La patente più conosciuta è la B, ma ve ne sono molte altre, indispensabili per condurre mezzi più o meno potenti. Ecco quali sono.
Quando scatta la maggiore età, almeno lungo lo Stivale, i giovani si iscrivono in autoscuola per conseguire la licenza di guida, a volte agognata per volontà di indipendenza, altre per necessità, si pensi a tutti quei paesini italiani dove il sistema di trasporto pubblico è latitante. Per tutti noi la “patente”. Quasi fosse l’unica esistente. Ed invece, ne esistono di diversi tipi, anche se appunto la più nota è la B, ovvero quella classica che è tenuto a prendere chiunque abbia intenzione di mettersi al volante di una autovettura.
Tra quelle più diffuse citiamo la A, la A1, la A2, la C e la D. Tutte, per come sono definite dall’articolo 116 del Codice della Strada, per essere ottenute, necessitano del superamento di almeno un paio di esami. Solitamente uno dedicato alla teoria e l’altro alla pratica. Mentre in alcuni frangenti, si è chiamati ad affrontare ben due prove sul campo. Ma cosa cambia tra di esse? Principalmente la tipologia di veicolo, la sua potenza e pure l’età.
Quanti tipi di patente esistono?
La prima licenza che si può conseguire è la A1. A 16 anni si possono guidare motocicli fino a 11 kW, macchine agricole e tricicli fino a 15 kW.
A 18 anni è possibile usufruire della A2 per motocicli fino a 35 kW e mezzi guidabili con patente A se si è in possesso della prima da meno di due anni. Della B, per tricicli e quatricicli, nonché moto fino a 11 kW, autoveicoli fino a nove posti, macchine operatrici e agricole e mezzi per servizi di emergenza. Della C per i rimorchi leggeri, camion fino a 7,5 tonnellate, autoveicoli con oltre nove posti. Se il mezzo è pesante occorre aspettare i 21 anni.
Addirittura non si possono condurre fino ai 24 anni i tricicli fino a 15 kW e i motocicli fino a 45 km/h, contenuti sotto il cappello della patente C. Stessa età per la D che consente di sedersi nell’abitacolo di autobus e filobus.
La E, invece è necessaria per i mezzi dotati di rimorchio con peso superiore a 750 kg. L’età varia a seconda della licenza a cui viene applicata.
Cosa prevede la B
Entriamo adesso nello specifico. Per ottenere la B, occorre aver raggiunto la maggiore età. Questa licenza ci consente di metterci alla guida di sei tipi di mezzi differenti. I motocicli fino a 125 cm³ e 11 kW (questo vale solo in Italia). I tricicli e i quadricicli. Gli autoveicoli abilitati al trasporto di cose e persone, compresi caravan ed autocarri, per un massimo di nove posti e 3,5 tonnellate. Ok pure ai rimorchi fino a 750 Kg. Le macchine agricole, normali ed eccezionali. Quelle operatrici (non eccezionali). E i mezzi d’emergenza con una massa complessiva a piano carico fino a 3,5 tonnellate.
Per ottenere la patente non ci si può esimere dai due esami, teorico e pratico. I primo prevede un quiz composto da quaranta domanda “vero o falso”, con un margine accettabile di quattro errori.
La pratica, invece, è suddivisa in tre fasi: la preparazione, la manovra e il comportamento in strada.
La licenza A, le 3 sottocategorie
Quella che fino al 2003 si chiamava patente A3, oggi solo A, non può essere conseguibile fino ai 24 anni. Tuttavia, se si possiede già la A2 da ventiquattro mesi si può già ottenre a 21 anni.
Anche in questo caso per avere tra le mani l’agognata licenza non ci si può esimere dagli esami, che qui diventano tre. Dopo la teoria, la parte pratica si sdoppia: la prima si tiene in circuito, la seconda in strada.
I mezzi che si possono guidare con questa patente sono i tricicli con potenza superiore a 15 kW e i motocicli, compresi quelli con carrozza e con una cilindrata superiore a 50 cm³, piuttosto che con velocità massima oltre ai 45 Km/h.
Come detto all’inizio la A1 può entrare nei portafogli dei 16enni. anche per questa è ristretta ai soli motocicli. Quelli con cilindrata massima 125 cm³ e potenza non superiore a 11 kW, e con rapporto potenza/peso uguale o inferiore a 0,1 kW/Kg. I tricicli con potenza fino a 15 kW e le macchine agricole dai limiti di sagoma delle due ruote.
Oltre alla prova di teoria, ve ne sono due pratiche. La prima in un tracciato chiuso con i coni. E un’altra in strada.
Quindi la A2 è un must per i motoveicoli con potenza superiore a 35 kW e un rapporto potenza/peso fino a 0,2 kW/Kg. E’ importante sottolineare che se si è già in possesso delle licenze A1 o B, non è richiesto l’esame teorico.
C, D, E, senza non si guida i mezzi pesanti
Per concludere soffermiamoci sulle licenze necessarie per mettersi al volante di autoveicoli impegnativi come i camion. Questa categoria di patente, ovvero la C, è conseguibile a partire dai 18 anni e prevede la possibilità di condurre i rimorchi leggeri con massa complessiva maggiore di 3,5 tonnellate. I camion con massa a carico pieno di 7,5 tonnellate. E gli autoveicoli adibiti al trasporto di almeno nove persone incluso il conducente.
L’esame, teorico, prevede il quiz vero o falso identico a quello per la B, con un margine di errore di quattro.
Con la licenza D si possono guidare tutti i mezzi della categoria B, oltre agli autobus e ai filobus dotati di un numero di posti superiore alle nove unità e altresì trainanti un rimorchio leggero. A questa si può agganciare la CQC, ossia la Qualificazione del Conducente, indispensabile se si desidera diventare conducenti di bus. In quest’ultimo frangente già a 21 anni si può ricevere l’ok. Altrimenti bisogna aspettare i 24.
La E è un’ulteriore estensione della B, C e D. E consente di trainare rimorchi e semirimorchi non leggeri, ovvero quelli che pesano più di 750 kg. Per avere il via libera, bisogna prima affrontare un esame pratico. Se si ha in tasca la C, la C1, la D o la D1 da una data antecedente all’1 marzo 2015, o la B da prima dell’1 dicembre 2013, bisognerà sostenere una prova teorica orale.
Infine se si è affetti da disabilità, si possono conseguire le patenti A,B, C e D dopo un esame teorico e uno pratico, ma solo se in possesso di certificato medico di idoneità.