In casa Ferrari c’è già rassegnazione dopo l’apertura del mondiale di F1 targato 2023. Ecco perché la Rossa ha davvero poche speranze.
Il Gran Premio del Bahrain ci ha riportato in mente i periodi più bui della storia della F1 dal punto di vista dello spettacolo, perlomeno se parliamo di lotta per la vittoria, che è poi quella che conta più di tutto. Lo scorso anno, da queste parti, la Ferrari piazzò una doppietta strepitosa, ma a parte quello, va considerato che ci fu un grandissimo spettacolo.
Charles Leclerc e Max Verstappen duellarono con il coltello fra i denti, mettendo in mostra uno show davvero clamoroso e che pose la bontà delle nuove regole al centro del dibattito. Le F1 ad effetto suolo sembravano davvero essere la soluzione, con squadre più vicine tra di loro ed uno show garantito.
In realtà ci è poi voluto poco per capire che si trattasse di un fuoco di paglia, con la Red Bull che da metà stagione in avanti ha cominciato a fare il vuoto, sbattendo la porta in faccia alle ambizioni dei rivali. La Ferrari ha sospeso lo sviluppo della vettura 2022 dopo il Gran Premio di Francia, disputatosi il 24 luglio, per dirottare tutti gli sforzi sulla SF-23.
Nonostante questo, le RB19 sono state inattaccabili in Bahrain, con Carlos Sainz che nel finale ha dovuto cedere anche il podio all’Aston Martin di Fernando Alonso, che pare poter godersi la seconda macchina più veloce della griglia. Leclerc era terzo al momento della rottura, ma è probabile che lo spagnolo lo avrebbe ripreso comunque nei giri conclusivi, visto il crollo prestazionale delle gomme Dure sulla Ferrari che ora analizzeremo.
La Ferrari era stata la monoposto di F1 ad effetto suolo migliore sul tracciato di Sakhir nel 2022, come dimostrano sia i risultati della qualifica che della gara. Charles Leclerc piazzò la pole position per poi vincere la gara, e c’è da dire che il suo primo posto non fu aiutato dal ritiro di Max Verstappen, il quale era abbondantemente secondo al momento del cedimento sulla sua Red Bull.
Tra i due ci fu un grande duello, che si verificò soltanto per via del tentato undercut da parte del team di Milton Keynes, visto che la vettura di Super Max aveva poi problemi di degrado che nel corso dello stint non gli consentivano di dar battaglia alla Rossa a disposizione del monegasco.
Abbiamo effettuato un’accurata analisi dei passi gara dello scorso anno confrontati a quelli del 2023, scoprendo che la Ferrari è addirittura peggiorata. Nel 2022, Leclerc tenne un passo gara medio in 1’37”56, contro l’1’37”71 di Verstappen. L’olandese, domenica scorsa, ha dominato la tappa di Sakhir con una media di 1’37”73, restando più o meno in zona ma senza mai forzare realmente visto il gran margine sugli inseguitori.
La media del monegasco è invece salita vertiginosamente ad un 1’38”40, ovvero di quasi un secondo. Nella F1, si trratta di un distacco davvero clamoroso, che rende bene l’idea di quanto questa macchina sia lontana non solo dalla Red Bull, ma anche, si spera, dal poter dare il meglio di sé stessa.
Se così non dovesse essere, ci sarebbe il serio rischio di trovarsi di fronte all’ennesimo progetto fallimentare, e Frederic Vasseur potrebbe cominciare a farsi due domande su un comparto tecnico che da troppi anni sbaglia di continuo. Anche il prossimo confronto che vi faremo vedere è davvero inquietante.
La vettura che è progredita più di tutte rispetto ad un anno fa è ovviamente l’Aston Martin, che con una delle migliori F1 ad effetto suolo della griglia è scesa di quasi due secondi e mezzo. Bene anche la Williams che ha cavato 1,2 secondi, seguita dalla Red Bull che ha tolto circa nove decimi.
In fondo a questa speciale classifica ci sono la Ferrari, l’AlphaTauri e l’Alfa Romeo Racing, che hanno fatto registrare tempi molto simili rispetto alle qualifiche del 2022. Lo scorso anno, Charles Leclerc mise a referto la pole position girando in 1’30”558, e quest’anno si è preso il terzo tempo in 1’30”000, solo mezzo secondo più veloce.
Molto buono il miglioramento, come dicevamo, della Red Bull, con Max Verstappen che da un 1’30”681 è sceso ad un 1’29”708 nel Q3 di sabato scorso. La RB19 ha poi fatto una differenza atroce sul passo gara, e pensare di poterla agganciare in poco tempo, ovvero prima che scappi via nelle classifiche dei due mondiali, appare un qualcosa di proibitivo, almeno per il momento.
In situazioni di questo tipo, nelle quali c’è un grande ritardo dalla vetta, non è un’ala anteriore nuova o un qualcosa del genere che può fare la differenza. Servirà davvero un miracolo per cercare di fare la differenza sin da Jeddah o da Melbourne, ma a questo punto tutto pare davvero inutile per questa stagione che stiamo vivendo.
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