La notizia è clamorosa: Verstappen e la Red Bull diventano sponsor di Ferrari. Ma non in F1 ma in un altro campionato. Ecco la storia.
Manca ormai un nulla all’avvio del Mondiale 2023 della F1. Dopo i test del Bahrain, il Circus è pronto a dare vita a un campionato che si preannuncia tra i più interessanti degli ultimi anni. In tanti alla vigilia dell’unica sessione di prove per le varie scuderie davano per scontata una lotta a tre per il titolo, con Red Bull, Ferrari e Mercedes pronte a darsi battaglia a suon di millesimi (e sorpassi). Dopo la tre giorni di Sakhir invece qualche timore c’è eccome. Perché se c’è qualcosa che è emerso chiaramente è che la Red Bull sembra decisamente partita col piede giusto e che gli avversari di Max Verstappen abbiano invece ancora qualche problema.
I test sono stati in pratica una dimostrazione di forza dell’olandese e della scuderia anglo-austriaca. Tanti i chilometri accumulati senza praticamente alcun grande problema, ma soprattutto una facilità disarmante della RB19 di trovare il tempo, sia sul giro secco che in simulazione gara. Proprio su quest’ultimo aspetto, punto di forza del 2022, sembra essersi ampliato il gap con le avversarie, Ferrari in testa. La monoposto è stata infatti veloce molto più della concorrenza con qualsiasi tipo di pneumatico, mostrando anche di poter fare ancora meglio quando richiesto dalle circostanze, come dimostrano alcuni stint compiuti anche da Sergio Perez.
C’è chi pensa che la Red Bull abbia lavorato molto di fino per cercare di mantenere un gap ampio già dal via per contenere il ritorno inevitabile di Ferrari e Mercedes durante la stagione, quando le ore in meno in galleria del vento per colpa dello sforamento del budget cap 2021 costringeranno la scuderia di Max a portare in pista meno aggiornamento dei rivali. Tanto che l’esperto britannico di F1, il giornalista di SKY Sports F1 UK Ted Kravitz, si è già lasciato andare a una sentenza: il team di Milton Keynes sarà nettamente favorito.
Intanto però il marchio Red Bull, ma anche Verstappen, fanno già parlare per qualcosa che sta accadendo in pista ma fuori dalla F1. Parliamo del campionato DTM con auto a ruote coperte che ha vissuto momenti d’oro tra gli anni Novanta e primi Duemila e che ora sta lentamente risalendo la china a livello di risonanza televisiva e dunque mondiale.
Da quando il DTM a partire dal 2021 ha introdotto le vetture GT3, ecco che in griglia sono apparse anche le Ferrari, gestite non dal reparto sportivo ufficiale ma da team privati. E in questo 2023 accadrà qualcosa di incredibile. Infatti il binomio Ferrari-Verstappen non sarà possibile in F1 almeno fino al 2029 (visto il contratto che lega l’olandese al team Red Bull), ma intanto il due volte iridato sarà sponsor insieme alla sua squadra di una 296 GT3 impegnata nel campionato. In pratica il marchio Red Bull e quello del sito internet personale del pilota saranno presenti sulla livrea della Ferrari schierata dalla Emil Frey Racing, team svizzero che avrà alla guida Thierry Vermeulen. Direte “un nome come gli altri” e invece non è così: infatti si tratta del figlio del manager di Max Verstappen, Raymond Vermeulen. Ed ecco spiegata la sponsorizzazione.
Si partirà a fine maggio in Germania, dove sono in programma sei eventi, oltre a uno in Olanda e uno in Austria. Ma l’attenzione sarà tutta sulla Ferrari di Vermeulen, visto anche tutta la storia che si porta dietro. C’è da dire però che non è la prima volta che una Rossa in questo campionatosi presenta con degli sponsor degli avversari. Infatti nel 2021 è capitato che in pista ci fosse una 488 con la livrea AlphaTauri affidata nientemeno che Alexander Albon e una con la livrea Red Bull affidata a Liam Lawson, che addirittura ha visto sfumare il titolo all’ultimo appuntamento al Norisring. Un qualcosa che sarebbe stato storico, in tutti i sensi.
Insomma quello che non è accaduto nella F1 accadrà nel DTM. Infatti un approccio tra Red Bull e Ferrari è avvenuto qualche anno fa, quando la casa anglo-austriaca si separò da Renault. Ma la richiesta di motori di Maranello da parte di Horner e Marko non fu soddisfatta, visto che l’allora boss Sergio Marchionne offrì al team rivale solo i motori dell’annata precedente e non i più aggiornati. Chissà se stavolta però il binomio funzionerà e sarà vincente.
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