Il tempo non ha spento le storiche rivalità della MotoGP. Ecco la pungente osservazione del cinque volte iridato Lorenzo sull’attitudine di Vale.
Valentino Rossi ha avuto una fortuna. L’aver avuto una carriera longeva gli ha permesso di battersi in pista con più generazioni di piloti e un po’ con tutti i migliori non se l’è mandate a dire. Max Biaggi, Sete Gibernau e Casey Stoner sono solo alcuni dei colleghi con cui si è “accapigliato”, in sella e fuori.
Tra i rivali più accesi non si può non citare Jorge Lorenzo. Ritiratosi a fine 2019 dalla MotoGP, a seguito di un infortunio, il maiorchino si è dedicato alle vacanze, fino al rientro nel mondo delle competizioni, però a quattro ruote.
Intervenuto al programma spagnolo “La Roca”, il 35enne ha esaltato la sua nuova esistenza decisamente senza stress, anche se spesso con la valigia in mano. “Viaggio più adesso di quando correvo. Mi piace molto scoprire i Paesi. Quando correvo andavo dall’aeroporto al tracciato e restavo tre giorni. Adesso ci resto un paio di settimane per visitare più luoghi possibili”, ha cominciato prima di spostarsi sul suo vecchio impegno nella top class del motomondiale e su un’ammissione particolare.
“Sento la mancanza della vittoria. Non della moto in sé. Credo che si nasca competitivi. Io lo sono sempre stato, sin da quando andavo a scuola e inventavo dei giochi per primeggiare sui miei compagni“, ha raccontato.
Lorenzo e la riflessione sulla vita dei piloti
Chiuso nel proprio mondo con l’obiettivo di avere la meglio sui concorrenti, l’iberico ha rivelato che la sfida più dura da affrontare nel suo percorso nelle gare, è stata accettare la sconfitta.
“Quando avevo dieci anni vinsi sei corse su sette. In una arrivai terzo e non volevo salire sul podio. Bisogna imparare a perdere“, la lezione appresa nel tempo.
Quindi a proposito del carattere e dalla maniera in cui ha gestito l’essere diventato un personaggio pubblico, sotto le luci dei riflettori, l’ex #99 ha fatto dei dovuti distinguo, con una stoccata diretta al Dottore.
“Io nel bene e nel male ho sempre detto ciò che pensavo. Sono stato autentico“, ha attaccato.
Rossi un funambolo della comunicazione?
“Vale, invece, amava fare il simpatico davanti alle telecamere anche prima di saltare in sella. Io non sono mai riuscito, né avevo voglia di farlo“, la considerazione sibillina.
Eppure il fascino della televisione non la ha mai lasciato immune, e anche ora non si tira indietro quando c’è da intervenire in qualche programma. Ma qual è stata la sua prima apparizione sugli schermi?
“Non ero ancora nel motomondiale. Avevo 14 anni e il servizio commentava una mia caduta“, ha rammentato. I primi passi nello sport sono evidentemente vivi nella sua mente. Ma in cosa ha notato che il tempo stava passando pure per lui?
“Quando ero giovane e vedevo l’asfalto bagnato mi buttavo e vincevo. A trenta mi sono reso reso conto che tendevo a frenare. Il mio polso non mi faceva dare il gas perché vedeva il pericolo“, l’amara presa di coscienza.
Per finire , un omaggio ai suoi avversari più temibili. “Ho certamente vissuto in una delle epoche migliori della categoria, avendo dovuto battagliare con pezzi da novanta come Casey, Valentino, Dani o Marc Marquez“, ha riconosciuto.