La Dacia è cresciuta moltissimo negli ultimi anni, con la casa rumena che ha sempre potuto contare su di un motore di prima categoria.
Non è mai stato semplice per il mondo occidentale conoscere nel dettaglio quello che accadeva nell’Est Europa durante il periodo dell’Unione Sovietica, ma dopo il 1989 sono state tante le auto che sono state in grado di farsi apprezzare e una di esse è la Dacia.
Oggi il mondo è profondamente cambiato ed è difficile trovare dei confini e delle barriere, con i ragionamenti nazionalisti che sono ormai praticamente impossibili da portare avanti e dunque vi è una grande apertura.
Una volta non era per nulla così, soprattutto per quanto riguardava i legami tra Ovest ed Est dell’Europa, con la Cortina di Ferro che rappresentava un cambio di mentalità e di approccio alla vita davvero molto importante.
La Dacia però non è mai stata un’azienda che si è fatta dei problemi a collaborare con l’occidente anche in anni nel quale sembrava impossibile, infatti l’azienda della Romania ebbe già nel 1966 i primi contatti con una grande casa automobilistica internazionale.
Stiamo parlando della Renault, con i francesi che riuscirono “l’appalto” per poter essere i fornitori ufficiali della Dacia, infatti erano diverse le ditte occidentali che volevano mettere le mani sul mercato dell’Est Europa.
Furono in totale quattro le grandi marche che presero parte al bando e tra queste ci fu anche la Peugeot, che proponeva un modello simile alla 204, poi toccò alla Fiat presentarsi con una 1100, all’Alfa Romeo con la Giulia 1300 e infine la Austin, con la sua Mini Morris.
La Renault invece presentò come progetto la riproposizione di una vettura simile alla 10, con quest’ultima che venne nominata come quella vincente, anche grazie all’importante appoggio politico derivato dal volo di De Gaulle in Romania.
Nonostante il bando fosse stato vinto con la 10, alla fine si decise di riprodurre altri due modelli, nel 1968 infatti toccò alla 8 immedesimarsi nella Dacia 1100 e poi l’anno seguente fu la 12 a dare lo slancio decisivo per la Dacia 1300.
Fin dalla fine degli anni ’60 dunque il rapporto tra Renault e Dacia fu davvero molto stretto, ma la situazione si rafforzò ancora di più verso gli anni ’90.
Da collaboratori ad azionisti: la Renault controlla la Dacia
Con la fine del mondo sovietico i rapporti tra Dacia e Renault divennero ancora più stretti e dopo alcuni anni di collaborazione sempre più frenetica, nel 1999 arrivò la definitiva decisione tra le parti.
Il nuovo Millennio sarebbe iniziato con la Renault che avrebbe acquistato il 51% delle quote della Dacia, diventandone così il socio di maggioranza e potendo inserire definitivamente i propri motori.
La prima variante infatti fu la Dacia SupeRNova che montò al suo interno un motore 1.4 mpi direttamente realizzato dalla Renault.
Da quel momento in poi tutte le vetture prodotte con il marchio Dacia hanno montato all’interno una motorizzazione derivante dalla casa francese, con questi che si sono modificati in ogni ambito.
La Dacia Duster per esempio al suo interno ha un 1.5 dci da 115 cavalli, interamente realizzato dalla Renault, con la nuova versione che è un gioiello, e tra le più importanti varianti abbiamo anche la Lodgy e la Dokker.
Il rapporto dunque tra la Dacia e la Renault sta andando avanti da quasi sessant’anni e non è mai stato così forte come in questo momento, motivo per il quale si può dire che la collaborazione sia stata più che positiva per entrambe.
La casa rumena infatti è ormai molto apprezzata nel mondo delle utilitarie e il suo motore Renault è stato determinante.