L’Alfa Romeo sta pensando al proprio futuro ed ora c’è anche l’idea di riportare in vita un modello iconico. Ecco di quale si tratta.
Un modello da sogno potrebbe tornare in futuro nella gamma dell’Alfa Romeo. A darne l’annuncio è stato Jean-Philippe Imparato, vale a dire l’amministratore delegato della casa di Arese, che fa parte del gruppo Stellantis e che sembra intenzionato a riportare questo marchio nel posto che merita dopo tanti anni di grandi difficoltà.
Il modello di cui vi stiamo parlando è la celebre Alfetta, ed Imparato ha così dato qualche indicazione in chiave futura: “Per il nostro marchio, il Segmento C non dev’essere rappresentato soltanto dal Suv Tonale, ma vorrei fare anche un’Alfetta da lanciare nei prossimi anni“.
Si tratta di un modello di Alfa Romeo di cui non è ancora certa la realizzazione, visto che se ne dovrà parlare con più precisione nei prossimi mesi. Infatti, la decisione finale è attesa entro settembre, in quello che è un segmento di mercato che è molto ambito ed in cui Stellantis vuole crescere.
Alfa Romeo, il mito italiano dell’Alfetta che può tornare
L’Alfa Romeo Alfetta ha scritto la storia del nostro automotive tra gli anni Settanta ed Ottanta, considerando che entrò in produzione a partire dal 1972, per poi uscirne nel 1984, dopo 12 anni di onorato servizio. La scelta del nome è molto curiosa, perché è legato alla denominazione delle vetture di F1 che dominarono la scena negli anni Cinquanta con Nino Farina e Juan Manuel Fangio.
I tifosi chiamavano quelle monoposto proprio Alfetta, ma è chiaro che si trattava di un diminutivo utile ad identificare una piccola casa che era riuscita a sconfiggere dei colossi mondiali, ottenendo dei risultati ecccezionali. L’Alfetta è rimasta nel cuore degli appassionati, e non c’erano dubbi sul fatto che la casa di Arese potesse pensare di rispolverarne il nome in chiave futura.
Ovviamente, è logico pensare che si potrà trattare di un modello elettrificato, visto che l’Alfa Romeo ha intenzione di proporre una gamma totalmente a zero emissioni entro il 2027. Si tratterà di una mossa molto curiosa, in quanto prevede un cambiamento enorme rispetto a poco tempo fa, considerando che sino al 2022 non c’era neanche una vettura ibrida nella gamma.
Utilizzare nomi vintage potrebbe essere un’ottima strategia per la casa di Arese, ma è ovvio che occorre svecchiare in fretta alla gamma, nella speranza che l’elettrico non porti alla distruzione della gamma stessa. Infatti, per il momento, i prezzi di queste vetture sono fin troppo elevati, e non è scontato che il pubblico vada a rispondere come ci si aspetta.