La Honda è la casa più vincente della storia della MotoGP e del Motomondiale, ma ora è in un periodo di crisi. Ecco cosa può succedere.
La MotoGP sta scaldando i motori, in attesa del ritorno in pista che avverrà tra due settimane con i test di Portimao. Uno degli uomini più attesi è sicuramente Marc Marquez, che con la sua Honda deve trovare il modo per riguadagnare in termini di competitività, altrimenti, sarà molto dura vederlo davanti a tutti.
Vedere un campione come lui in grossa difficoltà per via di una moto così messa male è davvero un peccato, soprattutto perché la sua ascesa venne interrotta troppo presto da un terrificante infortunio, che sicuramente ha compromesso sia ciò che stava facendo lui sia lo sviluppo della Honda. Il team di Alberto Puig ha sempre puntato sullo stile di guida di Marc, ma ora, l’acquisto di un altro campione del mondo della MotoGP come Joan Mir può far intravedere un cambiamento di rotta.
Al via della stagione manca meno di un mese, con il Gran Premio del Portogallo sul tracciato di Portimao previsto per il 26 di marzo. Ora come ora, se dovessimo fare un pronostico, diremmo che la Honda è sicuramente il fanalino di coda, ma è chiaro che la variabile Marquez va sempre considerata.
Se lui sarà abbastanza per portare la casa nipponica al titolo mondiale o anche solo a qualche vittoria di tappa lo vedremo, ma è chiaro che la Ducati sembra avere un vantaggio tecnico troppo netto per essere messa in crisi dal pilota più forte del mondo. Per la Honda, ora, ci sono anche altri guai che vanno affrontati in fretta.
Tra la Honda e la Repsol c’è una collaborazione che va avanti da decenni, con una livrea è sicuramente la più iconica nella storia della MotoGP, anche se proprio per questo è forse diventata noiosa, visto che non cambia praticamente mai. Tuttavia, qualcosa si starebbe muovendo in questi giorni, come sottolineato da Ricard Jové, il commentatore per la top classe su “DAZN“.
In un post sul suo profilo Twitter, il giornalista ha scritto: “La Repsol potrebbe perdere la fiducia nella Honda se non dovesse produrre una moto competitiva“. In seguito, Jové ha affrontato la questione relativa ai piloti, che potrebbero avere un ruolo molto complicato almeno nelle prime tappe.
Ecco le sue parole: “Honda è in un brutto momento, perché se Marquez, Mir o Rins non riusciranno a lottare per le vittorie o per salire sul podio, tutto il peso del fallimento ricadrà ovviamente sulla moto. Se non riusciranno ad avvicinarsi al livello di Ducati ed Aprilia, o almeno alla top five, le prospettive per Marquez saranno preoccupanti. Mir sarà quello che sentirà meno pressione, perché dovrà solo cercare di stare vicino a Marc, ed in caso di vittoria di Marc, un quinto posto di Joan sarà più che accettabile. Speriamo per il bene dello sport e dello spettacolo che le cose si sistemino“.
La situazione della Honda è molto complessa, soprattutto perché nella MotoGP di oggi è veramente complesso pensare di recuperare un gap così grande in poco tempo. La mancanza dei test è uno dei fattori, ma soprattutto, anche perché c’è una differenza a livello di uomini e di preparazione che in questo momento sembra incolmabile.
La casa giapponese ha tanto lavoro da fare, ma Marquez scalpita e non vuole perdere troppo terreno. Il suo contratto scadrà alla fine del 2024, anche se spesso si parla di una clausola che potrebbe portarlo a liberarsi alla fine di quest’anno se la RC213V non dovesse rivelarsi una moto in grado di competere.
Vedere l’otto volte campione del mondo lottare nelle retrovie sarebbe, onestamente, un gran peccato, visto che anche lo scorso anno, in quei pochi week-end a cui ha preso parte, ci ha sempre fatto divertire e non poco quando ne ha avuto l’occasione. Le prime gare forniranno già un quadro più chiaro della situazione.
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