Se Charles Leclerc e Max Verstappen fossero partiti dalla prima fila, le cose sarebbero potute andare diversamente, affidabilità a parte.
I fan della Formula 1 si aspettavano un duello tra Max Verstappen e Charles Leclerc in Bahrain, proprio come era accaduto 365 giorni prima. I tifosi sono rimasti delusi già nella giornata di sabato quando il monegasco non ha effettuato l’ultimo tentativo in Q3 per avere un treno di gomme soft extra in vista dell’appuntamento domenicale.
Una scelta che ha lasciato sbigottiti anche molti addetti ai lavori che addirittura, vedendo fuori dall’abitacolo il pilota con il numero 16 anzitempo, avevano pensato subito ad un problema tecnico alla Ferrari SF23. U guai sono arrivati puntuali nelle ore successive, subito dopo la qualifica. Charles è stato costretto a cambiare pacco batteria e la centralina per evitare un complicazione in gara.
Il prodotto più vincente dell’Academy Ferrari è stato costretto a prendersi dei grossi rischi per sopravanzare il secondo pilota della Red Bull Racing. Al via ha affiancato Sergio Perez, riuscendo a superarlo di gran carriera, riaccendendo le speranze dei fan. Il confronto tra il bicampione del mondo della Red Bull Racing e il coetaneo della scuderia, però, non si è consumato. Ferrari, oltre al danno la beffa: ecco cosa rischia Leclerc a Jeddah
L’illusione di un testa a testa è durata pochi attimi, dato che già dopo i primi giri del Gran Premio del Bahrain Verstappen ha dettato un passo inarrivabile per tutti gli altri competitor. In alcuni frangenti il figlio d’arte di Jos è riuscito a guadagnare un secondo al giro sui ferraristi. La sensazione è che la RB19 non consumi le mescole allo stesso modo dei competitor, grazie ad uno straordinario aspetto che permette a Verstappen di trarre la massima performance possibile sia sul dritto che in curva.
Sarà per una questione di sospensioni o semplicemente di fondo, ma l’auto ad effetto suolo di Milton Keynes ha demolito tutti, mettendo in risalto la perfezione tecnica di un progetto che già nello scorso anno aveva regalato 17 gioie su 22 Gran Premi disponibili. Si è trattato di un percorso di crescita graduale, dato che nel 2022 l’auto austriaca aveva presentato dei problemi nei primi Gran Premi della stagione. Dopo tre ritiri nei primi tre GP, dal quarto round la RB alleggerita fece il vuoto, permettendo a Verstappen di rimontare i 46 punti di svantaggio dal monegasco. Ferrari, oltre al danno la beffa: ecco cosa rischia Leclerc a Jeddah.
La reazione record di Leclerc
Nel 2022 la Ferrari fu fermata da avarie ai motori Superfast, errori di strategia e qualche pasticcio alla guida dei piloti. Dopo tre mesi abbondanti di lavoro sulla PU tutti credevano che i problemi fossero ormai un lontano ricordo e che i ferraristi potessero tornare in lizza per la corona iridata. Al giro 41 Charles è stato costretto ad alzare bandiera bianca per un problema alla seconda centralina. Il primo zero in classifica ha avuto un peso determinante anche in ottica costruttori, considerata già la prima fuga della Red Bull Racing.
Nel primo appuntamento stagionale la Rossa ha potuto salvare solo un paio di aspetti. La rapidità dei meccanici nei cambi gomme e la velocità fulminea allo spegnimento dei semafori del suo alfiere di punta sono stati clamorosi. Charles, infatti, in 0,14 secondi è riuscito a staccare la frizione e partire sgommando, beffando Sergio Perez. F1, Hamilton come Schumacher? L’ex Ferrari avanza un’idea curiosa.
Se fosse scattato appaiato in prima fila al bicampione del mondo, probabilmente, Charles avrebbe anche potuto conquistare la testa della classifica, dato che l’olandese ha impiegato 0,23s allo start della corsa. Il tempo di reazione è stato quasi il doppio di quello del talento della Ferrari, come emerso da un dato AWS. Purtroppo la Ferrari ha scelto di fare una scelta strategica inutile in qualifica che non ha dato i risultati sperati in gara, anche a causa del problema tecnico.