livello molto elevato. “Noi, Aprilia, Honda e Yamaha – ha proseguito nella nostra intervista esclusiva Guidotti – abbiamo dovuto mettere un po’ più di carne al fuoco e, chiaramente, i piloti non hanno ritrovato la moto che hanno lasciato a fine stagione e quindi c’è sicuramente un po’ più di strada da fare per ritrovare quegli automatismi”.
In merito al vantaggio delle squadre europee in termini di sviluppo della moto, Guidotti ha ammesso: “La Ducati si è giocata il titolo più volte, ma quello che conta è il titolo piloti. Ha rivinto una casa europea dopo 15 anni. Aprilia ha fatto un salto di qualità enorme rispetto agli anni scorsi. Noi ci stiamo provando. Vi sono stati fattori che hanno portato a racchiudere così tanti piloti e così tante case in una manciata di decimi di secondo. I regolamenti sono stati fatti appunto per dare possibilità ai nuovi costruttori di entrare e di essere competitivi diciamo in una in un breve lasso di tempo. Fino a 10 anni fa era difficilissimo arrivare a fare questo risultato perché non c’erano limiti di nessun genere, al di là della cilindrata e del peso”.
Per il resto della conversazione vi rimandiamo all’intervista integrale. Vi basterà cliccare sul video del nostro canale YouTube, dove potrete gustarvi ogni secondo della chiacchierata con il manager della KTM. Non ve la perdete e iscrivetevi subito al canale per altri contenuti esclusivi.