Dalla Cina stanno facendo il giro del mondo le immagini di un incidente incredibile che ha coinvolto una Tesla. E che purtroppo non è finito bene.
Hanno fatto scalpore in questi giorni le dichiarazioni dell’ex socio di Elon Musk in Tesla, Martin Eberhard, che ha confessato di “non essere un grande fan” delle auto a guida autonoma, grande obiettivo del miliardario americano. E per esprimere il suo concetto in maniera chiara ha usato parole molto forti. Di sicuro però non è questo obiettivo dell’azienda a stelle e strisce che dovrebbe preoccupare, quanto il fatto che queste vetture, seppur molto richieste oggi sul mercato, continuano ad avere decine di problemi. E soprattutto di richiami, non solo per gravi rischi ma anche solo per aggiornamenti.
L’ultimo richiamo è stato annunciato negli ultimi giorni e coinvolge 362.000 vetture, costrette ad andare in officina perché il sistema di guida autonoma superava con troppa facilità i limiti di velocità. C’è da dire però che per Tesla è un inizio di 2023 sulla falsariga di quanto visto lo scorso anno quando, secondo i dati pubblicati dalla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) degli Stati Uniti, ci sono stati 19 richiami di auto del marchio, che a ben vedere non sono un record, visto che la Ford negli Usa negli ultimi 12 mesi ne ha avuti ben 65. Ma rimane il fatto che siano comunque troppo frequenti i problemi su queste auto. Secondo la testata Gizmondo, dal 2018, il totale di macchine della casa americana richiamate è stato di 3.4000.000, una cifra decisamente esagerata.
Inoltre sui social si moltiplicano i video di Tesla afflitte da problemi, anche gravi, soprattutto di incendi improvvisi e senza motivo delle batterie. Uno degli ultimi è avvenuto a Sacramento, con una Model S andata completamente distrutta e i soccorritori che ci hanno messo un bel po’ per spegnere le fiamme divampate sulla vettura.
Nuovo incidente shock in Cina
Tra i Paesi dove il marchio a stelle e strisce è molto diffuso c’è la Cina. E anche qui sono stati segnalati degli incidenti piuttosto gravi. Nel novembre scorso, ad esempio, una Tesla Model Y ha accelerato da sola e si è schiantata alla fine di una folle corsa di quasi 3 km. Il conducente ha raccontato che ha lottato per riprendere il controllo dell’auto, ma i freni non hanno risposto. Uno schianto ripreso dalle telecamere di sorveglianza, che hanno mostrato come le luci posteriori dei freni si siano accese a più riprese, segno che il guidatore ha realmente provato a frenare la vettura senza successo.
L’inchiesta non si è ancora conclusa ma ecco che nei giorni scorsi l’episodio si è ripetuto. Questa volta ad essere coinvolta è stata una Tesla Model 3, con uno schianto anche in questo caso documentato dalle telecamere di sorveglianza poste su alcuni edifici pubblici. Si vede la vettura viaggiare a folle velocità, prima superando un ponte e spiccando quasi il volo, poi su un lungo rettilineo evita alcune auto per poi andare a sbattere violentemente contro un autobus. Sfortunatamente, un passeggero dell’auto ha perso la vita mentre il guidatore è rimasto gravemente ferito e ancora non è stato in grado di spiegare la dinamica dell’incidente.
Arriva la risposta di Tesla
“Siamo molto tristi per questo incidente e comprendiamo le preoccupazioni di tutti per l’incidente“, è stato il commento della filiale cinese dell’azienda ai media locali. E hanno avvertito tutti: “La causa dell’incidente è attualmente sotto inchiesta da parte della polizia stradale locale. Faremo del nostro meglio per collaborare pienamente con le autorità in questa indagine. Per favore, inoltre, non credete e non diffondete informazioni non verificate“.
Dunque il marchio statunitense prova a difendersi in tutti i modi. Per ora ha fatto sapere che nell’incidente di novembre il guidatore ha premuto a lungo il pedale dell’acceleratore, a volte a manetta, e che non ha mai premuto i freni, nonostante le telecamere di sorveglianza dimostrino il contrario. Sull’altro caso invece ancora tutto tace, ma le autorità cinesi hanno già fatto sapere che assumeranno un esperto esterno per cercare di capire le reali dinamiche dei due incidenti. Anche perché sono già diversi i casi in Cina di accelerazione involontaria di queste auto, anche se alcuni di questi in passato sono già stati smentiti. Addirittura alcuni proprietari cinesi hanno persino iniziato a installare telecamere puntate sui pedali per avere prove nel caso in cui i loro veicoli si comportino in maniera autonoma.