Sul web girano le immagini della prima auto prodotta in Cina che sfrutta una tecnologia che potrebbe cambiare radicalmente il mercato delle elettriche.
Dal 2035 in Europa sarà addio ai motori a diesel e benzina, ma le polemiche riguardanti questa scelta continuano ancora oggi, che la rivoluzione elettrica è in pieno svolgimento e tutte le case europee sono coinvolte in questo cambiamento. Intanto però c’è chi, nel silenzio generale, sta avanzando a grandi passi proprio in questo settore. E parliamo ovviamente della Cina, che sulle auto elettriche sta diventando uno dei Paesi più all’avanguardia. Lo dicono i numeri: le vendite di auto con questa tecnologia all’estero sono triplicate dal 2020 allo scorso anno, con più di 2,5 milioni esportati solo nel 2022.
La Germania, leader nel settore, è stata già sorpassata, così come Usa e Corea del Sud, mentre il Giappone rimane ancora avanti. Ma ormai le auto elettriche prodotte dalla Cina sono pronte a diventare le più importanti al mondo. E il segno che la qualità sta aumentando lo dice anche lo stop nel Paese degli investimenti di Tesla, che ha congelato i piano di espansione di una seconda fabbrica nel Paese oltre a quella già operativa a Shanghai.
Nel 2022 i veicoli elettrici hanno rappresentato il 25,6% delle vendite totali di automobili in Cina, con oltre 5,36 milioni di unità di veicoli a batteria e 1,52 milioni di unità di veicoli elettrici ibridi plug-in. Ma si vuole puntare ancora più in alto. Il governo infatti ha promesso un programma di elettrificazione dei veicoli pubblici su larga scala. E l’obiettivo ora è la conquista dell’Europa. Già con le due ruote il Vecchio Continente stanno arrivando i primi successi, ma adesso si punta tutto con le auto elettriche a buon mercato e di qualità.
In prima fila c’è Byd, marchio che ha un valore di mercato di oltre 100 miliardi di dollari ed offre più di 60 versioni diverse di auto elettriche e ibride plug-in. Cresce anche Nio, oltre a Geely, ma tutte le case automobilistiche cinesi hanno dalla loro un’arma importante, ossia che il Paese ha la più ampia produzione di batterie agli ioni di litio al mondo. E questo gli permette di produrre auto a costi ridotti rispetto alla concorrenza.
Cina, ecco la prima auto elettrica con una novità storica
Ma è di questi giorni l’annuncio dell’arrivo sul mercato cinese di una vettura che può davvero fare la storia. Parliamo della Baoya FB77, una berlina elettrica con batteria allo stato solido. Si tratta di un marchio di FAW Jilin-Shandong Baoya Automobile, nato dalla joint venture tra FAW-Jilin e Shandong Baoya New Energy Automobile.
La FB77 è un’elegante berlina con una carrozzeria aerodinamica e sorprendenti “prese d’aria” nel paraurti. La produzione è cominciata nel luglio 2021, ma il progetto è stato ritardato a causa della pandemia. La società afferma che la vettura è stata progettata nientemeno che dal famoso studio di design italiano Pininfarina. E il punto di forza è la sua batteria, la prima con questa tecnologia e che permette un’autonomia di circa 600 chilometri.
Ma perché è così importante questa tecnologia? E’ presto detto. Ad oggi il 99% delle auto elettriche in circolazione è dotato di batterie agli ioni di litio, che sfruttano un materiale liquido chiamato elettrolito per “condurre” l’energia elettrica tra l’elettrodo negativo e quello positivo. Le batterie a stato solido invece modificano unicamente l’elettrolito, il quale diventa solido e porta a diversi benefici. Il primo grande vantaggio deriva dalla gestione delle temperature, con meno rischi di incendi del pacco batteria ma soprattutto un’autonomia maggiorata a parità di capacità della pila.
Ad oggi sono pochi i marchi che stanno sperimentando questa tecnologia. Uno è Mercedes che sta testando la tecnologia sul bus eCitaro, ma anche Toyota e Ford. Ma occhio, perché in questo settore sembra che la Cina voglia battere tutti sul tempo.