Jean Todt, rivelazione shock sulla Ferrari: le cose andavano così

In casa Ferrari si è soliti passare alcuni anni difficili, e ciò che si trovò di fronte Jean Todt nel 1993 era clamoroso. Ecco le sue parole.

La Ferrari ha deciso di affidarsi ad un team principal francese scegliendo Frederic Vasseur, che è anche il terzo straniero a guidare la Scuderia modenese ed il secondo transalpino dopo Jean Todt. Quella di quest’ultimo è stata la gestione più vincente della storia, e c’è da dire che l’ex team principal dell’Alfa Romeo Racing ha su di sé una bella pressione.

Ferrari Jean Todt (LaPresse)
Ferrari Jean Todt parla del passato (LaPresse)

Vincere con la Rossa è diventato un qualcosa di proibitivo, visto che la F1 è ormai da anni dominata dalla Red Bull e dalla Mercedes. I primi test di questa stagione 2023, quella in cui Vasseur farà il proprio debutto come boss del team, hanno visto la squadra di Christian Horner dominare la scena, lasciando ben poche speranze ai rivali.

In queste ore, in quel di Sakhir, stanno andando in scena le qualifiche del Gran Premio del Bahrain, dove Charles Leclerc e Carlos Sainz dovranno cercare di dare un senso ad una stagione che non è partita di certo nel migliore dei modi. Vasseur, come detto, dovrà mantenere la calma e cercare di capire in quali aree intervenire per gestire tutto al meglio, nella consapevolezza che comandare in Ferrari sarà un impegno complicato.

Nel frattempo, un grande del passato del Cavallino è tornato a parlare delle sue prime esperienze in rosso, storie risalenti a 30 anni fa esatte. Dopo le difficoltà iniziali, questo grande manager si prese la scena, conducendo al mondiale un team che pareva ormai essere spacciato, cambiandone le sorti in poco tempo.

Ferrari, ecco le difficoltà vissute da Jean Todt

Come in molti ricorderanno, la gestione di Jean Todt non portò risultati immediati, visto che lui divenne il nuovo team principal della Ferrari a metà del 1993, dopo una lunga esperienza con la Peugeot nei rally, ed il primo titolo mondiale fu vinto nel 1999, ben sei anni più tardi.

Durante quel periodo, Todt dovette affrontare una vera e propria ricostruzione con il presidente Luca Cordero di Montezemolo, contornandosi di uomini che avrebbero fatto la fortuna del Cavallino. Dal 1995 in poi, iniziò l’era di Michael Schumacher, strappato alla Benetton con un contratto record a livello economico, e con lui arrivarono anche Ross Brawn e l’ingegner Rory Byrne.

Dopo alcune beffe clamorose, come quelle maturate all’ultima gara nel 1997, 1998 e 1999, la Scuderia modenese mise le mani sull’agognato titolo mondiale nel 2000 per quanto riguarda i piloti con lo stesso Schumacher, ma già l’anno prima era stato ottenuto il successo tra i costruttori, con Eddie Irvine che dovette però arrendersi alla McLaren di Mika Hakkinen.

Todt è tornato a parlare dei suoi primi anni a Maranello in un’intervista che ha concesso a “L’Equipe“, raccontando quanto questa fosse un’azienda in netta crisi: “Quando arrivai in Ferrari, mi sembrò di trovarmi davanti ad un’opera d’arte che stava andando in rovina. Inizialmente, non c’era alcun rispetto tra chi lavorava assieme, ma poi abbiamo visto tutti ciò che siamo stati in grado di costruire. L’ho lasciata definitivamente il primo aprile del 2009, ma devo dire che non esiste un giorno in cui non pensi a quegli anni fantastici“.

L’epopea di Todt è stata un qualcosa di difficilmente ripetibile, vista la vittoria di ben sette titoli mondiali costruttori tra il 1999 ed il 2007 e di sei piloti tra il 2000 ed il 2007. Infatti, oltre ai trionfi con Schumacher, è giusto anche aggiungere la doppietta del 2007, quando fu Kimi Raikkonen a portare a casa il titolo mondiale nel gran finale di Interlagos, nell’ultima gara di Jean al muretto box in qualità di team principal.

In seguito, il suo posto passò a Stefano Domenicali, che a parte il costruttori del 2008 non riuscì più a portare risultati di rilievo. Da quel momento in poi, è iniziato il lento ed inesorabile declino che ha condotto la Scuderia modenese a questo lungo digiuno di titoli mondiali, nella speranza che il futuro cambi qualcosa.

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