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Motociclismo

Kawasaki, arriva una notizia pessima: Ducati gongola anche in SBK

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Davide Russo

Nel campionato del mondo Superbike la Kawasaki ha dominato per anni con Jonathan Rea. Le prospettive ora non sono delle migliori.

Jonathan Rea è stato il dominatore incontrastato della Superbike, conquistando in sei occasioni il titolo di campione nel 2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020. Il nordirlandese, per molte stagioni, non ha avuto rivali ma ora la musica è cambiata. La Yamaha è salita in cattedra nel 2021 con Toprak Razgatlioglu, mentre nel 2022 ha fatto la differenza Alvaro Bautista in sella alla Ducati.

SBK Kawasaki (Ansa Foto)

La casa di Borgo Panigale ha festeggiato il riconoscimento, a distanza di 11 anni dall’ultima volta. Il mitico Carlos Checa era stato l’ultimo ducatista a salire sul tetto del mondo in SBK. Nella prossima annata, proprio come in MotoGP, i grandi favoriti sembrano essere i piloti della Rossa. Bautista ha intenzione di riconfermarsi campione del mondo, mentre Rinaldi vuole spiccare, definitivamente, il volo. Abbiamo avuto la fortuna di incontrarli in occasione del lancio della nuova Panigale, dandoci l’impressione di aver ben chiari gli obiettivi.

Il direttore di TMW, Antonio Russo, ha fatto una lunga chiacchierata con il campione del mondo Bautista. Qui potrete leggere gli estratti principali dell’intervista. Per i rivali la strada si è fatta in salita. La Kawasaki, infatti, ha ricevuto una pessima notizia dalla Federazione Motociclistica Internazionale (FIM). L’ultimo aggiornamento della ZX-10RR 2023 che useranno per correre il prossimo Mondiale Superbike ha portato ad una serie di migliorie che hanno determinato una nuova omologazione e, con essa, un possibile aumento della velocità del quattro cilindri. Tutto positivo? Non proprio perché toccava alla FIM confermare se fosse consentito utilizzare la nuova velocità massima di rotazione.

SBK, doccia fredda per la Kawasaki

La FIM ha già reso nota la sua decisione sulla questione e ha bocciato la soluzione. Il clamoroso no comporterà che la ZX-10RR 2023 continuerà ad avere un limite massimo di 14.600 giri/min per la prossima stagione. Una notizia tragica per il pluripremiato Jonathan Rea. Il nordirlandese ha lavorato a braccetto con i tecnici giapponesi per avere in dote un bolide da titolo.

Nel comunicato ufficiale della FIM sono specificati tutti i limiti che avranno le moto in griglia nel 2023. Nessuna agevolazione in termini di giri per la Kawasaki che, già due anni fa, non ricevette la nuova omologazione per salire a 15.100 giri. In sostanza in Giappone hanno puntato sul VAI, acronimo di Variable Intake System, che aziona una serie di servomotori che agiscono direttamente sulla quantità di aria che entra nell’aspirazione.

Piuttosto che essere un flusso fisso, come analizzato dai colleghi su Motosan, il VAI regola quest’aria per massimizzare le performance a qualsiasi velocità, “quando il pilota raggiungere la top speed, i tubi di aspirazione si alzano, deviando l’aria dal sistema e quando sono nelle loro posizioni più basse aumentano le prestazioni ai bassi e medi regimi”. Un grande idea per aumentare le prestazioni, ma ora i rider della casa nipponica dovranno affrontare un anno senza una soluzione indispensabile.

La differenza sarà notevole rispetto alla Ducati, considerando che la Panigale V4 R di Bautista limiterà a 16.100 giri, che equivalgono a 1.500 giri in più. Kawasaki starebbe correndo ai ripari, ma per Rea è una brutta sorpresa alla vigilia del mondiale. La moto giapponese è stata, comunque, rivista lato motore e perfezionata con un nuovo impianto di alimentazione. La Ninja dovrebbe essere più efficiente.

L’accelerazione risulterà, comunque, più fluida e dolce. Tutto ciò influisce anche sull’accelerazione, grazie al lavoro sulla combustione della miscela. I competitor non sono stati a guardare. Gran Premio inaugurale in Australia: Orari TV streaming su SKY e TV8. Yamaha e Ducati dovrebbero, a questo punto, essere la favorite per la lotta mondiale in SBK, proprio come accaduto nel 2021 e nel 2022.

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Davide Russo

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