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Auto, prezzi alle stelle: quanto costa riparare la carrozzeria

Published by
Chiara Rainis

Non è certo un bel momento per il mondo dell’auto. Tra la scarsa reperibilità dei microchip  e l’auto dei costi, è attesa un’altra stangata. 

Il 2023 si appresta ad essere un altro anno nero per l’automotive. Dopo il crollo delle vendite seguito allo scoppiare della pandemia da Coronavirus e ai diversi confinamenti che hanno coinvolto un po’ tutto il pianeta, provocando una crisi della componentistica, adesso si sono aggiunti la guerra in Ucraina, l’inflazione e i rincari di ogni genere. Risultato di tutto questo pandemonio è che il settore sta soffrendo come mai prima.

Auto (AdobeStock)

Chi possiede un veicolo se lo tiene stretto. E magari, anziché rinnovarlo gli dà solo un’aggiustata. Ma siamo davvero sicuri che così si risparmia? A quanto pare la risposta è nì.

Certamente sistemare un mezzo ancora funzionante costa di meno che comprarlo nuovo, oppure usato, ma, e questa è la brutta notizia che andremo ad approfondire, non è più a buon mercato come un tempo. Un fattore ormai palese, che sta togliendo il sonno a molti.

A dircelo è Federcarrozzieri la quale ha lanciato l’allarme. Oltre ad un aumento della spesa per i consumatori, gli interventi non potranno più essere rapidi come nel pre-Covid. Questo appunto per le criticità che si incontrano a livello di approvvigionamento dei pezzi di ricambio.

Ne consegue che i cittadini che si spostano in moto o in macchina, per avere una riparazione dovranno attendere più a lungo, oltre che dover sborsare più denaro.

Mondo dell’auto nei guai, il grido del carrozzieri

Questa la denuncia riportata da La Gazzetta dello Sport dell’ente che tutela la categoria. “Nel corso del 2022 il prezzo dei materiali è salito di parecchio. Ciò combinato con il caro-energia e ricambi (quest’ultimo elemento incidente per il 70% del costo medio totale degli interventi), ha fatto sì che solo in parte gli operatori riuscissero ad assorbire l’incremento dei costi a loro carico, con normali ripercussioni sui listini”.

E purtroppo la salita non è terminata. Da qui ai prossimi mesi gli interventi su qualunque tipo di veicoli incrementeranno la spesa del 15% rispetto all’inizio dello scorso anno.

Stando alla nota d’esempio prodotta dalla Federazione, per riparare il paraurti posteriore di una utilitaria ci vorranno all’incirca 1.950 euro (nel 2022 il costo era di 1.700 euro), con un aumento del +14,7%. La sostituzione del parabrezza di una citycar porterà ad una spesa  1.300 euro, anziché di 1.120 (+16%). Mentre per sistemare i danni alle portiere di un SUV premium bisognerà mettere sul tavole ben 11.200 euro contro i 9.700 euro del recente passato (+15,4%)”.

La mancanza della componentistica, come detto, andrà ad incidente pure sui tempi. Si parla del 20% in più rispetto a dodici mesi fa.

A fronte di tale situazione, un numero sempre crescente di consumatori si sta rivolgendo a carrozzieri improvvisati, privi di qualsiasi autorizzazione, che per restare nei prezzi, adotta ricambi di qualità inferiore e lavora in modo approssimativo, influenzando negativamente la sicurezza stradale“, lo sfogo del presidente Davide Galli.

Per tentare di bloccare sul nascere il fenomeno, Federcarrozzieri ha dato una mano a  formulare delle linee guida per la riparazione dei mezzi a regola d’arte, ritrovabili nell’articolo 1, comma 10, della Legge sulla Concorrenza n.124 del 2017. Tramite questo documento, appunto, i clienti possono capire e valutare la qualità della riparazione anche per quanto concerne i modi e i materiali usati.

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Chiara Rainis

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