Il Regno Unito rifà il look all’americana AC Cobra degli anni ’60. Con la GT Roadster le linee diventano contemporanee e le prestazioni top.
Chi desidera ritrovare Vecchio e Nuovo Continente in un solo veicolo avrà pane per suoi denti con la nuova AC Cobra GT Roadster. A oltre sessanta anni di distanza dalla nascita del bolide ideato da Carroll Shelby che coniugava i potenti propulsori americani, con i leggeri chassis inglesi, la tradizione sta per tornare in vita anche se con un taglio più moderno.
Quando uscì dalla mente del pilota convertito a costruttore doveva essere l’auto turismo più veloce in assoluto, e l’intento gli riuscì perfettamente, visto che riuscì perfino ad insidiare le berlinette Ferrari.
A voler rinverdire questo mito automobilistico è la più antica casa automobilistica del Regno Unito, la AC Cars, che nei gloriosi anni ’60 forniva i telai della Cobra sui quali poi Shelby piazzava i suoi poderosi motori V8 derivati dalla Ford.
Detta così, la riproposizione di questo affascinante gioiello sembra essere stata un gioco da ragazzi. Ed invece la storia è ben diversa. Ci sono infatti voluti ben trentasei mesi di lavoro, nonché un investimento colossale per rendere fattibile l’operazione nostalgia, che, è bene specificare, sarà fruibile soltanto in pochi esemplari a partire dalla primavere.
Stando a quanto si può intendere osservando le primi immagini ufficiali rilasciate sul web, le dimensioni della vettura dovrebbero essere abbastanza importanti, o comunque maggiori rispetto al modello originale, mentre dal punto di vista estetico, dovremmo essere lì.
Le linee sono quelle di una classica barchetta, aggressiva nei parafanghi ad arco e dal parabrezza davvero ridotto all’osso. Il roll-bar è a vista e il confano anteriore non passa di certo inosservato.
Facendo una comparazione con la AC Cobra 378 Superblower MkIV che un paio di anni fa aveva riportato in auge il marchio grazie all’impegno dell’investitore elvetico David Conza, possiamo sostenere che la Cobra GT Roadster non è un copia e incolla della storica automobile prodotta nel 1962.
L’architettura è aggiornata, con bodywork totalmente in fibra di carbonio e anche il spaceframe in alluminio, tra l’altro di matrice italiana, essendo farina del sacco di Icona Design e di Cecomp, è un retaggio dei giorni nostri. Alla luce di queste scelte c’è da aspettarsi un veicolo dalla forte rigidità torsionale, che consente una guida agile, per una costante ricerca della performance.
Il prezzo di partenza è stato fissato a 285.000 sterline, ovvero all’incirca 130.000 in più rispetto alla Superblower. In euro siamo sui 321.000 euro.
Il motopropulsore sarà ancora un V8, ma dotato di maggiore potenza. I clienti potranno poi scegliere se abbinarci un cambio manuale a sei marce, o uno automatico a dieci. Due le configurazioni disponibili, ovvero sovralimento e aspirato. Per quanto concerne la prima versione, il fornitore dichiara un’erogazione di 654 cv. Il peso complessivo si attesta al di sotto dei 1500 kg, mentre il passaggio da 0 a 100 km/h si esaurisce in circa 3,5 secondi, come la Porsche Cayman GT4 RS.
Prodotta dalla Shelby Automobiles dall’inizio degli anni’60, la AC Cobra si distingueva per la sua leggerezza che ne garantiva prestazioni di tutto rispetto. Nel 1964 per battere il Cavallino, fu perfino dotata di un propulsore Ford type 427 Side Oiler da 7 litri progettato per le gare NASCAR. Il primo prototipo di questo genere vide la luce nel ’65.
Complessivamente ne verranno rilasciati 348 esemplari, di cui ottantotto in allestimento Prova o Corsa. Una perla rara (ne esistono solo 31) sarà la 427SC, Semi-Competition, vettura stradale con cuore corsaiolo.
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