Dietro la casa modenese oggi c’è una potente holding. Il Presidente della Ferrari è John Elkann, insediatosi nel 2018 al posto di Sergio Marchionne.
La Ferrari è uno dei brand più noti al mondo. Il mitico Enzo realizzò da una idea brillante una solida realtà produttiva che, in oltre 75 anni di storia, ha scritto pagine indelebili anche del Motorsport. I gioielli del Cavallino Rampante sono diventati leggendari, grazie alle vittorie in pista.
E’ l’unico team, oltre ad essere il più vincente, ad aver partecipato a tutte le stagioni di F1. Tutto ciò è stato reso possibile grazie alla passione di chi ci ha lavorato, ma anche ad enormi capitali. La Rossa è diventata così un simbolo che continua a far sognare milioni di appassionati. Il legame con il circus ha accresciuto la sua immagine nel mondo. La Ferrari non ha mai avuto bisogno di pubblicità, essendo attrattiva per natura.
L’esordio nella categoria regina del Motorsport avvenne nel primissimo campionato del 1950. Da allora il Cavallino ne ha percorsa di strada, conquistando ben sedici mondiali costruttori e quindici piloti. Dopo i fasti iniziali e quelli degli anni ’70, la Rossa ha vissuto un periodo di digiuno enorme. Poi, finalmente con Michael Schumacher si è tornati sul tetto del mondo per cinque anni di fila.
La Ferrari ha fatto la storia anche nell’ambito del prodotto auto, sfruttando il know-how delle battaglie in Formula 1. Le innovazioni hanno avuto un impatto fondamentale. Purtroppo dal 2008 non arriva un riconoscimento iridato, ma la passione per la Rossa non si è mai spenta. I tifosi continuano a sognare un nuovo periodo come quello vissuto con Montezemolo, Todt e Brawn. Oggi la Rossa sta facendo molta fatica. Da quando sono state introdotta le nuove monoposto con tecnologia turbo ibrida hanno dominato solo Mercedes e Red Bull Racing con motore Honda.
La proprietà Ferrari
La Ferrari è gestita dalla holding olandese Ferrari N.V. (naamloze vennootschap), che fa capo al gruppo Exor. Quest’ultima è nelle mani della famiglia italiana Agnelli. Con una capitalizzazione di quasi 17 miliardi di euro nel 2021 e un Net Asset Value (NAV) intorno ai 27 miliardi di euro risulta il 293º gruppo al mondo per fatturato nella Fortune Global 500 del 2022. La casa modenese è stata inglobata nell’universo FIAT degli Agnelli nel 1969.
Il passaggio della Rossa nella N.V. è avvenuto nel 2013 con la nascita della New Business Netherlands N.V. In sostanza, come avvenuto anche per altre realtà italiane, si è deciso di spostarsi in Olanda. Dal 2016 il gruppo Exor della famiglia Agnelli ha accresciuto in modo esponenziale i propri fatturati. L’erede di Enzo Ferrari è suo figlio Piero che, però, ha sempre svolto un ruolo di vice presidente.
Dopo Montezemolo e Marchionne, la Ferrari è finita nelle mani del presidente John Elkann. Piero Ferrari ha deciso di tenersi strette la sua parte di azioni. Sul sito della casa modenese è segnalato il capitale sociale, al 21 dicembre 2021, costituito da 193.923.499 azioni ordinarie e da 63.349.112 azioni a voto speciale, tutte dal valore nominale di € 0,01 per azione, per un ammontare a € 2.573 migliaia. Alla stessa data Ferrari detiene 10.080.103 azioni ordinarie e 4.190 azioni proprie a voto speciale.
I principali azionisti sono, come anticipato, Exor N.V. con il 24,21%, Piero Ferrari con il 10,23%, BlackRock, Inc. con il 5,84%, T. Rowe Price Associates, Inc. BlackRock, Inc. con il 4,04% e altri azionisti. In sostanza la quota principale è nelle mani della holding finanziaria olandese. Dopo aver ricevuto tanto, la Rossa avrebbe anche potuto decidere di dare indietro qualcosa in più all’Italia.
I fatturati miliardari avrebbero potuto dare lavoro ad un numero impressionante di persone. Anche sul piano della crescita di giovani piloti nostrani la Rossa avrebbe potuto investire di più e rendere possibile nuovi scenari. L’unico talento made in Italy che potrebbe arrivare in F1 è Kimi Antonelli, già messo sotto contratto dalla Mercedes. La cosa dovrebbe far riflettere e non poco la dirigenza del Cavallino.