La Ferrari F50 è una delle Rosse più belle della storia, ma quella di cui vi parleremo oggi è davvero curiosa. Ecco cosa le è accaduto.
In casa Ferrari si è soliti costruire capolavori, auto che nel corso del tempo hanno segnato la storia del nostro paese. Ogni vettura fuoriuscita dalla fabbrica di Maranello non è solo un mezzo su quattro ruote, ma un’opera d’arte che è in grado di catalizzare su di sé tutta l’attenzione del pianeta.
Ultimamente, il Cavallino sembra aver cambiato rotta, iniziando ad adeguarsi al mercato, cosa che prima non accadeva. Lo scorso settembre è stata svelata una nuova creatura, che ha proiettato la casa modenese nel futuro. Stiamo facendo riferimento al Suv Purosangue, il primo crossover della storia, ed ora c’è attesa anche per la prima Rossa elettrica.
L’arrivo della EV firmata Ferrari è atteso per il 2025, anche se non ci sono conferme su questa data, ma è certo che non la vedremo prima della fine del prossimo biennio. Tuttavia, per non deprimerci troppo pensando ad una Rossa full electric, oggi vi racconteremo una storia particolare, che vede protagonista la mitica F50.
Si tratta di una spider con tetto rigido asportabile, che venne presentata nel lontano 1995, la cui produzione andò da quell’anno sino al 1997. Venne realizzata in soli 349 esemplari, ed il nome è tutto un programma. F50 sta a significare un omaggio al cinquantesimo anniversario della casa di Maranello, che nacque nel 1947, con l’uscita della prima Rossa, la 125 S.
La Ferrari F50 fu l’erede della F40, in pratica, fu la seconda hypercar della storia di questo marchio, anche se viene ricordata con meno enfasi rispetto alla sua progenitrice. L’idea iniziale di far nascere questo gioiello fu di Piero, il figlio del Drake, che voleva realizzare un qualcosa che potesse essere identificato come una F1 da strada.
La F50 è spinta da un V12 derivato dalla 640 F1, ovvero la monoposto di F1 del 1989, guidata in quella stagione da Nigel Mansell e Gerhard Berger, ovvero la prima vettura della massima serie a montare il cambio al volante. La cilindrata era di 4,7 litri, ed era lo stesso propulsore montato sulla 333 SP, il prototipo che correva in America, nel campionato IMSA.
Il telaio, per la prima volta su una Rossa da strada, venne prodotto con materiali compositi di carbonio ed ancorato al gruppo motore e cambio, come nelle monoposto di F1. La carrozzeria fu realizzata da Pininfarina, e c’è da dire che le sue forme la fecero subito entrare nel mito, un gioiello d’altri tempi che sottolineava quanto fosse all’avanguardia la casa di Maranello.
Nella giornata di oggi vi parliamo di un tipo particolare di Ferrari F50, visto che sul canale YouTube “RESTORATION KAMASUTRA” sono apparse delle immagini clamorose, in cui viene proposta questa opera d’arte ridotta ad un vero e proprio catorcio. Lo spettatore è subito colpito dal fatto che una vettura di questo tipo possa essere divenuta un oggetto da sfascio, ma poi si capisce che nulla è come sembra.
Infatti, si tratta di un semplice modellino in scala, che è finito quasi distrutto, anche se pare aver subito un incendio o un qualcosa del genere. Essendo la F50 una vettura davvero mitica, neanche un modellino è degno di fare quella fine, ed il protagonista del video ha deciso di cimentarsi in una riparazione davvero eccezionale.
Alla vettura viene staccato qualsiasi particolare aerodinamico, e la stessa cosa avviene anche con gli interni ed il resto della carrozzeria. I pezzi che possono essere recuperati vengono puliti e poi riassemblati, mentre tanti altri vengono del tutto sostituiti, sino ad un risultato finale splendido.
La riproduzione in scala della F50 viene infatti riportata al suo splendore originale, un sospiro di sollievo per tutti gli appassionati di collezionismo, che avranno sofferto e non poco nel vederla ridotta in questo modo. Vi consigliamo la visione del video, perché merita di essere seguita passo dopo passo, tanto è grande la sua precisione.
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