Marc Marquez è ancora il top della MotoGP, ma la Ducati sembra avere altri piani per il futuro. Ecco le parole del direttore sportivo.
L’attesa è ormai agli sgoccioli, visto che manca un mese esatto al via della stagione di MotoGP targata 2023. Gli occhi sono tutti sulla Ducati, che con la coppia formata da Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini è la grande favorita per confermarsi al top, anche se gli spunti di interesse non mancheranno di certo.
C’è tanta attesa per capire quanto saranno lontane le nobili decadute della MotoGP, vale a dire la Honda e la Yamaha. Marc Marquez e Fabio Quartararo, al termine dei test disputati in Malesia un paio di settimane fa, hanno detto chiaramente che le loro moto sono molto lontane dal vertice, e che durante l’inverno il gap non è stato affatto chiuso.
La Ducati sembra essere cresciuta ulteriormente, mentre le rivali hanno fatto piccolissimi passi in avanti che di sicuro non saranno sufficienti per competere per il mondiale. La pista di Sepang ha dato dei responsi molto chiari, e l’unica speranza della concorrenza è che la pista di Portimao possa riequilibrare le carte in tavola, anche se ciò appare molto complesso, alla luce dell’andamento delle ultime stagioni.
Nel frattempo, si continua a parlare ed anche tanto del futuro di Marquez, che pochi giorni fa ha compiuto trent’anni, un traguardo non da poco in una top class dove ormai vincono solo i giovanissimi. Il nativo di Cervera sa che queste sono le ultime stagioni dove potrà dare il massimo, e tutti si attendono una reazione da parte sua.
MotoGP, Ciabatti chiude la porta all’arrivo di Marquez
La MotoGP ha bisogno di un talento eccezionale come quello di Marc Marquez, che in questo 2023 dovrà essere della partita. I test di Sepang, come detto, hanno messo in mostra una netta superiorità da parte della Ducati, mentre la Honda arranca e pare essere ancora il fanalino di coda assieme alla Yamaha.
In questo momento, c’è un chiaro strapotere dei costruttori europei, dal momento che l’Aprilia è sembrata la più vicina alla casa di Borgo Panigale, con la KTM che può giocare il ruolo di terza forza. A questo punto, c’è da capire se e quanto il Marc pilota possa fare la differenza in sella ad una moto così inferiore, anche se qualcosina di interessante, nelle gare finali dello scorso anno, lo ha fatto vedere.
Un esempio viene sicuramente dalla pole position sull’umido ottenuta in quel di Motegi, o dal secondo posto in gara maturato a Phillip Island, a pochi decimi dalla Suzuki del vincitore Alex Rins. Sulle piste dove il rider può fare la differenza, la stella della MotoGP ha dimostrato di essere ancora il migliore, ma su altre ci sono state più difficoltà, come in Malesia o in Thailandia, dove la qualità del mezzo tecnico prende il sopravvento.
Il futuro di Marquez è molto incerto, e ci si chiede dove possa correre in futuro se la Honda non dovesse accontentarlo. Il nativo di Cervera andrà in scadenza di contratto alla fine del 2024, per cui ci sono ancora due stagioni da affrontare con il team diretto da Alberto Puig, ma c’è la sensazione che il 2023 diventi già decisivo.
Per il resto, la Ducati sembra aver nuovamente chiuso la porta all’ingaggio dell’otto volte campione del mondo del Motomondiale, come dichiarato anche dal direttore sportivo, Paolo Ciabatti, in un’intervista riportata da “Motorsport.com“. Le parole del manager sono molto chiare.
“Credo che la Ducati non abbia bisogno di un alieno come Marc per vincere, abbiamo già il nostro. Lo dico con il massimo rispetto, abbiamo tanti piloti di cinque o sei anni più giovani di lui, in tanti vorrebbero arrivare nel team factory in futuro, ma è ovvio che se lui ci contattasse per parlare con noi, non gli attaccheremmo il telefono in faccia. Tuttavia, credo che il momento opportuno per ingaggiarlo fosse relativo a qualche stagione fa, ormai ora è passato troppo tempo“.