F1, la Red Bull vola: scoperti l’arma in più della RB19

La nuova RB19 sembra essere la degna erede di un’auto che ha fatto faville nella scorsa stagione. Verstappen e Perez possono sognare in grande in Red Bull.

La Red Bull Racing è la squadra che più di tutte ha dimostrato di interpretare al meglio le regole 2022 sulle nuove auto ad effetto suolo. Il progettista Adrian Newey è stato ancora una volta capace di stupire il mondo, mettendo in pista una monoposto superiore rispetto a quelle della concorrenza.

Red Bull Racing (Ansa Foto)
Red Bull Racing (Ansa Foto)

L’inglese si è laureato con una tesi sulle wing car e si sarà sfregato le mani quando la Federazione ha deciso di rivoluzionare le vetture modernizzandole. La RB19 è figlia di un’auto che ha vinto 17 gare su 22, oltre a 2 Sprint Race. Nei primi Gran Premi c’è anche stata lotta nel 2022 con la Ferrari, ma principalmente perché l’auto di Milton Keynes non aveva ancora trovato il giusto equilibrio di peso e di affidabilità. Una volta risolti i problemi tecnici gli ingegneri hanno puntato ad alleggerire la vettura per estrarre il massimo potenziale possibile da un telaio diverso rispetto a tutto il resto della griglia.

Ferrari e Mercedes, infatti, hanno puntato su una diversa concezione telaistica mettendo in mostra solo a tratti le potenzialità effettive delle monoposto. La Ferrari ha iniziato col botto nei primi Gran Premi (conquistando 4 vittorie complessive), mentre la Mercedes ha chiuso in crescita il 2022 vincendo la tappa in Brasile. A guardare i numeri è stato uno dei campionati più dominati nella storia della categoria regina del Motorsport, perché, di fatto, nessun altro campione era stato in grado di vincere 15 GP in una singola annata.

Verstappen ha battuto fenomenali campioni come Hamilton, Vettel e Michael Schumacher che, pur avendo guidato auto dominanti, non si erano neanche avvicinati ad un record simile. I calendari dilatati hanno favorito la polverizzazione di molti primati negli ultimi anni, ma se tutto dovesse rimanere invariato nel prossimo futuro il drink team rischia di ammazzare anche i futuri campionati. Senza test in pista la F1 è diventata ancora più ciclica, in attesa della rivoluzione motoristica del 2026. In quel caso la Honda ha già deciso di abbandonare il progetto della casa austriaca iscrivendosi come motorista indipendente per la nuova era della Formula Uno.

I segreti della nuova Red Bull

La Red Bull parte da strafavorita dopo i fasti dello scorso anno. Nei test in Bahrain è emersa una sostanziale differenza sul passo gara rispetto a Ferrari e Mercedes. Max Verstappen, tra l’altro negli ultimi anni, è maturato in modo esponenziale. Al di là di una vettura più competitiva ed affidabile il figlio d’arte di Jos può ritenersi a pieno titolo il nuovo fenomeno della Formula Uno. A quanto pare i tecnici gli hanno messo a disposizione una vettura da sogno, ma l’olandese riesce sempre a metterci del suo.

Sulla RB19 le maggiori novità non si vedono. L’arma in più è il fondo e, inoltre, riducendo il peso hanno guadagnato agilità. “Diverse squadre, inclusi top team come Red Bull, verso il finale dello scorso anno erano ancora in sovrappesoha sancito durante i test Pat Symonds, direttore tecnico della F1, come riportato da FP.it – pertanto, è stato fatto un grande lavoro per togliere il peso in eccesso per poter tornare a utilizzare un po’ di zavorre”.

Ci sono dei test di sicurezza molto stringenti per il telaio. Nel caso di Red Bull ad esempio, è stato ristretto un po’ il condotto di aspirazione e questo ha permesso di disegnare un roll hoop più piccolo, il che significa che hanno risparmiato un po’ di peso, in questo caso nel punto più alto della macchina. Gran parte del lavoro di alleggerimento però avviene in aree invisibili, come sospensioni e packaging. È un processo costoso e complesso, ma è insito nella prestazione. Se riesci a risparmiare un chilogrammo, guadagnerai tre centesimi di secondo al giro”, ha analizzato Symonds.

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