La Commissione europea ha deciso di introdurre delle novità che riguardano la sicurezza stradale ma anche le patenti di guida.
Nel 2022 in Europa le vittime di incidenti stradali sono state 20.600, con un +3% rispetto all’anno precedente e solo 2 mila morti in meno rispetto al 2019 (ultimo anno prima della pandemia). I dati sono allarmanti e mostrano come la maggior parte delle vittime sono pedoni, ciclisti e utenti di scooter e motociclette. Per questo l’Unione Europea (UE) vuole invertire questa tendenza, soprattutto per venire incontro alla sua iniziativa Vision Zero, che mira a ridurre le morti su le strade del Vecchio Continente a zero entro il 2050. E ha preso i primi provvedimenti importanti.
La Commissione ha presentato nelle ultime ore diverse proposte volte che mirano a migliorare la sicurezza stradale. Ma al contempo ha deciso anche di “svecchiare” il proprio sistema, cercando di modernizzare le patenti di guida.
Patente di guida, novità in arrivo
Come detto, tra le prime cose che dovrebbero essere introdotte ci sono nuove patenti di guida. L’obiettivo da parte della UE è quello di semplificare il riconoscimento da parte dei vigili urbani. Ma soprattutto si vuole cercare di snellire al massimo la burocrazia, poiché tutte le procedure ad oggi comportano lungaggini non più tollerabili. Per questo si è pensato a operazioni che saranno effettuate soprattutto online.
Ma la vera novità riguarda il fatto che dai 17 anni si potrà imparare a guidare e ottenere il permesso di circolare su strada. Si potrà guidare non accompagnati dal giorno in cui si compiono i 18 anni, oltre a lavorare come autisti professionisti, un’iniziativa che contribuirà a far fronte all’attuale carenza di autisti a livello europeo.
Sarà favorita poi l’omologazione per i conducenti di Paesi terzi con i quali l’UE ha accordi, con operazioni di riconoscimento delle proprie patenti e non solo sempre più ridotte. Novità importanti riguarderanno anche i test, che da ora in poi terranno conto della transizione verso veicoli a emissioni zero. Solo per fare un esempio, saranno valutate le conoscenze relative ai sistemi di assistenza alla guida, i cosiddetti ADAS.
Per quanto riguarda i neopatentati, verrà inoltre insegnato come il loro stile di guida influisce sulle emissioni, ad esempio quando cambiano marcia. Quindi si agirà molto anche sul lato teorico e pratico per cercare di creare una cultura più green alla guida, dando suggerimenti per inquinare di meno. Senza comunque far venir meno i princìpi base, che riguardano anche la parte amministrativa dei propri mezzi, a partire dalle coperture assicurative e tutto ciò che concerne la manutenzione di moto e auto.
La UE cambia in nome della sicurezza stradale
Tra le misure volte a diminuire gli incidenti, la UE ha deciso che servirà un periodo di prova di almeno due anni per i nuovi conducenti, ma ci sarà tolleranza zero per la guida in stato di ebbrezza. La Commissione ritiene fondamentale questo punto, poiché sebbene i giovani rappresentino solo l’8% degli automobilisti, due incidenti mortali su cinque coinvolgono persone sotto i 30 anni.
E per aumentare la sicurezza stradale, è stata introdotta la possibilità per i giovani di sostenere i test e iniziare a guidare veicoli e camion, seppur accompagnati da altro conducente, a partire dai 17 anni, per acquisire esperienza al volante. Saranno redatti poi nuovi test di formazione per preparare al meglio gli automobilisti rispetto alla presenza dei cosiddetti “utenti della strada vulnerabili”, ossia i pedoni, i ciclisti e coloro che vanno su monopattini elettrici e biciclette, proprio per stare al passo con i tempi e creare una cultura del rispetto in strada, che non riguarda solo chi guida.
Altra novità riguarderà l’idoneità medica. Infatti viene proposta una “valutazione più specifica” con particolare attenzione alle malattie croniche come il diabete. Inoltre, da quanto si legge, “i conducenti saranno incoraggiati ad aggiornare le proprie capacità e conoscenze di guida per adattarsi ai progressi tecnologici”.