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Torna la mitica Panda 4X4: quando la rivedremo in strada

Published by
Chiara Rainis

L’amatissima Panda sta per tornare nella versione 4X4. Per adesso disponibile in poche unità e a un prezzo non proprio basso. 

Uno dei modelli più apprezzati del mondo FIAT è sicuramente la Panda. Tanto che il compianto presidente di FCA Sergio Marchionne, anche nei momenti più bui della storia recente del marchio piemontese, spinse per la sua produzione aggiornata, in quanto riferimento assoluto per la classe media italiana.

In questo caso però, andremo a parlare di un esemplare decisamente più costoso della versione base. Si tratta della 4X4, rimessa a nuovo e impreziosita con le più moderne tecnologie, grazie alla collaborazione con l’azienda di Comacchio Inglorious Basterds Cycle, che ha curato il progetto, rendendolo elegante e raffinato anche nelle scelte della meccanica.

Torna la Fiat Panda 4X4 (AdobeStock)

Chi desidera acquistarne una, dovrà mettersi in coda, in quanto per il momento ne verranno rilasciate sul mercato soltanto una decina, ad un prezzo che parte da 58.000 euro.

Panda 4X4, cosa sappiamo

Le prime prove su strada dovrebbero iniziare al principio del mese di marzo, mentre il debutto in autosalone è previsto per giugno.

Per quanto concerne gli aspetti tecnici, il cambio sarà manuale a cinque marce, ma sarà altresì disponibile in modalità sequenziale automatico. Visto che la vettura è a trazione integrale, si potrà usufruire di differenziali autobloccanti sia all’anteriore, sia al posteriore. Oltre che di innovative barre di torsione. Componenti fornite dalle italiane Artioli e Spektra. Firmato GB Assetti è lo chassis. Una vera e propria garanzia, essendo l’azienda navigata anche nel campo delle competizioni off-road, come quelle nel deserto. Dotato di altezza variabile, vanta angoli di uscita e di attacco di circa 45 gradi, mentre laterali di 15.

Dal punto di vista del propulsore, la vettura, mild-hybird, sarà spinta da un 1,2 a benzina da 75 cv. Lo stesso della prima generazione della Punto. Questo sarà connesso ad un alternatore in grado di recuperare una parte dell’energia in frenata, restituendola sotto forma di cavalli extra in fase di accelerazione.

Ma per quale ragione Stellantis ha voluto fare questo restyling?  Essenzialmente per far uscire la vettura da quelli che erano i suoi standard precedenti. Il Gruppo che oggi gestisce la progettazione delle FIAT, ha avuto l’ambizione di alzare l’asticella e rendere una macchina nota per la sua praticità, anche sofisticata.

E la conferma la si trova osservando gli interni, rigorosamente in pelle e con più colorazioni disponibili. L’utente, avrà l’opportunità di scegliere anche la tipologia di pellame. Tra gli accessori più curiosi e degni di nota il marsupio asportabile, oltre ad un ombrello che la designer Mario Talarico (fornisce ombrelli anche alla Casa Reale della Gran Bretagna) ha voluto inserire nella portiera.

Come detto, le colorazioni stesse, studiate dalla Palini Refinish, potranno essere personalizzate.

Qualche pillola di storia

La Panda è senza dubbio una delle automobili più diffuse in Italia. L’idea principale di chi l’ha fatta venire alla luce, era proprio quella di dare forma ad un veicolo appetibile per la maggior parte della popolazione. Essenziale nelle linee e nei contenuti, ma estremamente pratica e duttile. Nonché competitiva dal punto di vista dei costi.

La prima serie di questa utilitaria esordisce nel 1980. A tratteggiarne le forme sarà il grande progettista Giorgetto Giugiaro. Il primo aggiornamento verrà apportato nel 2003 quando al cuneese subentrerà Giuliano Biasio dell’azienda Bertone. Successivamente verrà operato un ritocco indirizzato all’aumento delle dimensioni nel 2012. Qui ci sarà la mano del Centro Stile FIAT supervisionato da Roberto Giolito.  

In oltre quarant’anni di vita, la Panda è stata riprodotta in almeno otto milioni di esemplari. Numeri che ci fanno capire quanto sia apprezzata lungo lo Stivale. E quanto, nonostante tutto, resti un riferimento per chi non può e non vuole spendere una fortuna per gli spostamenti di tutti i giorni.

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Chiara Rainis

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